a***@yahoo.com
2019-10-05 11:30:57 UTC
Alla fine mi sono letto lo studio del Barbieri, disponibile su questo link:
https://www.academia.edu/5135051/Il_temperamento_equabile_nel_periodo_frescobaldiano
Farà piacere ai nostri Bills e Acremone sapere che Barbieri arriva alle stesse, identiche conclusioni mie. E che cioè non vi è alcuna ragione per applicare il temperamento equabile in Frescobaldi.
Pagine 409 e 410.
Barbieri - e non so chi glielo abbia fatto fare: io non avrei avuto questa pazienza - analizza ogni singolo accidente nelle 400 e oltre pagine di musica frescobaldiane per poi stabilirlo. Io mi sono limitato ad osservare che in tutto quello che ho letto e sentito non vi è alcuna modulazione in apotome (--> sfruttamento della coincidenza forzata dei due semitoni); imprudentemente a dire il vero, perché l'eccezione ci sarebbe potuta scappare, ma credo di avere sufficiente orecchio per queste cose, e per fortuna questa eccezione non c'è.
Naturalmente Barbieri non utilizza alcuna parola di stroncatura del tipo delle mie; si mantiene prudentissimo e anzi sottolinea come qualcuno non la pensi come lui. O, meglio, ci fa capire genericamente che alcuni studiosi vedono nelle composizioni di Frescobaldi una forma di avvenirismo armonico (410). Senza certo però associare direttamente quest'ultimo al temperamento equabile e mantenendosi nel vago.
Per quel che mi riguarda, mi piacerebbe capire come mai, a fronte delle conclusioni del Barbieri, il nostro Acremone suggeriva, tempo fa, di applicare il temperamento equabile in Frescobaldi.
E, sempre per quel che mi riguarda, l'ovvia conclusione di tutto ciò è che Frescobaldi applicasse questa accordatura semplicemente perché faceva confusione sui semitoni, come del resto dimostrano le sue tremende composizioni cromatiche. Tutto qui. In pratica, si era lasciato convincere, come dice il Doni, da un "vecchio che, ritiriatosi a Roma dopo aver passato la maggior parte della vita in Calabria e in Sicilia, ha cercato di introdurvi come bella e nuova invenzione l'eguaglianza dei toni nella spinetta". Dunque, preso dalla frenesia, si era ritrovato ad applicare il temperamento equabile senza però saperlo usare nelle musiche che suonava all'organo, e senza del resto averlo mai applicato nelle sue passate composizioni, provocando lo scherno dei musici che assistevano alla scena.
Niente da stupirsi, in questo. Frescobaldi ripeteva nell'armonia ciò che combinava con il contrappunto (l'esempio del ricercare a quattro soggetti senza obblighi è tutto dire): il nulla assoluto.
https://www.academia.edu/5135051/Il_temperamento_equabile_nel_periodo_frescobaldiano
Farà piacere ai nostri Bills e Acremone sapere che Barbieri arriva alle stesse, identiche conclusioni mie. E che cioè non vi è alcuna ragione per applicare il temperamento equabile in Frescobaldi.
Pagine 409 e 410.
Barbieri - e non so chi glielo abbia fatto fare: io non avrei avuto questa pazienza - analizza ogni singolo accidente nelle 400 e oltre pagine di musica frescobaldiane per poi stabilirlo. Io mi sono limitato ad osservare che in tutto quello che ho letto e sentito non vi è alcuna modulazione in apotome (--> sfruttamento della coincidenza forzata dei due semitoni); imprudentemente a dire il vero, perché l'eccezione ci sarebbe potuta scappare, ma credo di avere sufficiente orecchio per queste cose, e per fortuna questa eccezione non c'è.
Naturalmente Barbieri non utilizza alcuna parola di stroncatura del tipo delle mie; si mantiene prudentissimo e anzi sottolinea come qualcuno non la pensi come lui. O, meglio, ci fa capire genericamente che alcuni studiosi vedono nelle composizioni di Frescobaldi una forma di avvenirismo armonico (410). Senza certo però associare direttamente quest'ultimo al temperamento equabile e mantenendosi nel vago.
Per quel che mi riguarda, mi piacerebbe capire come mai, a fronte delle conclusioni del Barbieri, il nostro Acremone suggeriva, tempo fa, di applicare il temperamento equabile in Frescobaldi.
E, sempre per quel che mi riguarda, l'ovvia conclusione di tutto ciò è che Frescobaldi applicasse questa accordatura semplicemente perché faceva confusione sui semitoni, come del resto dimostrano le sue tremende composizioni cromatiche. Tutto qui. In pratica, si era lasciato convincere, come dice il Doni, da un "vecchio che, ritiriatosi a Roma dopo aver passato la maggior parte della vita in Calabria e in Sicilia, ha cercato di introdurvi come bella e nuova invenzione l'eguaglianza dei toni nella spinetta". Dunque, preso dalla frenesia, si era ritrovato ad applicare il temperamento equabile senza però saperlo usare nelle musiche che suonava all'organo, e senza del resto averlo mai applicato nelle sue passate composizioni, provocando lo scherno dei musici che assistevano alla scena.
Niente da stupirsi, in questo. Frescobaldi ripeteva nell'armonia ciò che combinava con il contrappunto (l'esempio del ricercare a quattro soggetti senza obblighi è tutto dire): il nulla assoluto.