Discussione:
Il Modo Misolidio
(troppo vecchio per rispondere)
mario r.p.
2006-08-31 07:34:31 UTC
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Ieri sono stato attratto da un titolo e l'ho comperato.
Respighi - Concerto in modo misolidio
Ricordo molto vagamente qualcosa sul modo misolidio ma ascoltando il
concerto, che per inciso non e' che mi sia piaciuto moltissimo almeno
al primo ascolto, non riesco ad accorgermi dell'uso di un modo
particolare. Qualcuno mi puo' rinfrescare la memoria sul modo misolidio
e magari mi sa indicare qualche esempio in cui viene applicato?

grassie :-)

mario
cap
2006-08-31 08:47:47 UTC
Permalink
Post by mario r.p.
Qualcuno mi puo' rinfrescare la memoria sul modo misolidio
e magari mi sa indicare qualche esempio in cui viene applicato?
Banalissimamente: corrisponde in sostanza alla scala di sol maggiore
(finalis sol, repercussa re) priva di sensibile, cioè con VII grado minore
(fa anziché fa#). In altre parole: come ottenere senza troppa fatica un
bell'assaggio di "musica modale", che fa tanto fine...
Se hai uno strumento polifonico, mettici le mani sopra ed esegui in
successione gli accordi sol maggiore - do maggiore - sol maggiore - re
minore - sol maggiore: ti verranno subito in mente moltissime composizioni
più o meno recenti, quasi tutte poco "serie" ;-)

Ciao!
cap
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il ricercatore
2006-08-31 08:57:25 UTC
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Post by cap
Banalissimamente: corrisponde in sostanza alla scala di sol
maggiore (finalis sol, repercussa re) priva di sensibile,
come ottenere senza troppa fatica un bell'assaggio di "musica
modale", che fa tanto fine... Se hai uno strumento
polifonico, mettici le mani sopra ed esegui in successione
gli accordi sol maggiore - do maggiore - sol maggiore - re
minore - sol maggiore: ti verranno subito in mente moltissime
composizioni più o meno recenti, quasi tutte poco "serie" ;-)
Visto che questa è la prima spiegazione chiara e razionale mai
sentita in vita mia sui modi, mi diresti la sequenza degli
accordi degli altri? vabbè, posso ricavarli dalle corrispondenti
"scale" ma non sarei sicuro. Per questa fetta di c###o coi
pinoli, ti sarò debitore e appena passo a Milano pagherò :)

ciao!

C.
cap
2006-08-31 09:45:01 UTC
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La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari
dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il
Post by La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il ricercatore
Visto che questa è la prima spiegazione chiara e razionale
A dire il vero è solo -- come avevo premesso nel post precedente -- banale
:)
Post by La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il ricercatore
mi diresti la sequenza degli accordi degli altri?
C'è un qui pro quo: la musica modale è monodica, niente accordi; questi
ultimi sono propri della musica tonale. In anni non lontani è invalso
l'uso di definire "musica modale" certe composizioni in cui sono impiegate
scale diverse dalle consuete maggiori e minori: per lo più si tratta di
scale nelle quali semplicemente manca la sensibile, assimilabili perciò al
modo misolidio (scala maggiore) o a quello dorico (scala minore). Ma sia
chiaro che questo uso è errato: siffatta musica è e rimane comunque tonale.
O, se vuoi, potremmo sostenere anche quello che sembra l'esatto contrario:
la musica tonale è comunque modale. Infatti, maggiore e minore sono
appunto modi: locuzioni come do maggiore, re minore eccetera sono in
realtà formule abbreviate per tonalità (o scala) di do in modo maggiore,
tonalità (o scala) di re in modo minore, e così via.
Post by La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il ricercatore
appena passo a Milano pagherò :)
Altro qui pro quo: abito e lavoro a Torino, dove mi trovo anche in questo
momento.
Ma vorrei tanto essere qui:
Loading Image...
(NB: link alla webcam dell'osservatorio sito sul Gornergrat, sopra
Zermatt, con fantasmagorica veduta sulla parete est del Cervino,
prodigiosa meraviglia della natura; l'immagine viene aggiornata ogni
mezz'ora circa durante le ore diurne.)

