Discussione:
Intonazione
(troppo vecchio per rispondere)
JJ
2006-09-01 11:39:41 UTC
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C'è qualche tecnica per controllare l'intonazione senza aiuti tecnologici
particolari?
Voglio dire che si è al teatro e si voglia testare la bontà dell'intonazione
di un'orchestra o di un cantante, coro o settore.
Che tecniche ci sono per l'operazione?
Io personalmente se riesco ad avere un piccola tastiera posso verificare
seguendo le note dei vari test a controllarne la propria intonazione.
L'altra sera mi è capitato di seguire con la tastiera per il possibile sia
l'orchestra che i solisti dell'opera Mitridate di Mozart trasmessa da 3sat,
ho notato che sia orchestra che voci erano tutte fuori intonazione della
nostra moderna. Avevo già chiesto in altro post della curiosa particolarità.
L'intonazione non era fuori di pochi cent, nel caso non l'avrei notato, ma
di molto almeno 50 cent o giù di lì. Una cosa intermedia quasi tra un
semitono e l'altro.

Un giorno ad esempio ero al teatro e un mio amico direttore che era là ad
assistere, a fine concerto ha detto che la piccola orchestra erano pochi
strumenti a corda, era un pò stonata e la cantante era sotto.
Questa stonatura l'avevo percepita anche io, soprattutto quella dei
cantanti, ma probabilmente era voluta perchè essendo un'operetta comica
probabilmente l'effetto voleva essere quello. Probabilmente in parti
dell'operetta anche l'orchestra era scordata cosa che non avevo avvertito e
comunque in quei periodi di lucidità dei personaggi non mi ha dato questa
impressione di stonatura. Poteva avere un corista con lui? Probabilmente ha
confrontato l'intonazione della cantante con gli altri suoni dati
dall'orchestra e non l'unisono ma le terze o le quinte. Ma è facilmente
realizzabile l'operazione, e come?
Inoltre come poteva essere scordata l'orchestra e allo stesso tempo fuori
anche la cantante?
Da quello che so io quando due suoni sono molto vicini per l'effetto che ha
scoperto Tartini si genera un terzo suono dato dalla differenza deglia altri
due e comunque c'è quel caratteristico wuoaooo che nel gergo si dice sbatte.
Grazie per una delucidazione.
JJ
Luciano
2006-09-01 12:59:02 UTC
Permalink
Allora, per quello che riguarda il Mozart trasmesso da 3sat può dipendere
dalla trasmissione. La compressione del suono può alterarne l'intonazione.
Per quanto riguarda l'esempio che fai, il tuo amico si riferiva al fatto che
gli accordi intonati dall'orchestra non erano del tutto corretti, cioè i
rapporti tra i vari gradi non erano giusti e quindi le armonie risultavano
qua e la stonate. La cantante era "sotto" nel senso che era calante rispetto
all'orchestra: purtroppo può capitare quando non senti bene l'orchestra, ti
manca il punto di riferimento e l'intonazione può anche traballare. E
comunque anche se si trattava di un'opera comica dubito fortemente che fosse
un effetto voluto, probabilmente era una giornata storta. Quanto a come si
controlla l'intonazione, si può fare in molti modi. Prima di tutto però devi
sapere in che tonalità è il pezzo che ascolti o comunque da che note parte,
poi a quel punto basta anche un semplice diapason. Confrontando le note di
partenza con il la standard a 440 ti rendi conto se l'intonazione è quella
moderna o se è un'intonazione diversa. In oltre ti puoi accorgere, per
esempio, durante un pezzo a cappella se il coro cala o cresce o se
l'intonazione rimane stabile. Per quanto riguarda l'intonazione all'interno
di un pezzo, cioè dei singoli accordi diciamo, beh il modo più semplice è
l'orecchio: se un accordo è stonato te ne accorgi. Certo, con la pratica
l'orecchio si affina e quindi più sei abituato a farci caso e più ti accorgi
delle stonature... se ce ne sono!

