Post by Luca LogiPost by v***@yahoo.comLa lascio quindi volentieri a discutere con
tal Luca Logi di come si possa considerare un nome applicato a
posteriori su un altro eraso come il nome che appariva originariamente
Facciamo questa ipotesi: Luchesi vuole far passare per sua a Bonn una
sinfonia di Haydn. Se la fa copiare da un copista e lo istruisce a
scriverci sopra "Luchesi" (o, al limite, la ricopia lui stesso
firmandola di sua mano). Il nome di Haydn non compare da nessuna parte.
Poi passano trenta anni, e un giorno il bibliotecario che cura il fondo
librario mette per caso l'occhio su quel manoscritto e dice: "Perbacco,
ma questa sinfonia non è di Luchesi, è di Haydn!". Prende, cancella il
nome Luchesi, evidentemente sbagliato (ma lui non sa perchè) e ci scrive
sopra il nome di quello che ritiene essere il vero autore.
Ora, mi si deve spiegare in che cosa questa *ipotesi* - che avanzo così
su due piedi, non so affatto se sia vera - sia incompatibile con lo
stato dei manoscritti. Non mi si citi l'inventario, perchè è stato
evidentemente taroccato (lo stesso Taboga dice che lo stesso manoscritto
fu catalogato tre volte); oltretutto nessuno sa come e quando il fondo
da Bonn sia stato trasferito a Modena e chi ci abbia messo mano nel
frattempo. Anche il discorso delle filigrane tornerebbe. E l'ipotesi
spiegherebbe perchè il nome sia stato cancellato. E' una ipotesi tanto
peregrina? Non so, ma se è falsa dovrebbe essere possibile di
dimostrarlo, e senza dare in tante escandescenze che di solito sono il
sintomo di scarsità di argomenti.
Oltretutto è una ipotesi semplicissima, che non presuppone un complotto
planetario plurisecolare che è necessario per spiegare l'ipotesi
opposta. Dovrebbe essere la prima cosa che una persona qualunque pensa.
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(musicologia pratica)
Procediamo con calma. La sua ricostruzione è molto approssimativa e
contiente parecchi errori. Posso capire che non avendo uan conoscenza
diretta delle vicende in questione le cose le possano apparire in
questo modo, ma messa giù come l'ha riportata lei tutta la vicenda non
ha capo né coda. Quindi mi lasci per un attimo chiarire le cose, e
spero che possa servire per capire perchè la sua ipotesi crea molti
più problemi di qunati non ne risolva.
1) Il manoscritto della Paris di cui si parla qui non è MAI passato
per Bonn. Si trova a Regensburg e non ha mai fatto parte del fondo
Lucchesi di Modena. Il quale fondo arrivò a Modena nel 1820, e la cui
storia è tutt'altro che oscura, ma ben nota, se poi si vuole fare fumo
anche su questo, padronissimi. Ma tutto questo con il fondo Lucchesi,
da lei qui continuamente citato, ripeto, non c'entra nulla.
2) Da nessuna parte si trova il nome Haydn sopra uno eraso "Luchesi",
il nome è quello di Mozart, non Haydn.
3) Il nome eraso non è "Luchesi" ma "LuchesE". Questo non è un
dettaglio inutile ma è importante perchè Luchese è il nome originale
e fu cambiato dal nostro in "Luchesi" solo verso la metà degli anni
'60: ben prima della partenza per Bonn. Quando Mozart aveva circa 10
anni. Se quello che lei dice corrisponde al vero allora dovremmo avere
a Bonn una sinfonia Pris con il nome "Luchesi", peccato però che, a) a
Bonn questo manoscritto non è mai arrivato, b) il nome dell'autore è
Luchese e non Luchesi. Rimane quindi la sola alternativa ipotesi: iIl
decenne Mozart è dunque l'autore di questa sinfonia. Venduta - non si
sa come - a "Luchese" di Venezia e con nome cambiato a Bonn dieci anni
dopo? Lei lo creda pure, se vuole. Ma non mi pare proprio che questa
ipotesi è "più semplice" di quella che vede un nome eraso come quello
originale e quello sovrascritto come quello posteriore....