Ciao!
cap
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La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il ricercatore
2006-08-31 12:50:57 UTC
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Post by cap
Altro qui pro quo: abito e lavoro a Torino, dove mi trovo
anche in questo momento.
Mhhh! Grazie ancora una volta per il chiarimento che mi ci
voleva. Piuttosto, ottimo che tu stia a Torino, la mia città
preferita in cui passo non tanto di rado. Sulle montagne sfondi
una porta aperta, sono reduce da 4 gg di trekking, che strazio
dover essere tornato in questa fogna che è diventata Roma :(

ciao ciao

Apx.
JJ
2006-08-31 15:22:45 UTC
Permalink
Post by cap
La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari
dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il
Post by La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il ricercatore
Visto che questa è la prima spiegazione chiara e razionale
A dire il vero è solo -- come avevo premesso nel post precedente -- banale
:)
Post by La sfortunatissima pastorella privata dei caratteri sessuali secondari dagli scellerati esperimenti del medico di famiglia che voleva fare il ricercatore
mi diresti la sequenza degli accordi degli altri?
C'è un qui pro quo: la musica modale è monodica, niente accordi; questi
ultimi sono propri della musica tonale. In anni non lontani è invalso
l'uso di definire "musica modale" certe composizioni in cui sono impiegate
scale diverse dalle consuete maggiori e minori: per lo più si tratta di
scale nelle quali semplicemente manca la sensibile, assimilabili perciò al
modo misolidio (scala maggiore) o a quello dorico (scala minore). Ma sia
chiaro che questo uso è errato: siffatta musica è e rimane comunque tonale.
la musica tonale è comunque modale. Infatti, maggiore e minore sono
appunto modi: locuzioni come do maggiore, re minore eccetera sono in
realtà formule abbreviate per tonalità (o scala) di do in modo maggiore,
tonalità (o scala) di re in modo minore, e così via.
Il modo ci da il motivo fondamentale di una musica.
La tonalità invece ci specifica la scala con cui va eseguito il brano.
Infatti dato un certo modo, si potrebbe realizzare su diverse tonalità. La
tonalita evita ogni dubbio.
ciao JJ
Er Lurk
2006-08-31 17:44:12 UTC
Permalink
Post by JJ
Il modo ci da il motivo fondamentale di una musica.
La tonalità invece ci specifica la scala con cui va eseguito il brano.
Infatti dato un certo modo, si potrebbe realizzare su diverse tonalità. La
tonalita evita ogni dubbio.
Illuminante!

Hai studiato teoria nella scuola "Al Gabbio" con Musica Ficta per caso?
(docente un tale Carota, mi pare)
Post by JJ
ciao JJ
Ciao

EL
cap
2006-09-01 07:40:52 UTC
Permalink
Post by Er Lurk
Hai studiato teoria nella scuola "Al Gabbio" con Musica Ficta
per caso? (docente un tale Carota, mi pare)
Anche er Carota è un mito. Ricordo le sue leggendarie lezioni d'armonia in
rima, di cui citerò qualche frammento liberamente tradotto dal romanesco:

--------------------------------------
Parallele quinte e ottave
adoprar è fallo grave.
...
Se l'effetto tu vuoi vario
fa' che 'l moto [1] sia contrario.
...
Come sound non ha l'eguale
il sistema esatonale,
ma sia cauto chi se'n cura
per non far brutta figura;
credi a me, lo dico qui,
studia a fondo Debussy.
...
Ecco un'altra bella idea:
quando all'organo accompagni
con il cuor e senza lagni
dei fedel la melopea,
poni sempre (mai più senza!)
sull'Amen plagal cadenza
(e qui l'arte si fa immenza) [2].
--------------------------------------

A seguir le sue rombanti lezioni ti si apriva tutto un mo(n)do -- non solo
misolidio.

