Post by lzydai, non fare il minchione, parliamo del pedale di risonanza che non distingui da quello tonale
Sì, parliamo del PEDALE DI RISONANZA, proprio di QUELLO. Ché del pedale tonale su quel sib ripetuto per gli amanti della musica new age me ne frega nulla, tanto più che considero il pedale tonale sostanzialmente inutile (aggiunge davvero poco, e non sono il solo a pensarlo). No: io voglio parlare proprio del pedale di risonanza.
Ora ti racconto una storiella, che non batterà la testona tua per il resto di questa estate calda, perché non ci capirai niente. Ma la racconto lo stesso, per chiunque stia seguendo questo thread.
Ebbene, caso vuole che tutti i più noti compositori che si ritrovarono a Darmstadt negli anni '50, anche poi liberi da questa scuola avevano in agguato una folle paura: quella di far cadere le note in una sequenza DIATONICA. Non TONALE, cosa al di fuori di ogni immaginazione, bada bene, ma già solo DIATONICA.
Per loro sfortuna molti di costoro si cimentarono in pezzi per pianoforte, con esiti a dir poco pessimi, per una semplice ragione: quando infatti metti in verticale o in orizzontale un pezzo di serie non diatonica, vale a dire cromatica, e aggiungi il PEDALE DI RISONANZA, il suono che ne esce fuori è brutto che più brutto non si può.
Sì, il pedale di risonanza. Per sua natura il PEDALE DI RISONANZA fa A PUGNI con le note CROMATICHE.
In pratica, potresti sostituire le note con altre (non cambia nulla, e anzi è preferibile una scrittura a cluster, o semi-aleatorio) senza accorgertene; e i riverberi si mescolerebbero in ogni caso in un insensato grigiume privo di qualsiasi musicalità, come questa discesa di accordi in fortissimo.
E così si va avanti, abusando del PEDALE DI RISONANZA per buoni sette minuti. Ogni volta che c'è il gesto in fortissimo ecco il solito pedalone di risonanza a far riverberi.
In sostanza, pezzi di tipo seriale-cromatico (o di questa derivazione), non possono neanche essere scritti per il pianoforte, a meno che tu non abbia l'accortezza di slegare tutte le note, dalla prima all'ultima abbandonando dunque il pedale.
Ora, tu non capirai neanche questa conclusione del discorso, ma faccio qualche esempio in senso contrario, e cioè di COME si usa il pedale di risonanza con ARTE e CRITERIO, proprio in base al principio che ho appena esposto. Perché, per fortuna, qualcuno che si è messo al riparo da questa incredibile cantonata dei post-darmstadtiani c'è stato. Sembra incredibile, eppure un principio di così elementare buon senso, vale a dire non usare il pedale di risonanza su note cromatiche, fu accantonato ed eluso proprio in base all'IDEOLOGIA. L'ideologia, di tara seriale e dodecafonica, consisteva nell'evitare a tutti i costi il diatonismo, poco importa di quel pedale del pianoforte. Ideologia contro il buon senso, dunque.
Ma qualche persona di giudizio c'è stata. Come per il pezzo che segue, in cui, oltre a tenere a bada le risonanze in generale, le note sono DIATONICHE e non a caso il compositore, sempre con discrezione, indugia sul pedale (alternando tre corde e una corda), che non crea riverberi sgradevoli:
In quest'altro le note sono CROMATICHE e il compositore ha non a caso accortezza di scrivere "pochissimo pedale" rimpiazzandolo con il segno continuo di tenuto e la prescrizione di legato. Che ci dicono a chiare lettere di legare, appunto, evitando il pedale proprio per non ottenere l'effetto sporco di riverberi cromatici:
Poco più avanti, al culmine del crescendo, ecco che il compositore può permettersi i riverberi in fortissimo. Le note infatti sono nuovamente DIATONICHE, con qualche volontaria virgola cromatica per non rendere il diatonismo smaccato:
http://youtu.be/Q6LmG9myHxA
Oppure c'è quest'altro esempio, ancora tratto dallo Studio no. 7, in cui il compositore abbonda di pedale sul culmine in fortissimo. E ci credo bene, guarda solo le note, non c'è un accidente manco a pianger cinese:
http://youtu.be/fLHRoayncxc
Potrei farne mille altri di esempi del genere.
Nessuno di questi riverberi è sgradevole, mentre i riverberi della sonata di LB sono tutti, per quel che mi riguarda, fastidiosi all'udito.
Ecco, fine del raccontino. Ora, mio caro LZ continua a credere quello che ti farà piacere credere. Se una vocina ti dirà che "è pessima pratica usare il pedale di risonanza su sequenze cromatiche" non farci caso, anche perché non ci capirai nulla. Tutti quei riverberi cromatici non aumenteranno certo la confusione del tuo cervello, che è insuperabile.
Questo detto, saluti e carezze anche a te!