4) la grafia del copista che scrive "Luchese" è la stessa di quella
del resto del manoscritto. Non così per il nome "Mozart" che si legge
sopra. Questo per rispondere non a lei, ma a qualcun altro che ha
sostenuto in questo topic che *entrambi* i nomi sono aggiunti a
posteriori. Mi lasci aggiungere questo particolare, anche se non ha
rilevanza con quello che dirò in seguito perchè vorrei farle notare
come affermazioni apodittiche, del tutto gratuite, fatte da gente senza
alcuna conoscenza della situazione reale vengano prese per verità
assolute. E sono false. E quindi mi conceda, come questo esempio
dimostra, che c'è gente, parlando di Luchesi, che ha già una tesi
preconcetta da fare vincere a tutti i costi. Ce ne sono molti, come
vede, anche qui. Capisce quindi perchè non è facile occuparsi di
Luchesi?
Detto questo, la sua ipotesi è impossibile per una semplice ragione,
che risulta evidente dalla conoscenza della pratica dell'anonimato:
quando si stabiliva di vendere-acquistare un'opera, si faceva un
regoalre contratto, alla presenza di un notaio, che prevedeva che,
dietro pagamento di un compenso, l'autore dell'opera RINUNCIASSE A
QUALSIASI PRETESA DI PATERNITA' DELL'OPERA che trasferiva
sull'acquirente, il quale risultava LEGALMENTE a tutti gli effetti
l'autore della stessa. Lo stesso Mozart firmo' regolare contratto ad un
notaio in cui si impegnava a vendere il suo requiem, e se non fosse
stato per circostanze assolutamente fortuite (la sua morte in corso
d'opera), e tutto quello che ne è seguito, probabilmente noi oggi non
avremmo alcua idea che il requiem "di mozart" è veramente di Mozart.
Sarebbe assegnato a qualcun altro. E quindi nel momento in cui Luchesi
acquista dal decenne (sic) Mozart una sinfonia, Mozart avrebbe perso
qualsiasi diritto su questa sinfonia che oggi sarebbe ricordata come di
Luchesi ( o meglio Luchese); non solo: ma l'obbligo contrattuale non
venive sciolto neppure in caso di morte (il comportamento della vedova
Mozart infatti fu illegale nel reclamare per il marito la paternità
del requiem), ma anche in questo caso non si applicherebbe alla nostra
situazione, considerato che Mozart è morto dieci anni prima di
Luchesi.
Ma oltretutto, se quello che lei dice è da prendere seriamente,
allora, conseguentemente, applicandolo agli altri casi, dobbiamo
giungere alla conclusione che QUALSIASI firma non è un dato
sufficiente (anzi neppure necessario lei sembra dire) per stabilire una
paternità. Benissimo: quindi cominciamo a dichiarare che TUTTE le
sinfonie di Mozart non possono essere di Mozart, considerato che tutto
quello che abbiamo per stabilirne l'autore è il nome "Mozart" che vi
appare scritto sopra. Vedo che qualcuno ha parlato di rasoio di Occam:
sarebbe il caso di cominciare a usarlo, effettivamente. Ma anche per
rendersi conto che se accettiamo un'ipotesi come la più probabile,
allora in tutti gli altri casi in cui si applica questa ipotesi, essa
si applica: e da' come risultati conseguenze magari non proprio
simpatiche, se non considerate.
Alla fine, rimane il dato di fatto (e questo è un fatto, non una
"ipotesi") che qui c'è un nome eraso sotto uno aggiunto a posteriori.
E ripeto, se lei ci tiene tanto a considerare questo come un dettaglio
secondario, se veramente crede che questo sia irrilevante o che
dimostri che è più originale i nome che appare dopo, le dico, mi
spedisca con fiducia un assegno da un euro. Se poi tra qualche giorno
la banca le telefona dicendo che lei è in bancarotta perchè c'è
stato qualcuno che si è presentato con un assegno di un milione di
euro da lei firmato, non dica però che qualcuno non l'aveva avvertita.
Naturalmente sto scherzando, ma al di là delel battute, se questa
vicenda la interessa realmente la invito di cuore a occuparsene da
vicino, senza preoccuparsi di difendere una tesi preconcetta piuttosto
che un'altra. Al limite dimenticando, se tanto le da' fastidio, i nomi
di Mozart e Haydn: le garantisco che, come minimo, scoprirà un grande
musicista, forse un grandissimo, e molta musica di primissima qualità.
Non dico che tutto quello che ha fatto luchesi sia un caplavoro, ma
nella sua opera, glielo assicuro, i capolavori ci sono, e attendono di
essere studiati. Per lo meno, lasci perdere coloro i quali, non sapendo
bene cosa dire per smontare a priori una tesi che non gli piace,
parlano di un musicista scarso, dimostrando solo la loro enorme
ignoranza.