Ciao!
cap


[1] Da non confondere con 'a moto.
[2] Devo ammettere che tradurre questo verso dal romanesco è superiore
alle mie modeste capacità.
--
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Er Lurk
2006-09-01 07:55:29 UTC
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Post by cap
Anche er Carota è un mito. Ricordo le sue leggendarie lezioni d'armonia in
--------------------------------------
Parallele quinte e ottave
adoprar è fallo grave.
...
Se l'effetto tu vuoi vario
fa' che 'l moto [1] sia contrario.
...
Come sound non ha l'eguale
il sistema esatonale,
ma sia cauto chi se'n cura
per non far brutta figura;
credi a me, lo dico qui,
studia a fondo Debussy.
...
quando all'organo accompagni
con il cuor e senza lagni
dei fedel la melopea,
poni sempre (mai più senza!)
sull'Amen plagal cadenza
(e qui l'arte si fa immenza) [2].
--------------------------------------
A seguir le sue rombanti lezioni ti si apriva tutto un mo(n)do -- non solo
misolidio.
ROTFL! Veramente geniali!
Mi sa che mi iscrivo pure io...vado a rubbare quarcosa...(mi alleno come
posso)
Post by cap
Ciao!
cap
[1] Da non confondere con 'a moto.
[2] Devo ammettere che tradurre questo verso dal romanesco è superiore
alle mie modeste capacità.
Ciao

EL
mario r.p.
2006-09-04 07:42:47 UTC
Permalink
Post by cap
Anche er Carota è un mito. Ricordo le sue leggendarie lezioni d'armonia in
[...]
Post by cap
(e qui l'arte si fa immenza) [2].
Eccezzzzionale :-)
Soprattutto lo sforzo per la traduzione. Sai anche il romanesco? Sei
poliglotta! ;-)
Post by cap
A seguir le sue rombanti lezioni ti si apriva tutto un mo(n)do -- non solo
misolidio.
ciao Cap :-)

mario
La sbadata sciampista auto-violentatasi con un gadget maldestramente utilizzato per non aver letto il libretto di istruzioni
2006-09-04 08:04:23 UTC
Permalink
Post by mario r.p.
Eccezzzzionale :-)
Cap è ineguagliabbile... ovviamente co' ddue bbi :)

ciao ciao

Apx.
Musica Ficta
2006-09-04 18:03:59 UTC
Permalink
Post by mario r.p.
Eccezzzzionale :-)
Soprattutto lo sforzo per la traduzione. Sai anche il romanesco? Sei
poliglotta! ;-)
si cap è straordinario e come avessi gia scrivevo tempo fa l'abbiamo
inserito nella banda dopo che a superato delle prove tremende, é veramente
un figo. Ci a fatto da palo quando abiamo bruciato la fiera del libro....

mario grazie pure a te che so che mi ai sentito suonare lo so che faccio
cagare e o aprezzato la tua educazione nel non dirmelo. Ti regalerò un
carburatore nuovo per la moto. Veronica sei un mito.

M.F.
--
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cap
2006-09-04 18:53:19 UTC
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Post by Musica Ficta
Ci a fatto da palo quando abiamo bruciato la fiera del libro....
Ahà! mi sono divertito un sacco quella volta. Poi per contraccambiare tu mi
hai tenuto fermo Baricco mentre lo riempivo di sberle. Che notte, quella
notte!



--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
mario r.p.
2006-09-06 13:14:41 UTC
Permalink
Post by Musica Ficta
mario grazie pure a te che so che mi ai sentito suonare
si, si ti o sentito :-)
Post by Musica Ficta
lo so che faccio cagare
ti ha sentito anche il mio amico farmacista e ha detto se gli do
l'emmepitre che lo vende al posto del guttalax. Dove ti mando i diritti
d'autore?
Post by Musica Ficta
e o aprezzato la tua educazione nel non dirmelo.
non si scrive mica educazzione? :-)

ciao
mario :-)