Ciao.
Post by JJ
C'è qualche tecnica per controllare l'intonazione senza aiuti tecnologici
particolari?
Voglio dire che si è al teatro e si voglia testare la bontà
dell'intonazione di un'orchestra o di un cantante, coro o settore.
Che tecniche ci sono per l'operazione?
Io personalmente se riesco ad avere un piccola tastiera posso verificare
seguendo le note dei vari test a controllarne la propria intonazione.
L'altra sera mi è capitato di seguire con la tastiera per il possibile sia
l'orchestra che i solisti dell'opera Mitridate di Mozart trasmessa da
3sat, ho notato che sia orchestra che voci erano tutte fuori intonazione
della nostra moderna. Avevo già chiesto in altro post della curiosa
particolarità. L'intonazione non era fuori di pochi cent, nel caso non
l'avrei notato, ma di molto almeno 50 cent o giù di lì. Una cosa
intermedia quasi tra un semitono e l'altro.
Un giorno ad esempio ero al teatro e un mio amico direttore che era là ad
assistere, a fine concerto ha detto che la piccola orchestra erano pochi
strumenti a corda, era un pò stonata e la cantante era sotto.
Questa stonatura l'avevo percepita anche io, soprattutto quella dei
cantanti, ma probabilmente era voluta perchè essendo un'operetta comica
probabilmente l'effetto voleva essere quello. Probabilmente in parti
dell'operetta anche l'orchestra era scordata cosa che non avevo avvertito
e comunque in quei periodi di lucidità dei personaggi non mi ha dato
questa impressione di stonatura. Poteva avere un corista con lui?
Probabilmente ha confrontato l'intonazione della cantante con gli altri
suoni dati dall'orchestra e non l'unisono ma le terze o le quinte. Ma è
facilmente realizzabile l'operazione, e come?
Inoltre come poteva essere scordata l'orchestra e allo stesso tempo fuori
anche la cantante?
Da quello che so io quando due suoni sono molto vicini per l'effetto che
ha scoperto Tartini si genera un terzo suono dato dalla differenza deglia
altri due e comunque c'è quel caratteristico wuoaooo che nel gergo si dice
sbatte.
Grazie per una delucidazione.
JJ
JJ
2006-09-01 14:11:06 UTC
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Post by Luciano
Allora, per quello che riguarda il Mozart trasmesso da 3sat può dipendere
dalla trasmissione. La compressione del suono può alterarne l'intonazione.
Si ok, avevo pensato ad una cosa del genere. Ma non fanno un controllo della
qualità audio?
Non potrebbero variare l'intonazione del pezzo originale che nella
successiva fase di decompressione possa riportare il pezzo alla sua tonalità
originale.
Inoltre sapevo che variando la velocità di esecuzione del brano, nelle
registrazioni ovviamente, possa perdersi l'intonazione. Anche se penso non
sia stato questo il caso.
Post by Luciano
Per quanto riguarda l'esempio che fai, il tuo amico si riferiva al fatto
che gli accordi intonati dall'orchestra non erano del tutto corretti, cioè
i rapporti tra i vari gradi non erano giusti e quindi le armonie
risultavano qua e la stonate. La cantante era "sotto" nel senso che era
calante rispetto all'orchestra: purtroppo può capitare quando non senti
bene l'orchestra, ti manca il punto di riferimento e l'intonazione può
anche traballare. E comunque anche se si trattava di un'opera comica
dubito fortemente che fosse un effetto voluto, probabilmente era una
giornata storta. Quanto a come si
Se se ne era accorto lui poteva farlo uno qualsiasi dell'organizzazione, o
il direttore stesso dell'orchestra e comunicarlo.
Il direttore dell'orchestra poteva essersi reso conto?
A quel punto avevano possibilità nel mezzo dell'esecuzione?
Post by Luciano
controlla l'intonazione, si può fare in molti modi. Prima di tutto però
devi sapere in che tonalità è il pezzo che ascolti o comunque da che note
parte,
Quindi in pratica basta ascoltare il la di partenza dell'accordatura
iniziale degli strumenti per rendersi conto se sia o meno un'accordatura
moderna. Certo nel caso di una ripresa televisiva le cose cambiano perchè se
la compressione distorce il suono...
Per dare la nota iniziale basta ascoltare il diapason e cantare le note
della scala fino a quella che interessa?
Nel caso un brano parta con delle alterazioni diesis o bemolle, como si fa?
Occorre conoscere tutta la scala cromatica?
Post by Luciano
poi a quel punto basta anche un semplice diapason. Confrontando le note di
partenza con il la standard a 440 ti rendi conto se l'intonazione è quella
moderna o se è un'intonazione diversa. In oltre ti puoi accorgere, per
esempio, durante un pezzo a cappella se il coro cala o cresce o se
In questo caso occorre sempre un diapason, però?
Post by Luciano
l'intonazione rimane stabile. Per quanto riguarda l'intonazione
all'interno di un pezzo, cioè dei singoli accordi diciamo, beh il modo più
semplice è l'orecchio: se un accordo è stonato te ne accorgi. Certo, con
la pratica l'orecchio si affina e quindi più sei abituato a farci caso e
più ti accorgi delle stonature... se ce ne sono!
Ciao.
Grazie.
JJ
Post by Luciano
Post by JJ
C'è qualche tecnica per controllare l'intonazione senza aiuti tecnologici
particolari?
Voglio dire che si è al teatro e si voglia testare la bontà
dell'intonazione di un'orchestra o di un cantante, coro o settore.
Che tecniche ci sono per l'operazione?
Io personalmente se riesco ad avere un piccola tastiera posso verificare
seguendo le note dei vari test a controllarne la propria intonazione.
L'altra sera mi è capitato di seguire con la tastiera per il possibile
sia l'orchestra che i solisti dell'opera Mitridate di Mozart trasmessa da
3sat, ho notato che sia orchestra che voci erano tutte fuori intonazione
della nostra moderna. Avevo già chiesto in altro post della curiosa
particolarità. L'intonazione non era fuori di pochi cent, nel caso non
l'avrei notato, ma di molto almeno 50 cent o giù di lì. Una cosa
intermedia quasi tra un semitono e l'altro.
Un giorno ad esempio ero al teatro e un mio amico direttore che era là ad
assistere, a fine concerto ha detto che la piccola orchestra erano pochi
strumenti a corda, era un pò stonata e la cantante era sotto.
Questa stonatura l'avevo percepita anche io, soprattutto quella dei
cantanti, ma probabilmente era voluta perchè essendo un'operetta comica
probabilmente l'effetto voleva essere quello. Probabilmente in parti
dell'operetta anche l'orchestra era scordata cosa che non avevo avvertito
e comunque in quei periodi di lucidità dei personaggi non mi ha dato
questa impressione di stonatura. Poteva avere un corista con lui?
Probabilmente ha confrontato l'intonazione della cantante con gli altri
suoni dati dall'orchestra e non l'unisono ma le terze o le quinte. Ma è
facilmente realizzabile l'operazione, e come?
Inoltre come poteva essere scordata l'orchestra e allo stesso tempo fuori
anche la cantante?
Da quello che so io quando due suoni sono molto vicini per l'effetto che
ha scoperto Tartini si genera un terzo suono dato dalla differenza deglia
altri due e comunque c'è quel caratteristico wuoaooo che nel gergo si
dice sbatte.
Grazie per una delucidazione.
JJ
Luciano
2006-09-02 14:20:10 UTC
Permalink
Post by JJ
Post by Luciano
Allora, per quello che riguarda il Mozart trasmesso da 3sat può dipendere
dalla trasmissione. La compressione del suono può alterarne
l'intonazione.
Si ok, avevo pensato ad una cosa del genere. Ma non fanno un controllo della
qualità audio?
Non potrebbero variare l'intonazione del pezzo originale che nella
successiva fase di decompressione possa riportare il pezzo alla sua tonalità
originale.
Inoltre sapevo che variando la velocità di esecuzione del brano, nelle
registrazioni ovviamente, possa perdersi l'intonazione. Anche se penso non
sia stato questo il caso.
Si certo, ma il problema è il tuo tv o stereo o che altro che decomprime il
suono in modo differente.
Post by JJ
Post by Luciano
Per quanto riguarda l'esempio che fai, il tuo amico si riferiva al fatto
che gli accordi intonati dall'orchestra non erano del tutto corretti, cioè
i rapporti tra i vari gradi non erano giusti e quindi le armonie
risultavano qua e la stonate. La cantante era "sotto" nel senso che era
calante rispetto all'orchestra: purtroppo può capitare quando non senti
bene l'orchestra, ti manca il punto di riferimento e l'intonazione può
anche traballare. E comunque anche se si trattava di un'opera comica
dubito fortemente che fosse un effetto voluto, probabilmente era una
giornata storta. Quanto a come si
Se se ne era accorto lui poteva farlo uno qualsiasi dell'organizzazione, o
il direttore stesso dell'orchestra e comunicarlo.
Il direttore dell'orchestra poteva essersi reso conto?
A quel punto avevano possibilità nel mezzo dell'esecuzione?
Beh, si è reso conto sicuramente, tant'è che dicevi che non in tutta l'opera
erano stonati. Voglio perciò sperare che fosse semplicemente una giornata
storta.
Post by JJ
Post by Luciano
controlla l'intonazione, si può fare in molti modi. Prima di tutto però
devi sapere in che tonalità è il pezzo che ascolti o comunque da che note
parte,
Quindi in pratica basta ascoltare il la di partenza dell'accordatura
iniziale degli strumenti per rendersi conto se sia o meno un'accordatura
moderna.
Esatto.
Post by JJ
Certo nel caso di una ripresa televisiva le cose cambiano perchè se
la compressione distorce il suono...
Purtroppo si.
Post by JJ
Per dare la nota iniziale basta ascoltare il diapason e cantare le note
della scala fino a quella che interessa?
Si.
Post by JJ
Nel caso un brano parta con delle alterazioni diesis o bemolle, como si fa?
Occorre conoscere tutta la scala cromatica?
Beh, quella la si sa, ma non è che se devi intonare un do# ti canti tutti i
semitoni dal la fino al do#. Intoni direttamente una terza maggiore. Bisogna
conoscere gli intervalli e saperli intonare. Anche qui, tanto esercizio.
Post by JJ
Post by Luciano
poi a quel punto basta anche un semplice diapason. Confrontando le note di
partenza con il la standard a 440 ti rendi conto se l'intonazione è quella
moderna o se è un'intonazione diversa. In oltre ti puoi accorgere, per
esempio, durante un pezzo a cappella se il coro cala o cresce o se
In questo caso occorre sempre un diapason, però?
Si. E' il più comodo da usare nelle esecuzioni dal vivo. Immagina ad un
concerto di metterti a suonare col corista o altro per controllare
l'intonazione...il diapason lo senti solo tu.
Post by JJ
Post by Luciano
l'intonazione rimane stabile. Per quanto riguarda l'intonazione
all'interno di un pezzo, cioè dei singoli accordi diciamo, beh il modo più
semplice è l'orecchio: se un accordo è stonato te ne accorgi. Certo, con
la pratica l'orecchio si affina e quindi più sei abituato a farci caso e
più ti accorgi delle stonature... se ce ne sono!
Ciao.
Grazie.
JJ
Prego.
Post by JJ
Post by Luciano
Post by JJ
C'è qualche tecnica per controllare l'intonazione senza aiuti tecnologici
particolari?
Voglio dire che si è al teatro e si voglia testare la bontà
dell'intonazione di un'orchestra o di un cantante, coro o settore.
Che tecniche ci sono per l'operazione?
Io personalmente se riesco ad avere un piccola tastiera posso verificare
seguendo le note dei vari test a controllarne la propria intonazione.
L'altra sera mi è capitato di seguire con la tastiera per il possibile
sia l'orchestra che i solisti dell'opera Mitridate di Mozart trasmessa da
3sat, ho notato che sia orchestra che voci erano tutte fuori intonazione
della nostra moderna. Avevo già chiesto in altro post della curiosa
particolarità. L'intonazione non era fuori di pochi cent, nel caso non
l'avrei notato, ma di molto almeno 50 cent o giù di lì. Una cosa
intermedia quasi tra un semitono e l'altro.
Un giorno ad esempio ero al teatro e un mio amico direttore che era là ad
assistere, a fine concerto ha detto che la piccola orchestra erano pochi
strumenti a corda, era un pò stonata e la cantante era sotto.
Questa stonatura l'avevo percepita anche io, soprattutto quella dei
cantanti, ma probabilmente era voluta perchè essendo un'operetta comica
probabilmente l'effetto voleva essere quello. Probabilmente in parti
dell'operetta anche l'orchestra era scordata cosa che non avevo avvertito
e comunque in quei periodi di lucidità dei personaggi non mi ha dato
questa impressione di stonatura. Poteva avere un corista con lui?
Probabilmente ha confrontato l'intonazione della cantante con gli altri
suoni dati dall'orchestra e non l'unisono ma le terze o le quinte. Ma è
facilmente realizzabile l'operazione, e come?
Inoltre come poteva essere scordata l'orchestra e allo stesso tempo fuori
anche la cantante?
Da quello che so io quando due suoni sono molto vicini per l'effetto che
ha scoperto Tartini si genera un terzo suono dato dalla differenza deglia
altri due e comunque c'è quel caratteristico wuoaooo che nel gergo si
dice sbatte.
Grazie per una delucidazione.
JJ
JJ
2006-09-03 00:09:34 UTC
Permalink
Post by Luciano
Post by JJ
Post by Luciano
Allora, per quello che riguarda il Mozart trasmesso da 3sat può dipendere
...cut....
Post by Luciano
Post by JJ
Per dare la nota iniziale basta ascoltare il diapason e cantare le note
della scala fino a quella che interessa?
Si.
Post by JJ
Nel caso un brano parta con delle alterazioni diesis o bemolle, como si fa?
Occorre conoscere tutta la scala cromatica?
Beh, quella la si sa, ma non è che se devi intonare un do# ti canti tutti
i semitoni dal la fino al do#. Intoni direttamente una terza maggiore.
Bisogna conoscere gli intervalli e saperli intonare. Anche qui, tanto
esercizio.
Cosa significa intonare una terza maggiore? Che rapporti ci sono tra le
terze maggiori e le note alterate?
Se ad esempio mi servisse il do diesis che intervallo di terza maggiore
dovrei intonare? Se ricercassi il re bemolle sarebbe lo stesso uguale al do
diesis? Per le altre note alterate occorre sempre considerare l'intervallo
di terza maggiore?

