a***@yahoo.com
2019-07-28 00:22:32 UTC
E' davvero il caso di dire qualcosa in più su "L'Eroica" di Falconiero.
Ho passato infatti al setaccio un bel po' di ciaccone dell'epoca di questo compositore; ma, nel mucchio, la sua è per tanti aspetti unica, potente e premonitrice delle tendenze compositive future.
E avrei interesse ad essere contraddetto, perché l'argomento è interessante: ben vengano dunque Acremone e Marco_F se riescono a trovar falle in quello che sto per scrivere. Senza alcuna polemica.
Cominciamo dalla bipartizione. L'Eroica è una sonata bipartita in preludio e danza; anzi, se vogliamo, tripartita per via della chiusa sul motivo del primo movimento.
Questo mi lascia di sasso, perché è esattamente quanto diverrà standard in tutte le sonate dette "alla francese" dei decenni successivi. A partire proprio da Corelli che pure fa un preludio e ciaccona nella sua sonata del 1684.
La prima domanda che pertanto mi viene in mente è: esistono sonate in trio con questa o simile struttura prima del 1650, anno di pubblicazione della collezione di Falconiero? Il 1650 è, peraltro, limite temporale davvero massimo, essendo stato il compositore assai anziano in quegli anni. Si può dunque facilmente intuire che la sua collezione di così tanti brani strumentali sia anche il suo testamento artistico. Dicevo, ho cercato ma non ho trovato nulla. Ho trovato varie ciaccone in trio, ma niente che si avvicini ad una sonata. Neanche lontanamente. Ecco il risultato della ricerca, con filtro temporale, su IMSLP:
https://imslp.org/index.php?title=Category:Chaconnes&intersect=Baroque&transclude=Template:Catintro
72 risultati ma niente di niente. E se prendiamo tra questi risultati le ciaccone coeve di Falconiero (e anche di qualche anno posteriori), abbiamo una sorpresa ben peggiore. In pratica tutte presentano il basso invariato. Sia per armonia che per ritmo. Quattro note che si ripetono all'infinito. Fa eccezione Kapsberger, che però non scrive alcuna sonata a più movimenti, tanto meno in trio: la sua è sostanzialmente una fantasia vecchio stile per liuto, nella quale lui infila il ritornello di ciaccona. Anzi, non ce lo infila neppure lui, ce lo infila Lislevand (potete verificare da partitura). Ma veniamo alle ciaccone coeve di Falconiero:
(Merula)
(Monteverdi)
(Capricornus)
(Cazzati)
(F. Caccini)
Etc. etc.
Proprio alla luce di Falconiero, ognuna di esse non ha alcun senso, perché tutte si equivalgono e si annullano a vicenda. Giuro che non lo dico per far polemica: seguono tutte la vecchissima pratica per cui l'ostinato non VIENE VARIATO DI UNA VIRGOLA. Non una VIRGOLA, Cristo Santo. Falconiero in poco più di un minuto di musica muta il basso in quattro differenti ritmi e quattro modulazioni. I ritmi peraltro si moltiplicano, venendo ripetuti in ciclo.
http://ks.imslp.net/files/imglnks/usimg/2/21/IMSLP95097-PMLP64194-03fplib.pdf
Sentite Merula: il movimento del basso, evidenziato all'inizio del video, così come inizia, così implacabilmente continua e finisce. Sentite il basso di Falconiero: è tutto un susseguirsi di spostamenti di accenti ritmici e modulazioni.
Ora, il corollario di queste considerazioni è che occorrerebbe dire ai Savall e Arpeggiate di turno, entusiasti esecutori di tutte quelle insulse composizioni, che non è bello far leva su quanto sia accattivante il tema del basso di ciaccona per compiacere il pubblico. Queste sì che sono schitarrate pop...
Seguirà una puntata su "La folia di Spagna" e anche qui cose SORPRENDENTI...
Ho passato infatti al setaccio un bel po' di ciaccone dell'epoca di questo compositore; ma, nel mucchio, la sua è per tanti aspetti unica, potente e premonitrice delle tendenze compositive future.
E avrei interesse ad essere contraddetto, perché l'argomento è interessante: ben vengano dunque Acremone e Marco_F se riescono a trovar falle in quello che sto per scrivere. Senza alcuna polemica.
Cominciamo dalla bipartizione. L'Eroica è una sonata bipartita in preludio e danza; anzi, se vogliamo, tripartita per via della chiusa sul motivo del primo movimento.
Questo mi lascia di sasso, perché è esattamente quanto diverrà standard in tutte le sonate dette "alla francese" dei decenni successivi. A partire proprio da Corelli che pure fa un preludio e ciaccona nella sua sonata del 1684.
La prima domanda che pertanto mi viene in mente è: esistono sonate in trio con questa o simile struttura prima del 1650, anno di pubblicazione della collezione di Falconiero? Il 1650 è, peraltro, limite temporale davvero massimo, essendo stato il compositore assai anziano in quegli anni. Si può dunque facilmente intuire che la sua collezione di così tanti brani strumentali sia anche il suo testamento artistico. Dicevo, ho cercato ma non ho trovato nulla. Ho trovato varie ciaccone in trio, ma niente che si avvicini ad una sonata. Neanche lontanamente. Ecco il risultato della ricerca, con filtro temporale, su IMSLP:
https://imslp.org/index.php?title=Category:Chaconnes&intersect=Baroque&transclude=Template:Catintro
72 risultati ma niente di niente. E se prendiamo tra questi risultati le ciaccone coeve di Falconiero (e anche di qualche anno posteriori), abbiamo una sorpresa ben peggiore. In pratica tutte presentano il basso invariato. Sia per armonia che per ritmo. Quattro note che si ripetono all'infinito. Fa eccezione Kapsberger, che però non scrive alcuna sonata a più movimenti, tanto meno in trio: la sua è sostanzialmente una fantasia vecchio stile per liuto, nella quale lui infila il ritornello di ciaccona. Anzi, non ce lo infila neppure lui, ce lo infila Lislevand (potete verificare da partitura). Ma veniamo alle ciaccone coeve di Falconiero:
(Merula)
(Monteverdi)
(Capricornus)
(Cazzati)
(F. Caccini)
Etc. etc.
Proprio alla luce di Falconiero, ognuna di esse non ha alcun senso, perché tutte si equivalgono e si annullano a vicenda. Giuro che non lo dico per far polemica: seguono tutte la vecchissima pratica per cui l'ostinato non VIENE VARIATO DI UNA VIRGOLA. Non una VIRGOLA, Cristo Santo. Falconiero in poco più di un minuto di musica muta il basso in quattro differenti ritmi e quattro modulazioni. I ritmi peraltro si moltiplicano, venendo ripetuti in ciclo.
http://ks.imslp.net/files/imglnks/usimg/2/21/IMSLP95097-PMLP64194-03fplib.pdf
Sentite Merula: il movimento del basso, evidenziato all'inizio del video, così come inizia, così implacabilmente continua e finisce. Sentite il basso di Falconiero: è tutto un susseguirsi di spostamenti di accenti ritmici e modulazioni.
Ora, il corollario di queste considerazioni è che occorrerebbe dire ai Savall e Arpeggiate di turno, entusiasti esecutori di tutte quelle insulse composizioni, che non è bello far leva su quanto sia accattivante il tema del basso di ciaccona per compiacere il pubblico. Queste sì che sono schitarrate pop...
Seguirà una puntata su "La folia di Spagna" e anche qui cose SORPRENDENTI...