Zazie-la-peste
2006-09-04 19:18:51 UTC
Permalink
Post by cap
--------------------------------------
Parallele quinte e ottave
adoprar è fallo grave.
...
Se l'effetto tu vuoi vario
fa' che 'l moto [1] sia contrario.
...
Come sound non ha l'eguale
il sistema esatonale,
ma sia cauto chi se'n cura
per non far brutta figura;
credi a me, lo dico qui,
studia a fondo Debussy.
...
quando all'organo accompagni
con il cuor e senza lagni
dei fedel la melopea,
poni sempre (mai più senza!)
sull'Amen plagal cadenza
(e qui l'arte si fa immenza) [2].
--------------------------------------
LOL
bellissimo :-))))))))
Z
JJ
2006-09-01 13:13:55 UTC
Permalink
Post by Er Lurk
Post by JJ
Il modo ci da il motivo fondamentale di una musica.
La tonalità invece ci specifica la scala con cui va eseguito il brano.
Infatti dato un certo modo, si potrebbe realizzare su diverse tonalità. La
tonalita evita ogni dubbio.
Illuminante!
Hai studiato teoria nella scuola "Al Gabbio" con Musica Ficta per caso?
(docente un tale Carota, mi pare)
Post by JJ
ciao JJ
Ciao
EL
Arnold Schonberg "Manuale di armonia".
Introduzione
pag. XXIII
Se si pensa astrattamente ad una melodia,. ... .. . . ., essa si presenta
nella nostra mente distinta nelle sue qualià formali entro una ben precisa
gamma o estensione spazio temporale, prima ancora di tradursi nella
concretezza fisica del suono. Non solo, ma noi possiamo continuare a pensare
questa melodia indipendentemente da uno specifico suono di partenza, che può
essere uno qualsiasi della scala cromatica temperata sulla quale è
regolata....

La riconoscibilità di una struttura percettiva (nel nostro caso di una
struttura ritmico melodica) non è data dalle sue qualità fisiche ma da
quelle formali ... . .. . noi riconosciamo benissimo una melodia, fissata
da un compositore in una determinata tonalità, anche se essa ci viene
suonata o cantata in un'altra tonalità.
Ora queste qualità formali, specifiche, individualizzate, sono riconoscibili
perchè si riferiscono ad uno schema costante, : il modo.
....
Il tono invece, la tonalità, traduce le qualità formali della melodia nella
concretezza fisica del suono.

Certo ora che rileggo bene e con più calma il mio post certo non è che sia
espresso in modo molto chiaro, come del resto quasi tutti i trattati sulla
musica, però non penso di così tanto da prendere un'imbeccata del genere.
8-)
Ciao jj
Er Lurk
2006-09-01 15:35:03 UTC
Permalink
Post by JJ
Post by JJ
Il modo ci da il motivo fondamentale di una musica.
In musica il motivo fondamentale è o l'elemento pre (sub) tematico di una
composizione (pensa ad es. allo schema diastematico della Grande Fuga di
Beethoven [o degli ultimi quartetti che è lo stesso] o a una serie
dodecafonica o alle "lettere danzanti" del Carnaval o all'ABHF della
Lyrisce suite di Berg, vedi tu insomma) o è una sorta di "tema trasversale"
di una composizione (tipo "idée fixe" della Fantastica di Berlioz) o è,
secondo me imporpriamente, un MOTTO (cfr. Beethoven V sinfonia: batt. 1-5).
Niente a che vedere con la
*definizione* di modo quindi...
Post by JJ
Post by JJ
La tonalità invece ci specifica la scala con cui va eseguito il brano.
Infatti dato un certo modo, si potrebbe realizzare su diverse tonalità. La
tonalita evita ogni dubbio.
L'equivoco nasce dal fatto che tu, evidentemente ignorando i modi gregoriani
di cui si parlava, hai scambiato il *modo* di cui parla Schoenberg (che è
essenzialmente bipolare: maggiore-minore) con imodi antichi, che sono altra
cosa (rileggiti il post di cap)
Post by JJ
Arnold Schonberg "Manuale di armonia".
Introduzione
pag. XXIII
Se si pensa astrattamente ad una melodia,. ... .. . . ., essa si presenta
nella nostra mente distinta nelle sue qualià formali entro una ben precisa
gamma o estensione spazio temporale, prima ancora di tradursi nella
concretezza fisica del suono. Non solo, ma noi possiamo continuare a pensare
questa melodia indipendentemente da uno specifico suono di partenza, che può
essere uno qualsiasi della scala cromatica temperata sulla quale è
regolata....
Qui Schoenberg sta dicendo che la riconoscibilità di un disegno melodico
dipende dalla sua struttura interna e non da una tonica fissata
aprioristicamente (cioè: se ti canto lo stesso motivo in 10 tonalità
differenti tu lo riconosci per la struttura ritmico intervallare *relativa*
e non per l'altezza assoluta delle note che lo compongono)
Post by JJ
La riconoscibilità di una struttura percettiva (nel nostro caso di una
struttura ritmico melodica) non è data dalle sue qualità fisiche ma da
quelle formali ... . .. . noi riconosciamo benissimo una melodia, fissata
da un compositore in una determinata tonalità, anche se essa ci viene
suonata o cantata in un'altra tonalità.
Appunto...
Post by JJ
Ora queste qualità formali, specifiche, individualizzate, sono riconoscibili
perchè si riferiscono ad uno schema costante, : il modo.
Schoenberg parla subito dopo (e tu hai omesso, contribuendo alla confusione)
del "nostro sistema bimodale" (modi maggiore e minore)
Post by JJ
Il tono invece, la tonalità, traduce le qualità formali della melodia nella
concretezza fisica del suono.
Anche qui hai omesso una parte importantissima, quella in cui Schoenberg
dice che la scelta della TONALITA' di un brano (che, a differenza del modo
[maggiore o minore] *non* è implicita nella morfologia melodica) dipende
dalla "intenzionalità soggettiva del compositore e non da uno schema".
Cioè...data un'idea melodica io, signor Beethoven, posso decidere di
tradurla in Do minore, in Re minore, in Fa minore lasciandola essenzialmente
strutturalmente invariata. Non potrei però decidere di scriverla in DO
*maggiore* perchè dovrei modificarne - probabilmente - almeno lo schema
intervallare (per capirci, se prendi la seconda parte del Trio del Minuetto
della Sinfonia n. 41 di Mozart e lo confronti con l'inizio del Finale
capisci come si può "convertire" una melodia da minore a Maggiore con
stratagemmi non banali).
Pensa solo al concerto per Violino di Beethoven in cui il secondo tema viene
esposto prima in Re Maggiore (fa#4:1/4-sol4:1/4-la4: 1/4 - si 4:1/8 - do#5:
1/8 - re5: 1/2 - la4: 1/2) e subito dopo, con gesto armonico abbastanza
inusuale, in Re minore (stessa cosa ma con fa4 invece di fa#4).
Post by JJ
Certo ora che rileggo bene e con più calma il mio post certo non è che sia
espresso in modo molto chiaro, come del resto quasi tutti i trattati sulla
musica, però non penso di così tanto da prendere un'imbeccata del genere.
8-)
Mi sa che hai un po' di confusione su questi temi.
Un buon manuale di teoria (invece che di armonia) ti chiarirebbe un po' le
idee IMHO
Post by JJ
Ciao jj
Ciao :-)