...cut...

Ciao.
Infinite grazie per la tua pazienza, e competenza.
JJ
. k l A u s .
2006-09-07 21:51:14 UTC
Permalink
Post by JJ
Cosa significa intonare una terza maggiore? Che rapporti ci sono tra le
terze maggiori e le note alterate?
Se ad esempio mi servisse il do diesis che intervallo di terza maggiore
dovrei intonare? Se ricercassi il re bemolle sarebbe lo stesso uguale al do
diesis? Per le altre note alterate occorre sempre considerare l'intervallo
di terza maggiore?
non ho ben capito la domanda, ma riporto un suggerimento che ho spedito su
www.iltrombone.it
e che comunque può essere utile (anche se non risponde direttamente alle tue
domande):

______________________________________________________________
Vorrei segnalare questo sito
http://www.musictheory.net/
perché IMHO é veramente utile, provare per credere !
btw si può anche scaricare il sw per l'utilizzo offline (cosa moooolto
intelligente, visto che ci si passa molto tempo !)
http://www.musictheory.net/downloads/offline.zip
______________________________________________________________


Allegri !

-----------------------------
Claudio Chiani
JJ
2006-09-03 12:12:32 UTC
Permalink
cut.....
Post by Luciano
Post by JJ
Per dare la nota iniziale basta ascoltare il diapason e cantare le note
della scala fino a quella che interessa?
Si.
Post by JJ
Nel caso un brano parta con delle alterazioni diesis o bemolle, come si
fa?
Occorre conoscere tutta la scala cromatica?
Beh, quella la si sa, ma non è che se devi intonare un do# ti canti tutti i
Come si percorre la scala cromatica, quali parole si associano ai suoni?




Ciao.
Grazie.
JJ
ArtBurt
2006-09-03 18:58:00 UTC
Permalink
Post by JJ
cut.....
Post by Luciano
Post by JJ
Per dare la nota iniziale basta ascoltare il diapason e cantare le note
della scala fino a quella che interessa?
Si.
Post by JJ
Nel caso un brano parta con delle alterazioni diesis o bemolle, come si
fa?
Occorre conoscere tutta la scala cromatica?
Beh, quella la si sa, ma non è che se devi intonare un do# ti canti tutti i
Come si percorre la scala cromatica, quali parole si associano ai suoni?
Scusa, ma mi sembra che tu abbia le idee un po' confuse.

Art
JJ
2006-09-06 22:01:26 UTC
Permalink
Post by ArtBurt
Post by JJ
cut.....
Post by Luciano
Post by JJ
Per dare la nota iniziale basta ascoltare il diapason e cantare le note
della scala fino a quella che interessa?
Si.
Post by JJ
Nel caso un brano parta con delle alterazioni diesis o bemolle, come si
fa?
Occorre conoscere tutta la scala cromatica?
Beh, quella la si sa, ma non è che se devi intonare un do# ti canti tutti i
Come si percorre la scala cromatica, quali parole si associano ai suoni?
Scusa, ma mi sembra che tu abbia le idee un po' confuse.
Art
Vero, giusto, altrimenti non chiederei! Comunque provo a rispondermi.
Batto il diapason e lo porto all'orecchio. Questo mi fornisce il la. Poi
essendomi studiati gli intervalli di terza maggiore, l'intono in senso
ascendente e ho subito il do diesis. Se è un'ottava sotto ad esempio intono
l'intervallo di ottava discendente.
Se voglio il sol diesis prendo la settima minore in senso ascendente.
Per il re diesis intono la quinta giusta ascendente.
Per il fa diesis occorrerà un intervallo di sesta maggiore ascendente.
Per il la diesis intono un intervallo di seconda minore ascendente.
Per i bemolle sono enarmonici e prendo i relativi nomi con i diesis, così
non ho problemi.
Ci vuole pazienza. Con certi soggetti ci vuole il cucchiaino.
E' colpa anche della stanchezza e della fretta.
Adesso però rimane il mistero della scala cromatica. Non riesco proprio a
capire che sillabe associare ai suoni. Se ad esempio parto dal do va bene,
poi quando sono sul do diesis come lo pronuncio?
Ciao jj
Veronica Medina
2006-09-07 15:05:02 UTC
Permalink
Post by JJ
Vero, giusto, altrimenti non chiederei! Comunque provo a rispondermi.
Batto il diapason e lo porto all'orecchio. Questo mi fornisce il la. Poi
essendomi studiati gli intervalli di terza maggiore, l'intono in senso
ascendente e ho subito il do diesis. Se è un'ottava sotto ad esempio intono
l'intervallo di ottava discendente.
Se voglio il sol diesis prendo la settima minore in senso ascendente.
Per il re diesis intono la quinta giusta ascendente.
Per il fa diesis occorrerà un intervallo di sesta maggiore ascendente.
Per il la diesis intono un intervallo di seconda minore ascendente.
Per i bemolle sono enarmonici e prendo i relativi nomi con i diesis, così
non ho problemi.
Ci vuole pazienza. Con certi soggetti ci vuole il cucchiaino.
E' colpa anche della stanchezza e della fretta.
Adesso però rimane il mistero della scala cromatica. Non riesco proprio a
capire che sillabe associare ai suoni. Se ad esempio parto dal do va bene,
poi quando sono sul do diesis come lo pronuncio?
Ciao jj
Alla faccia delle "mental pipes" :)

