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2019-06-19 16:14:01 UTC
In questi giorni ho ascoltato spesso i concerti per pianoforte e orchestra di Brahms.
In effetti, si può dire che il compositore stabilisca uno stile maturo nel secondo di questi concerti, sebbene io preferisca di gran lunga il primo, giovanile e musicalmente incoerente che sia.
E, in merito al secondo, mi chiedevo: ma è poi vero che Martucci fu epigono di Brahms?
Ad un ascolto attento delle loro composizioni, tutto ciò è a mio avviso una grossa sciocchezza. Ma grossa proprio. Una diceria sparata da chi ha ben in mente la musica del tedesco ma nulla sa della storia e del contesto dell'italiano. Bisogna partire dal Larghetto del secondo concerto di Martucci per capire; bisogna mettere queste note a confronto con l'Andante del secondo concerto di Brahms:
A parte il fatto che le due composizioni sono praticamente contemporanee (risalgono al 1881 e 1885, rispettivamente)... ma li sentite i due temi?
Brahms farà pure suonare la melodia dal violoncello solista già dalle primissime note, a voler dare dichiaratamente espressione al tema, ma la melodia in sé ha qualcosa che non va. E' ritmicamente sciocca, ripetitiva e artificiosa; è costretta negli intervalli, è pedante nell'orecchiabilità. Quella di Martucci invece è fortemente caratterizzata negli intervalli, tant'è che può essere disgregata e cadenzata già dal principio, per poi suonare cento volte più espressiva di quella di Brahms, quando viene ripresa e ricompattata fraseologicamente. Quindi, mettiamo a confronto le due riprese strofiche:
http://youtu.be/02DJl5fA6EU
http://youtu.be/pIQdzJKGUTc
Sì, Brahms fa suonare acuto il violoncello solista, con qualche modulazione per variare la breve e costretta frase; ma la melodia di Martucci si spiega, nella sua natura, PIANA, AMPIA, CANTABILE e LUNGA.
E stante ciò, che solo un ostinato come Acremone non ammetterebbe, Martucci sarebbe un epigono di Brahms?
Quindi non è vero che deve essere solo CAPUA a mostrarsi degna di Martucci:
http://www.capuaonline.com/site/cultura-eventi/8029-capua-la-citta-di-capua-si-mostri-degna-di-g-martucci-e-dei-suo-cittadini-piu-illustri.html
Se la casa natale di Martucci cade a pezzi la responsabilità è in primis dell'ignoranza dell'Italia tutta, che del contesto di questo compositore non ha capito e non sa niente di niente.
Il Larghetto del secondo concerto di Martucci grida vendetta in tal senso. Qual è il reale bisogno di Brahms per chi ha Martucci?
Oggi, da italiano, proverei imbarazzo nell'esaltare il valore del tedesco per tacere dell'italiano, le cui melodie furono la tipica espressione dei circoli musicali ottocenteschi di Posillipo, dove si tenevano concerti con questi scenari:
In effetti, si può dire che il compositore stabilisca uno stile maturo nel secondo di questi concerti, sebbene io preferisca di gran lunga il primo, giovanile e musicalmente incoerente che sia.
E, in merito al secondo, mi chiedevo: ma è poi vero che Martucci fu epigono di Brahms?
Ad un ascolto attento delle loro composizioni, tutto ciò è a mio avviso una grossa sciocchezza. Ma grossa proprio. Una diceria sparata da chi ha ben in mente la musica del tedesco ma nulla sa della storia e del contesto dell'italiano. Bisogna partire dal Larghetto del secondo concerto di Martucci per capire; bisogna mettere queste note a confronto con l'Andante del secondo concerto di Brahms:
A parte il fatto che le due composizioni sono praticamente contemporanee (risalgono al 1881 e 1885, rispettivamente)... ma li sentite i due temi?
Brahms farà pure suonare la melodia dal violoncello solista già dalle primissime note, a voler dare dichiaratamente espressione al tema, ma la melodia in sé ha qualcosa che non va. E' ritmicamente sciocca, ripetitiva e artificiosa; è costretta negli intervalli, è pedante nell'orecchiabilità. Quella di Martucci invece è fortemente caratterizzata negli intervalli, tant'è che può essere disgregata e cadenzata già dal principio, per poi suonare cento volte più espressiva di quella di Brahms, quando viene ripresa e ricompattata fraseologicamente. Quindi, mettiamo a confronto le due riprese strofiche:
http://youtu.be/02DJl5fA6EU
http://youtu.be/pIQdzJKGUTc
Sì, Brahms fa suonare acuto il violoncello solista, con qualche modulazione per variare la breve e costretta frase; ma la melodia di Martucci si spiega, nella sua natura, PIANA, AMPIA, CANTABILE e LUNGA.
E stante ciò, che solo un ostinato come Acremone non ammetterebbe, Martucci sarebbe un epigono di Brahms?
Quindi non è vero che deve essere solo CAPUA a mostrarsi degna di Martucci:
http://www.capuaonline.com/site/cultura-eventi/8029-capua-la-citta-di-capua-si-mostri-degna-di-g-martucci-e-dei-suo-cittadini-piu-illustri.html
Se la casa natale di Martucci cade a pezzi la responsabilità è in primis dell'ignoranza dell'Italia tutta, che del contesto di questo compositore non ha capito e non sa niente di niente.
Il Larghetto del secondo concerto di Martucci grida vendetta in tal senso. Qual è il reale bisogno di Brahms per chi ha Martucci?
Oggi, da italiano, proverei imbarazzo nell'esaltare il valore del tedesco per tacere dell'italiano, le cui melodie furono la tipica espressione dei circoli musicali ottocenteschi di Posillipo, dove si tenevano concerti con questi scenari: