Discussione:
Sulla dodecafonia
(troppo vecchio per rispondere)
barney
2019-08-13 23:14:15 UTC
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"Arriverei fino al punto di dire (quando mi sale la rabbia) che
qualsiasi tentativo di codificare la realtà musicale in una sorta di
grammatica di imitazione (mi riferisco principalmente agli sforzi
associati al sistema dei dodici toni) è un marchio di feticismo che
condivide con il fascismo e il razzismo la tendenza a ridurre i processi
vivi a oggetti immobili etichettati, la tendenza a trattare le formalità
piuttosto che la sostanza."

Condividete ?

barney
a***@yahoo.com
2019-08-13 23:43:39 UTC
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Post by barney
"Arriverei fino al punto di dire (quando mi sale la rabbia) che
qualsiasi tentativo di codificare la realtà musicale in una sorta di
grammatica di imitazione (mi riferisco principalmente agli sforzi
associati al sistema dei dodici toni) è un marchio di feticismo che
condivide con il fascismo e il razzismo la tendenza a ridurre i processi
vivi a oggetti immobili etichettati, la tendenza a trattare le formalità
piuttosto che la sostanza."
Condividete ?
barney
Posso essere sincero? Non condivido. E non riesco a trovare chi sia l'autore del giudizio. Il problema vero non è la dodecafonia, IMHO, il problema è il serialismo e, ancor di più, il serialismo cromatico, che è una roba ottusa. Uno può anche lavorare con soli cinque suoni, anziché 12, e fare cose orrende a suon di permutazioni, trasposizioni, inversioni e quant'altro su incisi armonicamente brutti e vincolati dalle spietate leggi delle trasformazioni. Le prime composizioni del dopo Darmstadt inizi anni '60 italiane risentono proprio di questo limite. La musica non è dodecafonica ma è terribilmente seriale, ed inizerà ad esser libera solo quando si toglierà dagli zebedei il serialismo cromatico: in Italia questo è un processo che inizia assai a fatica verso la fine degli anni '70 ed è tutt'altro che stato portato a compimento nei nostri anni. In Italia, eh.
lzy
2019-08-14 13:02:33 UTC
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Post by barney
"Arriverei
da nessuna parte
se si è sordi alle emozioni...

farsene una ragione e rimettere tutto in gioco

non so se sia una
tipica e insulsa reazione
generazionale
o qualcosa di più incancrenito
psicologicamente e acusticamente

ma ogni tecnica o stile conmpositivo può aprire al mondo emotivo

anche il silenzio che spiazza le buzzicone...
hellboy
2019-08-14 14:43:40 UTC
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Post by lzy
Post by barney
"Arriverei
da nessuna parte
se si è sordi alle emozioni...
farsene una ragione e rimettere tutto in gioco
non so se sia una
tipica e insulsa reazione
generazionale
o qualcosa di più incancrenito
psicologicamente e acusticamente
ma ogni tecnica o stile conmpositivo può aprire al mondo emotivo
anche il silenzio che spiazza le buzzicone...
„ I would go as far as to say (as my anger comes back) that any attempt
to codify musical reality into a kind of imitation grammar (I refer
mainly to the efforts associated with the Twelve-Tone System) is a brand
of fetishism which shares with Fascism and racism the tendency to reduce
live processes to immobile, labeled objects, the tendency to deal with
formalities rather than substance.“ — Luciano Berio

SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
Già 40 anni fa Berio dissacrava il feticismo razzista che sta a monte
della scuola di Darmstadt.
a***@yahoo.com
2019-08-14 15:18:49 UTC
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Post by hellboy
Post by lzy
Post by barney
"Arriverei
da nessuna parte
se si è sordi alle emozioni...
farsene una ragione e rimettere tutto in gioco
non so se sia una
tipica e insulsa reazione
generazionale
o qualcosa di più incancrenito
psicologicamente e acusticamente
ma ogni tecnica o stile conmpositivo può aprire al mondo emotivo
anche il silenzio che spiazza le buzzicone...
„ I would go as far as to say (as my anger comes back) that any attempt
to codify musical reality into a kind of imitation grammar (I refer
mainly to the efforts associated with the Twelve-Tone System) is a brand
of fetishism which shares with Fascism and racism the tendency to reduce
live processes to immobile, labeled objects, the tendency to deal with
formalities rather than substance.“ — Luciano Berio
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
Già 40 anni fa Berio dissacrava il feticismo razzista che sta a monte
della scuola di Darmstadt.
Impossibile far svegliare LZ, anche perché lui dorme ignaro di tutte queste cose, sognando un concerto galattico di chitarre elettriche amplificate, che non ha niente a che vedere con le scuole musicali dell'epoca.

Tornando invece al giudizio di Berio, vorrei sottolineare come quest'ultimo, di 40 anni fa appunto, fosse addirittura poco aggiornato rispetto ad alcuni suoi colleghi. Infatti Berio qui sta deprecando il sistema dei 12 toni, ma non certo quello di derivazione seriale darmstadtiana.
Berio infatti si ribella al sistema dodecafonico, come si sente nella Sequenza per violino, ma il sistema seriale continua ad essere imperterrito nella sua musica.
Ligeti invece, e non solo lui, fa proprio il doppio salto. Via dodecafonia e via pure serialismo. A parte ovviamente i suoi brani vecchi, vecchi in tutti i sensi, quelli dei primi anni '60 ed alcuni di inizio anni '70. Quelli che cita LZ.

Quindi Ligeti (e così Andriessen) non solo ha la libertà di sbarazzarsi del vincolo dei dodici suoni, ma ha anche la libertà di far sentire pattern diatonici e consonanti, come nella Musica Ricercata.



Berio non ha questa libertà, almeno in quegli anni. I suoi brani organizzano le altezze ancora nel senso forzatamente seriale e cromatico. Il cosiddetto sistema a "cellule". Donatoni cerca una via di mezzo, e la trova con grande fatica...
Insomma, in Italia si era assai indietro, in quegli anni...
lzy
2019-08-15 10:24:22 UTC
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Post by a***@yahoo.com
Impossibile far svegliare LZ
non puoi svegliare chi è già sveglio, al limiti cerchi di metterlo a dormire...
lzy
2019-08-15 10:19:03 UTC
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Post by hellboy
SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
ma svegliati tu sordazzo d'un marziano verdazzo

che mi frega di quel che si dicevano i compositori litigandosi
su teoremi e teorizzazioni e scelte personali

siete così poveri di inteiorità emotiva che avete ancora bisogno dei diktat di questo o quel compositori...

sono le opere che ci raccontano la musica, non le chiacchiere...
figuriamoci le vostre, lol, da suicidio
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