V.
Zazie-la-peste
2006-09-07 20:03:16 UTC
Permalink
Post by Veronica Medina
Alla faccia delle "mental pipes" :)
QUOTO
:-)))))))))
Z
Veronica Medina
2006-09-08 14:23:00 UTC
Permalink
Post by Zazie-la-peste
Post by Veronica Medina
Alla faccia delle "mental pipes" :)
QUOTO
:-)))))))))
Z
Aho', a proposito, quel pettegolo del Raspa m'ha detto che c'e' sta riunione
in vista dopo il 18....
Mi ha anche detto che se per caso ero nei paraggi gli farebbe piacere se mi
facesse viva anch'io ma ovviamente essendo io una donnina per bene, molto
molto prudente e per niente invadente :)) non vorrei imporre la mia
presenza a meno che a sua maesta Madamme Zazie non disturbi molto sto
fatto.
Se me ne devo anna' affanculo e' cortesemente di dirmelo in privato :-)

ciao
V.
Zazie-la-peste
2006-09-08 18:26:59 UTC
Permalink
Post by Veronica Medina
Aho', a proposito, quel pettegolo del Raspa m'ha detto che c'e' sta riunione
in vista dopo il 18....
ciusca, ma non si può parlare col Raspa che il giorno DOPO lo sa mezza
città!!!!!!!!!!
Post by Veronica Medina
Mi ha anche detto che se per caso ero nei paraggi gli farebbe piacere se mi
facesse viva anch'io ma ovviamente essendo io una donnina per bene, molto
molto prudente e per niente invadente :)) non vorrei imporre la mia
presenza a meno che a sua maesta Madamme Zazie non disturbi molto sto
fatto.
No, non mi disturba affatto, vieni pure!
Post by Veronica Medina
Se me ne devo anna' affanculo e' cortesemente di dirmelo in privato :-)
Basta che non mi chiami Madame Zazie davanti al Raspa che poi ti fucilo!
Z
Veronica Medina
2006-09-08 23:26:34 UTC
Permalink
Post by Veronica Medina
Post by Veronica Medina
Aho', a proposito, quel pettegolo del Raspa m'ha detto che c'e' sta
riunione
Post by Veronica Medina
in vista dopo il 18....
ciusca, ma non si può parlare col Raspa che il giorno DOPO lo sa mezza
città!!!!!!!!!!
No no poverino, lui l'ha detto SOLO a me, e' DOPO averlo detto a me che poi
lo sa mezza citta' :-)
Post by Veronica Medina
Post by Veronica Medina
Mi ha anche detto che se per caso ero nei paraggi gli farebbe piacere se
mi
Post by Veronica Medina
facesse viva anch'io ma ovviamente essendo io una donnina per bene, molto
molto prudente e per niente invadente :)) non vorrei imporre la mia
presenza a meno che a sua maesta Madamme Zazie non disturbi molto sto
fatto.
No, non mi disturba affatto, vieni pure!
Merci beaucoup.
Post by Veronica Medina
Post by Veronica Medina
Se me ne devo anna' affanculo e' cortesemente di dirmelo in privato :-)
Basta che non mi chiami Madame Zazie davanti al Raspa che poi ti fucilo!
Ok mi portero' il giubotto antiproiettile :-p

au revoir
V.
Zazie-la-peste
2006-09-09 07:30:02 UTC
Permalink
Post by Veronica Medina
Post by Zazie-la-peste
Basta che non mi chiami Madame Zazie davanti al Raspa che poi ti fucilo!
Ok mi portero' il giubotto antiproiettile :-p
NON LO FARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Post by Veronica Medina
au revoir
aiuto....
Z
JJ
2006-09-08 01:13:55 UTC
Permalink
Post by JJ
Post by JJ
Vero, giusto, altrimenti non chiederei! Comunque provo a rispondermi.
Batto il diapason e lo porto all'orecchio. Questo mi fornisce il la. Poi
essendomi studiati gli intervalli di terza maggiore, l'intono in senso
ascendente e ho subito il do diesis. Se è un'ottava sotto ad esempio
intono
Post by JJ
l'intervallo di ottava discendente.
Se voglio il sol diesis prendo la settima minore in senso ascendente.
Per il re diesis intono la quinta giusta ascendente.
Per il fa diesis occorrerà un intervallo di sesta maggiore ascendente.
Per il la diesis intono un intervallo di seconda minore ascendente.
Per i bemolle sono enarmonici e prendo i relativi nomi con i diesis, così
non ho problemi.
Ci vuole pazienza. Con certi soggetti ci vuole il cucchiaino.
E' colpa anche della stanchezza e della fretta.
Adesso però rimane il mistero della scala cromatica. Non riesco proprio a
capire che sillabe associare ai suoni. Se ad esempio parto dal do va bene,
poi quando sono sul do diesis come lo pronuncio?
Ciao jj
Alla faccia delle "mental pipes" :)
V.
se sono alla ricerca di un diesis con un normale diapason come faccio
allora?
Non è così che si procede?
Ciao
jj
ArtBurt
2006-09-07 15:42:47 UTC
Permalink
"JJ" <***@J.J> ha scritto nel messaggio news:44ff4f12$0$30241$***@reader1.news.tin.it...

...
Post by JJ
Adesso però rimane il mistero della scala cromatica. Non riesco proprio a
capire che sillabe associare ai suoni. Se ad esempio parto dal do va bene,
poi quando sono sul do diesis come lo pronuncio?
Che cosa intendi per "come lo pronuncio"?
Che cosa deve avere un nome?

Art
JJ
2006-09-08 01:11:33 UTC
Permalink
Post by ArtBurt
...
Post by JJ
Adesso però rimane il mistero della scala cromatica. Non riesco proprio a
capire che sillabe associare ai suoni. Se ad esempio parto dal do va
bene, poi quando sono sul do diesis come lo pronuncio?
Che cosa intendi per "come lo pronuncio"?
Che cosa deve avere un nome?
Art
la scala naturale fa: do re mi fa sol la si do, do si la sol fa mi re do.
Se sono sulla cromatica dovrò nominarla altrimenti come faccio a sentire a
che punto sono?
Batto il la del diapason, poi comincio la scala discendente o ascendente se
non volessi intonare gli altri intervalli.
Oppure faccio dei solfeggi cantati, se trovo un sol diesis come lo
pronuncio?
Tutto qui.
Cia jj
Veronica Medina
2006-09-08 14:14:40 UTC
Permalink
Post by JJ
la scala naturale fa: do re mi fa sol la si do, do si la sol fa mi re do.
Se sono sulla cromatica dovrò nominarla altrimenti come faccio a sentire a
che punto sono?
Batto il la del diapason, poi comincio la scala discendente o ascendente se
non volessi intonare gli altri intervalli.
Oppure faccio dei solfeggi cantati, se trovo un sol diesis come lo
pronuncio?
Tutto qui.
Cia jj
Almeno che tu non stia facendo un dettato e che qualcuno dabba capire se e'
un diesis o bemolle, le note si cantano uguali. Al solo ascolto una scala
cromatica verrebbe fuori cosi':
do, do, re, re, mi, fa, fa, sol, sol, la, la, si do.
L'importante e' che l'orecchio capisca che stai salendo di mezzo tono e la
stessa cosa vale per gli intervalli penso, la cosa importante e' che tu
faccia bene la differenza tra una quinta e una quinta aumentata ma le note
cantate rimangono Do - Sol.

ciao
V.
mario r.p.
2006-09-08 14:35:38 UTC
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Post by Veronica Medina
Post by JJ
la scala naturale fa: do re mi fa sol la si do, do si la sol fa mi
re do. Se sono sulla cromatica dovrò nominarla altrimenti come
faccio a sentire a che punto sono?
Batto il la del diapason, poi comincio la scala discendente o
ascendente se non volessi intonare gli altri intervalli.
Oppure faccio dei solfeggi cantati, se trovo un sol diesis come lo
pronuncio?
Tutto qui.
Cia jj
Almeno che tu non stia facendo un dettato e che qualcuno dabba capire
se e' un diesis o bemolle, le note si cantano uguali. Al solo
do, do, re, re, mi, fa, fa, sol, sol, la, la, si do.
ma gli inglesi la scala che hai scritto la solfeggiano con le lettere?