EL
JJ
2006-09-02 13:51:38 UTC
Permalink
Post by Er Lurk
Post by JJ
Post by JJ
Il modo ci da il motivo fondamentale di una musica.
In musica il motivo fondamentale è o l'elemento pre (sub) tematico di una
composizione (pensa ad es. allo schema diastematico della Grande Fuga di
Beethoven [o degli ultimi quartetti che è lo stesso] o a una serie
dodecafonica o alle "lettere danzanti" del Carnaval o all'ABHF della
Lyrisce suite di Berg, vedi tu insomma) o è una sorta di "tema trasversale"
di una composizione (tipo "idée fixe" della Fantastica di Berlioz) o è,
secondo me imporpriamente, un MOTTO (cfr. Beethoven V sinfonia: batt. 1-5).
Niente a che vedere con la
*definizione* di modo quindi...
Post by JJ
Post by JJ
La tonalità invece ci specifica la scala con cui va eseguito il brano.
Infatti dato un certo modo, si potrebbe realizzare su diverse
tonalità.
La
tonalita evita ogni dubbio.
Anche Schomberg parlava di modi gregoriani ed ha introdotto di colpo questi
modi min e Magg. moderni.
Non potevo scrivere tutta l'introduzione.
I modi nel passato erano di più, ma la tonalità negli stessi erano implicite
e prefissate e fisse.
Mentre oggi abbiamo solo due modi (min Magg) provenienti dagli antichi
misolidio e ionico, sostanzialmente simili ma che possono realizzarsi in
tutte le tonalità. Va bene così?
Post by Er Lurk
L'equivoco nasce dal fatto che tu, evidentemente ignorando i modi gregoriani
di cui si parlava, hai scambiato il *modo* di cui parla Schoenberg (che è
Certamente non ne ho grande familiarità ma ne sono a conoscenza.
Post by Er Lurk
essenzialmente bipolare: maggiore-minore) con imodi antichi, che sono altra
cosa (rileggiti il post di cap)
Post by JJ
Arnold Schonberg "Manuale di armonia".
Introduzione
pag. XXIII
Se si pensa astrattamente ad una melodia,. ... .. . . ., essa si presenta
nella nostra mente distinta nelle sue qualià formali entro una ben precisa
gamma o estensione spazio temporale, prima ancora di tradursi nella
concretezza fisica del suono. Non solo, ma noi possiamo continuare a
pensare
Post by JJ
questa melodia indipendentemente da uno specifico suono di partenza, che
può
Post by JJ
essere uno qualsiasi della scala cromatica temperata sulla quale è
regolata....
Qui Schoenberg sta dicendo che la riconoscibilità di un disegno melodico
dipende dalla sua struttura interna e non da una tonica fissata
aprioristicamente (cioè: se ti canto lo stesso motivo in 10 tonalità
differenti tu lo riconosci per la struttura ritmico intervallare *relativa*
e non per l'altezza assoluta delle note che lo compongono)
Si questo mi era chiaro.
Post by Er Lurk
Post by JJ
La riconoscibilità di una struttura percettiva (nel nostro caso di una
struttura ritmico melodica) non è data dalle sue qualità fisiche ma da
quelle formali ... . .. . noi riconosciamo benissimo una melodia,
fissata
Post by JJ
da un compositore in una determinata tonalità, anche se essa ci viene
suonata o cantata in un'altra tonalità.
Appunto...
Post by JJ
Ora queste qualità formali, specifiche, individualizzate, sono
riconoscibili
Post by JJ
perchè si riferiscono ad uno schema costante, : il modo.
Schoenberg parla subito dopo (e tu hai omesso, contribuendo alla confusione)
Ho omesso per ragioni di tempo, non potevo certo ricopiare tutto il libro.
Post by Er Lurk
del "nostro sistema bimodale" (modi maggiore e minore)
Post by JJ
Il tono invece, la tonalità, traduce le qualità formali della melodia
nella
Post by JJ
concretezza fisica del suono.
Anche qui hai omesso una parte importantissima, quella in cui Schoenberg
dice che la scelta della TONALITA' di un brano (che, a differenza del modo
[maggiore o minore] *non* è implicita nella morfologia melodica) dipende
dalla "intenzionalità soggettiva del compositore e non da uno schema".
Cioè...data un'idea melodica io, signor Beethoven, posso decidere di
tradurla in Do minore, in Re minore, in Fa minore lasciandola
essenzialmente
strutturalmente invariata. Non potrei però decidere di scriverla in DO
*maggiore* perchè dovrei modificarne - probabilmente - almeno lo schema
intervallare (per capirci, se prendi la seconda parte del Trio del Minuetto
della Sinfonia n. 41 di Mozart e lo confronti con l'inizio del Finale
capisci come si può "convertire" una melodia da minore a Maggiore con
stratagemmi non banali).
Questa modulazione tra min e Magg per me è una novità. Anche se abbastanza
intuitiva. Certamente se c'è un accidenti o anche di più tra il modo minore
o maggiore, la melodia non potra rimanere la stessa, anche se
sostanzialmente simile.
Certo sono cose scritte nei manuali più avanzati.
Post by Er Lurk
Pensa solo al concerto per Violino di Beethoven in cui il secondo tema viene
1/8 - re5: 1/2 - la4: 1/2) e subito dopo, con gesto armonico abbastanza
inusuale, in Re minore (stessa cosa ma con fa4 invece di fa#4).
Post by JJ
Certo ora che rileggo bene e con più calma il mio post certo non è che sia
espresso in modo molto chiaro, come del resto quasi tutti i trattati sulla
musica, però non penso di così tanto da prendere un'imbeccata del genere.
8-)
Mi sa che hai un po' di confusione su questi temi.
Un buon manuale di teoria (invece che di armonia) ti chiarirebbe un po' le
idee IMHO
Ne ho letto qualcuno a suo tempo. Non ricordo i titoli e gli autori. Però
l'ho fatto. Non ho particolari velleità in musica. Mi piace essere informato
tutto qua.