C C D D E F F G G A A B C ??
--
ciao
mario :-)
Uomo Biscottato
2006-09-08 14:33:17 UTC
Permalink
Post by mario r.p.
ma gli inglesi la scala che hai scritto la solfeggiano
Gl'Inglesi non solfeggiano!!!
mario r.p.
2006-09-08 14:40:32 UTC
Permalink
Post by Uomo Biscottato
Post by mario r.p.
ma gli inglesi la scala che hai scritto la solfeggiano
Gl'Inglesi non solfeggiano!!!
perche'?
Sono piu' belli degli altri?
Come imparano la musica senza solfeggiare?
--
ciao
mario :-)
Zazie-la-peste
2006-09-08 18:27:56 UTC
Permalink
Post by mario r.p.
Post by Uomo Biscottato
Post by mario r.p.
ma gli inglesi la scala che hai scritto la solfeggiano
Gl'Inglesi non solfeggiano!!!
perche'?
Sono piu' belli degli altri?
Come imparano la musica senza solfeggiare?
se solfeggiano usano doh reh mih fai sol lah ti doh
(no comment)
Z
Uomo Biscottato
2006-09-08 19:46:49 UTC
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Post by Zazie-la-peste
se solfeggiano usano doh reh mih fai sol lah ti doh
(no comment)
e per la scala cromatica: doh dih reh rih mih fah fih... (lo giuro;
almeno in Canada).
Veronica Medina
2006-09-08 23:34:49 UTC
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Post by Uomo Biscottato
Post by Zazie-la-peste
se solfeggiano usano doh reh mih fai sol lah ti doh
(no comment)
e per la scala cromatica: doh dih reh rih mih fah fih... (lo giuro;
almeno in Canada).
azz! non si finisce mai d'imparare... pensa se dovessero solfeggiare lo
Studio 5 Op. 10 di Chopin in Sol bemolle maggiore (tutto coi tasti neri)...
ci sarebbe da ridere.

V.
Zazie-la-peste
2006-09-09 07:30:25 UTC
Permalink
Post by Veronica Medina
Post by Uomo Biscottato
Post by Zazie-la-peste
se solfeggiano usano doh reh mih fai sol lah ti doh
(no comment)
e per la scala cromatica: doh dih reh rih mih fah fih... (lo giuro;
almeno in Canada).
azz! non si finisce mai d'imparare... pensa se dovessero solfeggiare lo
Studio 5 Op. 10 di Chopin in Sol bemolle maggiore (tutto coi tasti neri)...
ci sarebbe da ridere.
ROTFLLLLL

Zazie-la-peste
2006-09-07 20:03:10 UTC
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Post by JJ
poi quando sono sul do diesis come lo pronuncio?
ddz!
Veronica Medina
2006-09-01 14:38:12 UTC
Permalink
Post by JJ
C'è qualche tecnica per controllare l'intonazione senza aiuti tecnologici
particolari?
Voglio dire che si è al teatro e si voglia testare la bontà
dell'intonazione
Post by JJ
di un'orchestra o di un cantante, coro o settore.
Che tecniche ci sono per l'operazione?
Io personalmente se riesco ad avere un piccola tastiera posso verificare
seguendo le note dei vari test a controllarne la propria intonazione.
L'altra sera mi è capitato di seguire con la tastiera per il possibile sia
l'orchestra che i solisti dell'opera Mitridate di Mozart trasmessa da 3sat,
ho notato che sia orchestra che voci erano tutte fuori intonazione della
nostra moderna. Avevo già chiesto in altro post della curiosa
particolarità.
Post by JJ
L'intonazione non era fuori di pochi cent, nel caso non l'avrei notato, ma
di molto almeno 50 cent o giù di lì. Una cosa intermedia quasi tra un
semitono e l'altro.
Un giorno ad esempio ero al teatro e un mio amico direttore che era là ad
assistere, a fine concerto ha detto che la piccola orchestra erano pochi
strumenti a corda, era un pò stonata e la cantante era sotto.
Questa stonatura l'avevo percepita anche io, soprattutto quella dei
cantanti, ma probabilmente era voluta perchè essendo un'operetta comica
probabilmente l'effetto voleva essere quello. Probabilmente in parti
dell'operetta anche l'orchestra era scordata cosa che non avevo avvertito e
comunque in quei periodi di lucidità dei personaggi non mi ha dato questa
impressione di stonatura. Poteva avere un corista con lui? Probabilmente ha
confrontato l'intonazione della cantante con gli altri suoni dati
dall'orchestra e non l'unisono ma le terze o le quinte. Ma è facilmente
realizzabile l'operazione, e come?
Inoltre come poteva essere scordata l'orchestra e allo stesso tempo fuori
anche la cantante?
Da quello che so io quando due suoni sono molto vicini per l'effetto che h
a
Post by JJ
scoperto Tartini si genera un terzo suono dato dalla differenza deglia altri
due e comunque c'è quel caratteristico wuoaooo che nel gergo si dice sbatte.
Grazie per una delucidazione.
JJ
Mario Logomarsino, ndo' stai??? :)
Ok, cerchero' a modo mio di darti una risposta nel modo piu' semplice
possibile per quanto un tema cosi' complicato come quello dell'intonazione
lo permetta:
hai toccato vari punti, uno e' il fatto che e' quasi impossibile che
l'intonazione di una tastiera personale sia identica all'intonazione di una
qualsiasi registrazione o concerto dal vivo dovuto al fatto che non solo
esistono vari tipi d'intonazione ma ammesso che si decida per l'intonazione
"moderna" lo stesso LA puo' oscilare da un 440 a un 446, per dire e quindi
puo' essere piu' callante o piu' crescente. In orchestra per esempio ogni
strumento puo' avere un LA diverso, uno un po' piu' callante o crescente
dell'altro ed e' per quello che si sceglie uno strumento (ad esempio l'oboe)
per dare un LA e si prende quello come riferimento per accordare tutti gli
strumenti in modo da avere un unico LA per la durata del concerto o
registrazione che sia. A volte c'e' anche bisogno di riaccordare
l'orchestra durante l'intervallo in modo da assicurarsi di mantere sempre lo
stesso LA. (In concerti con strumenti antichi poi il controllo del LA e' un
continuo, gia' che nel caso degli strumenti con corde di budello per
esempio, essendo molto piu' sensibili ai cambiamenti di temperatura o di
pressione dell'archetto l'accordatura cambia in continuazione).
Una volta avendo accordato lo strumento si cerca di suonare tutti con la
stessa intonazione d'accordo alla tonalita' del pezzo in modo da formare
accordi il piu' assonanti possibile.
L'altro punto e' il terzo suono al quale si riferisce Tartini ma quello si
puo' ottenere non necessariamente facendo accordi ma anche con un suono
solo, ad esempio suonando una nota con uno strumento ad arco si mettono in
sintonia tutti gli armonici e viene fuori quello che si chiama il terzo
suono che e' una nota "estranea" che si sente solo e unicamente quando
l'intonazione e' giusta. Difatti personalmente considero che la continua
ricerca di questo terzo suono e' la base di una buon'intonazione.
L'altro punto e' il fatto che un cantante puo' essere callante (ma poteva
anche essere crescente) con rispetto all'orchestra. Succede che quando
l'orchestra non e' intonata il solista, cantante o strumentista che sia va
fuori binario ma devo dire che di solito succede per semplice mancanza di
allenamento. Delle volte si ascoltano concerti dove il solista da solo ha
un'intonazione perfetta ma non combaccia affatto con l'intonazione
dell'orchestra. E' molto comune il fatto che uno strumentista o cantante
abbia la tendenza a callare o crescere o per abitudine o per stato d'animo
o per mancanza di tecnica (di solito e' quest'ultima :)) e solo
l'allenamento costante puo' superare questi ostaccoli.

In poche parole il migliore strumento per riconoscere quando una
nota/accordo/strumento/cantante/orchestra e' intonato o meno e' un'orecchio
ben allenato, come giustamente ha detto Luciano, l'orecchio si affina e solo
cosi' riesce e riconoscere le piccole sottigliezze che invece un'orecchio
poco o non allenato difficilmente percepisce.

Se poi il nostro caro Mario volesse intervenire e aproffondire il tema dei
diversi tipi d'intonazione sarebbe carino :)

ciao
V.
Musica Ficta
2006-09-01 15:01:21 UTC
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Post by Veronica Medina
In poche parole il migliore strumento
per riconoscere quando una
nota/accordo/strumento/cantante/orchestra
e' intonato o meno e' > un'orecchio
ben allenato
O mio tesoro, adoro ogni cosa ke scrivi...... Veronica sei un mito.

M.F.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
felix
2006-09-01 19:09:04 UTC
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Post by Veronica Medina
L'altro punto e' il terzo suono al quale si riferisce Tartini ma quello si
puo' ottenere non necessariamente facendo accordi ma anche con un suono
solo, ad esempio suonando una nota con uno strumento ad arco si mettono in
sintonia tutti gli armonici e viene fuori quello che si chiama il terzo
suono che e' una nota "estranea" che si sente solo e unicamente quando
l'intonazione e' giusta.
Penso che tu stia facendo confusione, un suono solo non produce il
terzo suono.
Forse teoricamente per la concomitanza degli armonici, come dici, ma in
ogni caso si produrrebbe indifferentemente da qualsiasi intonazzzione e
non "quando l'intonazione e' giusta.". Inoltre se consideriamo anche
gli armonici come possibili produttori di un terzo suono si avrebbere
svariati terzi suoni.
Post by Veronica Medina
Difatti personalmente considero che la continua
ricerca di questo terzo suono e' la base di una buon'intonazione.
Se ricordo bene Tartini descrive l'esperienza del terzzo suono tramite
l'uso di due strumenti ad arco posti ad una certa distanza con al
centro una persona, percepirlo dagli armonici credo sia impossibile e
come ripeto non indica nessuna giustezza di intonazione.

ciao
Veronica Medina
2006-09-02 00:38:16 UTC
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Post by felix
Post by Veronica Medina
L'altro punto e' il terzo suono al quale si riferisce Tartini ma quello si
puo' ottenere non necessariamente facendo accordi ma anche con un suono
solo, ad esempio suonando una nota con uno strumento ad arco si mettono in
sintonia tutti gli armonici e viene fuori quello che si chiama il terzo
suono che e' una nota "estranea" che si sente solo e unicamente quando
l'intonazione e' giusta.
Penso che tu stia facendo confusione, un suono solo non produce il
terzo suono.
Forse teoricamente per la concomitanza degli armonici, come dici, ma in
ogni caso si produrrebbe indifferentemente da qualsiasi intonazzzione e
non "quando l'intonazione e' giusta.". Inoltre se consideriamo anche
gli armonici come possibili produttori di un terzo suono si avrebbere
svariati terzi suoni.
Post by Veronica Medina
Difatti personalmente considero che la continua
ricerca di questo terzo suono e' la base di una buon'intonazione.
Se ricordo bene Tartini descrive l'esperienza del terzzo suono tramite
l'uso di due strumenti ad arco posti ad una certa distanza con al
centro una persona, percepirlo dagli armonici credo sia impossibile e
come ripeto non indica nessuna giustezza di intonazione.
Ok la teoria di Tartini dice che il terzo suono e' percepibile quando uno
strumento a corda esegue un bicordo _particolarmente intonato_ e il terzo
suono in teoria verrebbe percepito solo da chi lo produce ma sarebbe
inesistente nello spazio mentre che un bicordo eseguito da due strumenti
separati produrrebbe un terzo suono percepibile nello spazio ma di
provenienza poco determinata, cioe', verrebbe percepito da qualche parte in
mezzo ai due strumenti.
Comunque un terzo suono non solo non e' impossibile ma e' un dato di fatto
che si percepisce benissimo dagli armonici (provare per credere) e la
chiarezza di questo terzo suono e' direttamente proporzionale alla
precisione dell'intonazione e guarda che non lo dico perche' lo diceva
Tartini ("bicordo particolarmente intonato") ma per esperienza propria e di
tanti altri che lo facevano come pratica quotidiana.
E devo ancora aggiungere che il terzo suono lo si puo' percepire benissimo
anche suonando una sola nota e non necessariamente un bicordo ma quello
sara' forse dovuto al fatto della solita vibrazione degli armonici che
emette la stessa nota, non saprei dare altra spiegazione.

ciao
V.
felix
2006-09-02 16:20:00 UTC
Permalink
Post by Veronica Medina
Comunque un terzo suono non solo non e' impossibile ma e' un dato di fatto
che si percepisce benissimo dagli armonici (provare per credere) e la
chiarezza di questo terzo suono e' direttamente proporzionale alla
precisione dell'intonazione e guarda che non lo dico perche' lo diceva
Tartini ("bicordo particolarmente intonato") ma per esperienza propria e di
tanti altri che lo facevano come pratica quotidiana.
E devo ancora aggiungere che il terzo suono lo si puo' percepire benissimo
anche suonando una sola nota e non necessariamente un bicordo ma quello
sara' forse dovuto al fatto della solita vibrazione degli armonici che
emette la stessa nota, non saprei dare altra spiegazione.
Beh, mi sta sconvolgendo le poche conoscenze di acustica musicale che
credevo di aver ormai acquisito; e forse le domande che ti pongo
metteranno ancor più in evidenza la mia ignoranza.

1- Se suono un Do centrale quale sarebbe il terzo suono prodotto dai
suoi armonici?
Inoltre essendo il terzo suono un suono di differenza tra le frequenze
di due suoni, ed essendo i primi due armonici, l'ottava e la 12esima,
quelli che si percepiscono maggiormente, ad occhio il terzo suono
dovrebbe essere dato da questi ultimi, nel qual caso sarebbe mi pare di
nuovo l'ottava. (io con molta attenzione percepisco sino al quarto
armonico, anzi il secondo quinta del fond., ed il quarto terza del
fond. li percepisco più facilmente)


2- Se ho capito bene quello che dici un terzo suono prodotto dagli
armonici è direttamente proporzionale alla chiarezza dell'intonazione.
Ma una nota nota singola non è né stonata né intonata, pensa alla
variazione del diapason prima che fosse stabilito 440. Proprio non
riesco a capire.

Riepeto forse ti stai confondendo con il fatto che quando tra i due
suoni intercorre un rapporto armonico della serie degli armonici allora
anche il terzo suono appartiene a questa serie. E' necessario quindi
per produrre un terzo suono apprezzabile che i due suoni prodotti
(armonici o no) stiano tra loro in un rapporto semplice appartenente
alla serie 1.2.3 etc. Un suono singolo (qualsiasi sia la sua
intonazione ) produrrà degli armonici che stanno nei rapporti semplici
suddetti, atti cioè a dare un terzo suono.