Ciao Jj
Er Lurk
2006-09-02 17:26:41 UTC
Permalink
Post by JJ
Anche Schomberg parlava di modi gregoriani ed ha introdotto di colpo questi
modi min e Magg. moderni.
Non potevo scrivere tutta l'introduzione.
Vero
Post by JJ
I modi nel passato erano di più, ma la tonalità negli stessi erano implicite
e prefissate e fisse.
Ecco, qui sta l'equivoco. Il modo gregoriano NON ha tonalità, è un'altra
cosa...
Post by JJ
Mentre oggi abbiamo solo due modi (min Magg) provenienti dagli antichi
misolidio e ionico, sostanzialmente simili
Senza ironia, non capisco. Simili tra loro?
Post by JJ
ma che possono realizzarsi in
tutte le tonalità. Va bene così?
*Teoricamente* anche i modi antichi (concepiti modernamente come sequenze
intervallari) sono trasponibili


[cut]
Post by JJ
Ho omesso per ragioni di tempo, non potevo certo ricopiare tutto il libro.
Certamente, mi pareva solo che le omissioni contribuissero ad aumentare la
confusione

[cut]
Post by JJ
Ne ho letto qualcuno a suo tempo. Non ricordo i titoli e gli autori. Però
l'ho fatto. Non ho particolari velleità in musica. Mi piace essere informato
tutto qua.
Fai benissimo!
Post by JJ
Ciao Jj
Ciao

EL
JJ
2006-09-02 23:13:05 UTC
Permalink
Post by cap
Post by JJ
Anche Schomberg parlava di modi gregoriani ed ha introdotto di colpo
questi
Post by JJ
modi min e Magg. moderni.
Non potevo scrivere tutta l'introduzione.
Vero
Post by JJ
I modi nel passato erano di più, ma la tonalità negli stessi erano
implicite
Post by JJ
e prefissate e fisse.
Ecco, qui sta l'equivoco. Il modo gregoriano NON ha tonalità, è un'altra
cosa...
Non volevo dire che avesse tonalità ma se le note del modo sono fisse non ti
puoi sbagliare.
Post by cap
Post by JJ
Mentre oggi abbiamo solo due modi (min Magg) provenienti dagli antichi
misolidio e ionico, sostanzialmente simili
Senza ironia, non capisco. Simili tra loro?
bhe qualche differenza di semitoni.
Post by cap
Post by JJ
ma che possono realizzarsi in
tutte le tonalità. Va bene così?
*Teoricamente* anche i modi antichi (concepiti modernamente come sequenze
intervallari) sono trasponibili
Si ma teoricamente si possono fare tante cose... però quando si parlava di
misolidio l'essenza era quella e non la sua trasposizione.
Post by cap
[cut]
Post by JJ
Ho omesso per ragioni di tempo, non potevo certo ricopiare tutto il libro.
Certamente, mi pareva solo che le omissioni contribuissero ad aumentare la
confusione
Ti assicuro che era solo per motivi amanuensi, non per ingenerare confusioni
che anzi preperisco sempre evitare.
Post by cap
[cut]
Post by JJ
Ne ho letto qualcuno a suo tempo. Non ricordo i titoli e gli autori. Però
l'ho fatto. Non ho particolari velleità in musica. Mi piace essere
informato
Post by JJ
tutto qua.
Fai benissimo!
Che libri di teoria consigli?

Ciao Jj
Er Lurk
2006-09-03 08:12:40 UTC
Permalink
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
I modi nel passato erano di più, ma la tonalità negli stessi erano
implicite
Post by JJ
e prefissate e fisse.
Ecco, qui sta l'equivoco. Il modo gregoriano NON ha tonalità, è un'altra
cosa...
Non volevo dire che avesse tonalità ma se le note del modo sono fisse non ti
puoi sbagliare.
Ah, allora concordo con te!
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
Mentre oggi abbiamo solo due modi (min Magg) provenienti dagli antichi
misolidio e ionico, sostanzialmente simili
Senza ironia, non capisco. Simili tra loro?
bhe qualche differenza di semitoni.
Hai detto nulla!!:-)
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
ma che possono realizzarsi in
tutte le tonalità. Va bene così?
*Teoricamente* anche i modi antichi (concepiti modernamente come sequenze
intervallari) sono trasponibili
Si ma teoricamente si possono fare tante cose... però quando si parlava di
misolidio l'essenza era quella e non la sua trasposizione.
Chiarissimo ed esatto...
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
Ne ho letto qualcuno a suo tempo. Non ricordo i titoli e gli autori. Però
l'ho fatto. Non ho particolari velleità in musica. Mi piace essere
informato
Post by JJ
tutto qua.
Fai benissimo!
Che libri di teoria consigli?
Io ultimamente ho trovato molto ben fatto (e sufficientemente completo):
Narciso Sofia - Trattato di Teoria Musicale ed. Berben.
Post by JJ
Ciao Jj
Ciao