In ogni modo la chiudo qui, non voglio annoiare.

ciao
Post by Veronica Medina
Senti ma non e' per caso che fai di cognome "Ayo"?? :-)
E' una battuta? Io amo lo spagnolo anche se non l'ho studiato è una
lingua che intuiamo facilmente e leggendo il newsgroup alcune volte mi
sfugge l'ironia. In ogni modo mi chiamo alessandro.

ciao
JJ
2006-09-03 00:06:24 UTC
Permalink
Post by Veronica Medina
Comunque un terzo suono non solo non e' impossibile ma e' un dato di fatto
che si percepisce benissimo dagli armonici (provare per credere) e la
chiarezza di questo terzo suono e' direttamente proporzionale alla
precisione dell'intonazione e guarda che non lo dico perche' lo diceva
Tartini ("bicordo particolarmente intonato") ma per esperienza propria e di
tanti altri che lo facevano come pratica quotidiana.
E devo ancora aggiungere che il terzo suono lo si puo' percepire benissimo
anche suonando una sola nota e non necessariamente un bicordo ma quello
sara' forse dovuto al fatto della solita vibrazione degli armonici che
emette la stessa nota, non saprei dare altra spiegazione.
<<Beh, mi sta sconvolgendo le poche conoscenze di acustica musicale che
<<credevo di aver ormai acquisito; e forse le domande che ti pongo
<<metteranno ancor più in evidenza la mia ignoranza.

<<1- Se suono un Do centrale quale sarebbe il terzo suono prodotto dai
<<suoi armonici?

una corda che vibra puo produrre più suoni di una stessa frequenza, non è
detto che ne produca solo uno. ...oltre che di frequenze diverse ovviamente.

<<Inoltre essendo il terzo suono un suono di differenza tra le frequenze
<<di due suoni, ed essendo i primi due armonici, l'ottava e la 12esima,
<<quelli che si percepiscono maggiormente, ad occhio il terzo suono
<<dovrebbe essere dato da questi ultimi, nel qual caso sarebbe mi pare di
<<nuovo l'ottava. (io con molta attenzione percepisco sino al quarto
<<armonico, anzi il secondo quinta del fond., ed il quarto terza del
<<fond. li percepisco più facilmente)


<<2- Se ho capito bene quello che dici un terzo suono prodotto dagli
<<armonici è direttamente proporzionale alla chiarezza dell'intonazione.
<<Ma una nota singola non è né stonata né intonata, pensa alla
<<variazione del diapason prima che fosse stabilito 440. Proprio non
<<riesco a capire.

<<Riepeto forse ti stai confondendo con il fatto che quando tra i due
<<suoni intercorre un rapporto armonico della serie degli armonici allora
<<anche il terzo suono appartiene a questa serie. E' necessario quindi
<<per produrre un terzo suono apprezzabile che i due suoni prodotti
<(armonici o no) stiano tra loro in un rapporto semplice appartenente
<<alla serie 1.2.3 etc. Un suono singolo (qualsiasi sia la sua
<<intonazione ) produrrà degli armonici che stanno nei rapporti semplici
<<suddetti, atti cioè a dare un terzo suono.

<<In ogni modo la chiudo qui, non voglio annoiare.

<<ciao
Post by Veronica Medina
Senti ma non e' per caso che fai di cognome "Ayo"?? :-)
<
<E' una battuta? Io amo lo spagnolo anche se non l'ho studiato è una
<lingua che intuiamo facilmente e leggendo il newsgroup alcune volte mi
<sfugge l'ironia. In ogni modo mi chiamo alessandro.

ciao jj
Veronica Medina
2006-09-03 15:31:49 UTC
Permalink
Post by felix
Beh, mi sta sconvolgendo le poche conoscenze di acustica musicale che
credevo di aver ormai acquisito; e forse le domande che ti pongo
metteranno ancor più in evidenza la mia ignoranza.
No no felix, ti assicuro che tu di acustica sai molto piu' di me che mi sono
accontentata di frequentare quell'annetto obbligatorio in Conservatorio
tanti anni fa. Diciamo che l'acustica la metto in pratica quando mi serve e
mi accontento di sentire l'armonico che mi serve nel momento o il famigerato
terzo suono quando lo cerco senza fermarmi a pensare se il suono che sento
corrisponde alla quinta, ottava, sesta o quart'aumentata :) che sia........
( continua sotto).....
Post by felix
1- Se suono un Do centrale quale sarebbe il terzo suono prodotto dai
suoi armonici?
Inoltre essendo il terzo suono un suono di differenza tra le frequenze
di due suoni, ed essendo i primi due armonici, l'ottava e la 12esima,
quelli che si percepiscono maggiormente, ad occhio il terzo suono
dovrebbe essere dato da questi ultimi, nel qual caso sarebbe mi pare di
nuovo l'ottava. (io con molta attenzione percepisco sino al quarto
armonico, anzi il secondo quinta del fond., ed il quarto terza del
fond. li percepisco più facilmente)
2- Se ho capito bene quello che dici un terzo suono prodotto dagli
armonici è direttamente proporzionale alla chiarezza dell'intonazione.
Ma una nota nota singola non è né stonata né intonata, pensa alla
variazione del diapason prima che fosse stabilito 440. Proprio non
riesco a capire.
Forse non sto capendo io ma come sarebbe a dire che una nota singola non
puo' essere ne intonata ne stonata?
Se un violino lo accordi con un LA 380 puoi benissimo suonare un do stonato
come puoi suonarlo stonato accordandolo con un LA 440. L'intonazione e' in
base a com'e' accordato lo strumento in quel momento e se il dito lo sposto
di mezzo milimetro la nota che suono sara' scordata senz'altro e per far si'
che gli armonici vibrino il dito deve premere (tagliare) la corda nel punto
esatto.
Post by felix
Riepeto forse ti stai confondendo con il fatto che quando tra i due
suoni intercorre un rapporto armonico della serie degli armonici allora
anche il terzo suono appartiene a questa serie. E' necessario quindi
per produrre un terzo suono apprezzabile che i due suoni prodotti
(armonici o no) stiano tra loro in un rapporto semplice appartenente
alla serie 1.2.3 etc. Un suono singolo (qualsiasi sia la sua
intonazione ) produrrà degli armonici che stanno nei rapporti semplici
suddetti, atti cioè a dare un terzo suono.
In ogni modo la chiudo qui, non voglio annoiare.
No, non stai annoiando per niente, anzi, mi sembra che il tema sia
abbastanza interessante e ripeto, sicuramente di acustia teorica ne capisci
molto piu' di me perche' come detto prima, io metto in practica l'acustica
senza soffermarmi ad annalizzarle troppo, come quando si studia e si cerca
d'intonare una nota o passaggio e ci si abitua alla vibrazione degli
armonici senza pensare qualli esattamente sono quelli che vengono fuori,
cosi' si fa con il terzo suono,(o almeno io) senza soffermarmi a quale nota
sto ascoltando esattamente mi accontento di avere sott'orecchio la
sensazione di quel suono estraneo che fa venir l'idea di suonare una gaita e
non un violino.
Post by felix
Post by Veronica Medina
Senti ma non e' per caso che fai di cognome "Ayo"?? :-)
E' una battuta? Io amo lo spagnolo anche se non l'ho studiato è una
lingua che intuiamo facilmente e leggendo il newsgroup alcune volte mi
sfugge l'ironia. In ogni modo mi chiamo alessandro.
Il nome "felix" non lo si sente molto spesso. Difatti l'unico Felix che
conosco e' Ayo ed e' per quello che mi e' venuto in mente e te l'ho chiesto
per scherzo.

Ciao

V.
Veronica Medina
2006-09-02 00:44:09 UTC
Permalink
"felix" <***@vene.dave.it> ha scritto nel messaggio news:***@i3g2000cwc.googlegroups.com...

Senti ma non e' per caso che fai di cognome "Ayo"?? :-)
JJ
2006-09-02 15:01:38 UTC
Permalink
Post by JJ
Post by JJ
C'è qualche tecnica per controllare l'intonazione senza aiuti tecnologici
particolari?
Voglio dire che si è al teatro e si voglia testare la bontà
dell'intonazione
Post by JJ
di un'orchestra o di un cantante, coro o settore.
Che tecniche ci sono per l'operazione?
Io personalmente se riesco ad avere un piccola tastiera posso verificare
seguendo le note dei vari test a controllarne la propria intonazione.
L'altra sera mi è capitato di seguire con la tastiera per il possibile sia
l'orchestra che i solisti dell'opera Mitridate di Mozart trasmessa da
3sat,
Post by JJ
ho notato che sia orchestra che voci erano tutte fuori intonazione della
nostra moderna. Avevo già chiesto in altro post della curiosa
particolarità.
Post by JJ
L'intonazione non era fuori di pochi cent, nel caso non l'avrei notato, ma
di molto almeno 50 cent o giù di lì. Una cosa intermedia quasi tra un
semitono e l'altro.
Un giorno ad esempio ero al teatro e un mio amico direttore che era là ad
assistere, a fine concerto ha detto che la piccola orchestra erano pochi
strumenti a corda, era un pò stonata e la cantante era sotto.
Questa stonatura l'avevo percepita anche io, soprattutto quella dei
cantanti, ma probabilmente era voluta perchè essendo un'operetta comica
probabilmente l'effetto voleva essere quello. Probabilmente in parti
dell'operetta anche l'orchestra era scordata cosa che non avevo avvertito
e
Post by JJ
comunque in quei periodi di lucidità dei personaggi non mi ha dato questa
impressione di stonatura. Poteva avere un corista con lui? Probabilmente
ha
Post by JJ
confrontato l'intonazione della cantante con gli altri suoni dati
dall'orchestra e non l'unisono ma le terze o le quinte. Ma è facilmente
realizzabile l'operazione, e come?
Inoltre come poteva essere scordata l'orchestra e allo stesso tempo fuori
anche la cantante?
Da quello che so io quando due suoni sono molto vicini per l'effetto che h
a
Post by JJ
scoperto Tartini si genera un terzo suono dato dalla differenza deglia
altri
Post by JJ
due e comunque c'è quel caratteristico wuoaooo che nel gergo si dice
sbatte.
Post by JJ
Grazie per una delucidazione.
JJ
Mario Logomarsino, ndo' stai??? :)
Ok, cerchero' a modo mio di darti una risposta nel modo piu' semplice
possibile per quanto un tema cosi' complicato come quello dell'intonazione
hai toccato vari punti, uno e' il fatto che e' quasi impossibile che
l'intonazione di una tastiera personale sia identica all'intonazione di una
qualsiasi registrazione o concerto dal vivo dovuto al fatto che non solo
esistono vari tipi d'intonazione ma ammesso che si decida per
l'intonazione
Il mio tastierino è ben accordato, l'ho testato.
Post by JJ
"moderna" lo stesso LA puo' oscilare da un 440 a un 446, per dire e quindi
puo' essere piu' callante o piu' crescente. In orchestra per esempio ogni
strumento puo' avere un LA diverso, uno un po' piu' callante o crescente
dell'altro ed e' per quello che si sceglie uno strumento (ad esempio l'oboe)
per dare un LA e si prende quello come riferimento per accordare tutti gli
strumenti in modo da avere un unico LA per la durata del concerto o
registrazione che sia. A volte c'e' anche bisogno di riaccordare
l'orchestra durante l'intervallo in modo da assicurarsi di mantere sempre lo
Bhe si questo lo sapevo.
Post by JJ
stesso LA. (In concerti con strumenti antichi poi il controllo del LA e' un
continuo, gia' che nel caso degli strumenti con corde di budello per
esempio, essendo molto piu' sensibili ai cambiamenti di temperatura o di
pressione dell'archetto l'accordatura cambia in continuazione).
Una volta avendo accordato lo strumento si cerca di suonare tutti con la
stessa intonazione d'accordo alla tonalita' del pezzo in modo da formare
accordi il piu' assonanti possibile.
L'altro punto e' il terzo suono al quale si riferisce Tartini ma quello si
puo' ottenere non necessariamente facendo accordi ma anche con un suono
solo, ad esempio suonando una nota con uno strumento ad arco si mettono in
sintonia tutti gli armonici e viene fuori quello che si chiama il terzo
suono che e' una nota "estranea" che si sente solo e unicamente quando
l'intonazione e' giusta. Difatti personalmente considero che la continua
ricerca di questo terzo suono e' la base di una buon'intonazione.
Interessante. Il terzo suono lo conoscevo solo grazie a dei manuali
dell'accordatura del pianoforte. Nella pratica accordre il piano significa
scordarlo nella maniera migliore. Infatti una perfetta regolazione non è
possibile. Registro acuto, centrale e grave del piano hanno caratteristiche
diverse. Ed in particolare vanno predilette e quindi accordate giuste le
terze, le quinte o le ottave a seconda del registro. Per effettuare
l'accordatura aurale occorre conoscere questo terzo suono. Soprattutto per
la sistemazione della prima ottava lasciando battimenti tra gli intervalli,
in quanto un'ottava perfetta è praticamente impossibile. E questa si
costruisce tenendo conto anche della inarmonicità e la dilatazione del
piano.
Post by JJ
L'altro punto e' il fatto che un cantante puo' essere callante (ma poteva
anche essere crescente) con rispetto all'orchestra. Succede che quando
l'orchestra non e' intonata il solista, cantante o strumentista che sia va
fuori binario ma devo dire che di solito succede per semplice mancanza di
allenamento. Delle volte si ascoltano concerti dove il solista da solo ha
un'intonazione perfetta ma non combaccia affatto con l'intonazione
dell'orchestra. E' molto comune il fatto che uno strumentista o cantante
abbia la tendenza a callare o crescere o per abitudine o per stato d'animo
chiaro può capitare anche una giurnata storta.
Post by JJ
o per mancanza di tecnica (di solito e' quest'ultima :)) e solo
non chiedo che si esponga un trattato ma delle principali nozioni per capire
quanto questa tecnica possa essere importante. Non vorrei pensare che ci si
ficchi nella tecnica come rifugio peccatoris.
Quando una persona parla una perfetta lingua con la corretta dizione ed ha
un discreto orecchio di che necessita oltre?
Sentivo delle discussioni tra amici tra cui c'è un buon cantante che sono
anni che è inserito in un coro di buon livello, ha una certa età e canta da
bambino. Le nozioni tecniche secondo lui sono pochissime e se si hanno buona
intonazione e corretta pronuncia, cantare è una passeggiata, l'essenziale è
allenarsi molto, scandire bene le parole e cercare una buona risonanza in
testa spalancando bene la bocca. Il resto secondo lui sono tutte illusioni.
Post by JJ
l'allenamento costante puo' superare questi ostaccoli.
Come pensavo e mi è stato detto.
Post by JJ
In poche parole il migliore strumento per riconoscere quando una
nota/accordo/strumento/cantante/orchestra e' intonato o meno e' un'orecchio
E' importante ascoltare anche delle registrazioni stonate per riuscire ad
allenare l'orecchio.
Perchè se si ascoltano solo registrazioni perfette....
Post by JJ
ben allenato, come giustamente ha detto Luciano, l'orecchio si affina e solo
cosi' riesce e riconoscere le piccole sottigliezze che invece un'orecchio
poco o non allenato difficilmente percepisce.
Se poi il nostro caro Mario volesse intervenire e aproffondire il tema dei
diversi tipi d'intonazione sarebbe carino :)
ciao
V.
Ciao jj
Zazie-la-peste
2006-09-04 19:15:17 UTC
Permalink
Post by JJ
C'è qualche tecnica per controllare l'intonazione senza aiuti tecnologici
particolari?
un buon orecchio
Z
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