EL
JJ
2006-09-03 13:01:23 UTC
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Post by cap
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
I modi nel passato erano di più, ma la tonalità negli stessi erano
implicite
Post by JJ
e prefissate e fisse.
Ecco, qui sta l'equivoco. Il modo gregoriano NON ha tonalità, è
un'altra
Post by JJ
Post by JJ
cosa...
Non volevo dire che avesse tonalità ma se le note del modo sono fisse non
ti
Post by JJ
puoi sbagliare.
Ah, allora concordo con te!
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
Mentre oggi abbiamo solo due modi (min Magg) provenienti dagli antichi
misolidio e ionico, sostanzialmente simili
Senza ironia, non capisco. Simili tra loro?
bhe qualche differenza di semitoni.
Hai detto nulla!!:-)
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
ma che possono realizzarsi in
tutte le tonalità. Va bene così?
*Teoricamente* anche i modi antichi (concepiti modernamente come
sequenze
Post by JJ
Post by JJ
intervallari) sono trasponibili
Si ma teoricamente si possono fare tante cose... però quando si parlava di
misolidio l'essenza era quella e non la sua trasposizione.
Chiarissimo ed esatto...
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
Ne ho letto qualcuno a suo tempo. Non ricordo i titoli e gli autori.
Però
Post by JJ
Post by JJ
Post by JJ
l'ho fatto. Non ho particolari velleità in musica. Mi piace essere
informato
Post by JJ
tutto qua.
Fai benissimo!
Che libri di teoria consigli?
Narciso Sofia - Trattato di Teoria Musicale ed. Berben.
Post by JJ
Ciao Jj
Ciao
EL
Grazie jj
mario r.p.
2006-08-31 08:58:25 UTC
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Post by cap
Banalissimamente: corrisponde in sostanza alla scala di sol maggiore
(finalis sol, repercussa re) priva di sensibile, cioè con VII grado minore
(fa anziché fa#). In altre parole: come ottenere senza troppa fatica un
bell'assaggio di "musica modale", che fa tanto fine...
Se hai uno strumento polifonico, mettici le mani sopra ed esegui in
successione gli accordi sol maggiore - do maggiore - sol maggiore - re
minore - sol maggiore: ti verranno subito in mente moltissime composizioni
più o meno recenti, quasi tutte poco "serie" ;-)
Ciao!
cap
Provato subito sul piano. E mi e' venuto in mente che ai tempi l'unica
composizione che mi avevano dato come esempio era Norwegian Wood dei
Beatles...
Pero' e' piu' carina del concerto di Respighi e si sente meglio
l'effetto.
ovviamente IMHO :-)

grazie :-)

mario
cap
2006-08-31 09:56:40 UTC
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Post by mario r.p.
Pero' e' piu' carina del concerto di Respighi e si sente
meglio l'effetto.
Scusa, ma su Respighi ho deciso di non scrivere più nulla, qui, dopo il
vespaio che ho suscitato qualche anno fa citando una... ehm... opinione
espressa (in privato) da Massimo Mila sulla musica del compositore
bolognese.
Post by mario r.p.
grazie :-)
E' sempre un piacere :)

cap
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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Giovanni Lavena
2006-08-31 15:07:11 UTC
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Post by cap
su Respighi ho deciso di non scrivere più nulla, qui, dopo il
vespaio che ho suscitato qualche anno fa citando una... ehm... opinione
espressa (in privato) da Massimo Mila sulla musica del compositore
bolognese.
http://tinyurl.com/jcvmn
Per rinfrescare la memoria e per i neofiti di IAMC, un bel thread con ben
241 interventi...non tutti propriamente musicologici :-)

Giovanni

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