Discussione:
Mendelssohn, l'atonalità, l'organo, il pubblico, il metal e la corazzata potëmkin
(troppo vecchio per rispondere)
L'Esattore
2009-01-18 20:29:56 UTC
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vi chiederete: ma questo è fuori di testa?
Beh sì, ma un nesso tra le varie "cose" richiamate in oggetto c'è.
Qual è?
Oggi ho assistito ad un concerto, il programma prevedeva: la sinfonia
giovanile n.7 (presumo che sia la settima delle giovanili) di Mendelssohn,
il concerto per pianoforte e orchestra K449 del Divino, un brano
contemporaneo in prima esecuzione assoluta (con compositore sulla trentina
in sala) e per finire il concerto per organo, timpani e orchestra d'archi
di Poulenc.

Mendelssohn:
a me Mendelssohn è sempre piaciuto moltissimo. Davvero davvero tanto. Le
sue sinfonie giovanili, così come i suoi concerti giovanili, sono davvero
incantevoli, e non poi tanto limitati concettualmente, almeno per quello
che capisco io. Poi se andiamo a pescare le grandi pagine (Scozzese,
Concerto per violino op.64, i quartetti, le romanze senza parole e qualcosa
di altro che sicuramente dimentico), appare chiaro che la sua musica è
favolosa. Ma non altrettanto amata. Mi sono sempre chiesto perché, visto
che in realtà anche nel profondo del mio cuore il buon Felix, per me
stilisticamente a metà strada tra Mozart e Beethoven, non occupa uno dei
primissimi posti. Ebbene se penso a quanto ho detto (punto d'incontro tra
Mozart e Beethoven), forse trovo la mia personale soluzione al dilemma: non
si può essere contemporaneamente grandissimi e perfettamente compiuti se si
è a metà strada tra due stili entrambi grandiosi, ma diversi. A Mendelssohn
manca qualcosa, pur essendone parente, non è né Mozart né Beethoven, e né
sa aggiungere qualcosa, come invece fa Schubert. Non ne capirò nulla, ma
questo è quanto, per me.

Mozart:
niente da aggiungere alla sua musica, se non che forse questo K449, pur
essendo splendido, non è tra i migliori suoi concerti per pianoforte. E
questo è davvero tutto dire.

L'Atonalità:
e qui casca l'asino. Non ho mai apprezzato l'atonalità, non ci arrivo,
almeno per ora, e davvero mi dispiace, perché vedo che c'è chi la capisce e
la ama, ma io proprio non c'arrivo. Comunque, lungi da me il non aprirmi a
nuovi orizzonti, e dunque ero ben felice di ascoltare questo pezzo in prima
esecuzione assoluta. Come proprio mai si dovrebbe fare nella stesura di un
testo, rimando ad un altro paragrafo la conclusione di questo.
Stilisticamente sarà sbagliato, ma parlando di musica contemporanea...

L'organo:
mamma mia. E' la prima volta che vedo a brevissima distanza (roba di 3-4
metri) un tizio che si affaccenda a suonare l'organo. Non so quali
grosse/piccole differenze ci siano, ma in questo caso l'organo mi è parso
essere elettronico (più che elettrico, direi), vista la miriade di tasti
che l'esecutore aveva la premura di schiacciare per produrre molti suoni
differenti. Riuscivo a leggere anche la partitura (scritta a mano con
un'intricatissima rete di osservazioni e indicazioni), e davvero ho sudato
io sette camicie per l'esecutore. Alla fine, devo dire che il concerto di
Poulenc m'è piaciuto, pur essendomi completamente nuovo.
Devo riascoltarlo, per buoni 5 minuti mi ha distratto la visione di una
chioma bionda a pochi passi da me.

Il pubblico:
in sala c'era, come al solito, una buona abbondanza di vecchiume vario (non
me ne vogliano gli appartenenti alla categoria).
Però c'erano anche molti giovani, alcuni studenti di musica, ma anche
alcuni studenti di cose un po' più insulse, come me.
C'erano, ahimé, anche i parenti del compositore, soprattutto i genitori, e
guarda caso proprio seduti affianco a me. Era la prima volta che mettevano
piede in una sala da concerto, li sentivo stupefatti per la mancanza di
applausi alla fine dei vari tempi.
Ora, io sono del tutto intollerante, quasi razzista, per rimanere IT, nei
confronti di chi fa rumore. Manderei all'ospedale (e non in pneumatologia)
volentieri chi tossisce senza almeno far qualcosa per attutire il disturbo,
ma ci posso anche passare sopra (con la macchina, possibilmente). Proprio
non posso tollerare, invece, chi parla amabilmente del più e del meno
durante i concerti. Fosse per me, li annienterei.

Il metal e il rap:
giusto davanti a me c'erano anche due metallari, ma in realtà erano un buon
miscuglio tra metal e hip hop, insomma una specie di crossover trai due,
erano vestiti per 50% da metallari e per 50% da rapper. Bene, ho pensato,
vengono a sentire qualcosa di diverso, magari gli piace e iniziano a
vestirsi anche decentemente. Si scherza, eh. Poi mi sono accorto che uno di
loro aveva un mucchio di catene, catenacci e corbellerie del genere, roba
che neanche il sindaco di Firenze. E lì ho capito che avrei aggiunto un
altro strumento alla lettura dell'organico dei vari brani che stavo per
ascoltare. Ma, devo dire, ho ben sopportato i due soprattutto alla luce di
un paio di battutine che si sono lanciati e che mi hanno fatto scompisciare
dal ridere. Una è la seguente: "'sto concerto per organo è fottutamente
metal, brò!".
Brò sta per "Brother", ossia "Fratello"...
Della seconda mi appresto a parlarvene.

La corazzata Potëmkin:
eccoci qua. Il brano atonale non era poi malaccio, molto meglio di alcune
cose che ho sentito di recente. La cosa che mi ha lasciato un po'
interdetto è stato il commento del compositore, commento un po' da
paraculo, scusatemi il francesismo, prima dell'esecuzione: "Noi non
possiamo più scrivere musica come quella che avete appena ascoltato
(Mozart, Mendelssohn), purtroppo."
Ah sì? E chi glielo vieta? C'è un qualche ordine dei compositori che vieta
la scrittura di musica tonale, ma va bene, anche atonale, un po' più
comprensibile?
Oppure devo intendere quel "non possiamo" semplicemente come un "non
vogliamo"? Bah.
Ma cosa c'entra la corazzata? E' presto detto: alla fine del brano atonale
uno dei due rappallari ha detto all'altro, praticamente urlando: "Beh, brò,
che te ne pare?" e l'altro, di pronta risposta: "E' come la corazzata
Potëmkin!". A me, pur trattenendomi, è scappata una bella risata, mentre i
genitori del compositore, che l'hanno capita con un pizzico di ritardo, non
mi pare l'abbiano presa davvero bene, ma del resto non mi sembravano molto
svegli, visto che hanno registrato tutto il brano con una fotocamera che, a
loro detta, non faceva altro che filmare, senza catturare l'audio.
Che fosse un omaggio a Cage?
Chissà!

Grazie per essere arrivati in fondo :)
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Der Bildungsphilister
2009-01-18 20:46:36 UTC
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Post by L'Esattore
Grazie per essere arrivati in fondo :)
Anche a chi ha saltato a piè pari il post ? :-)
BTW: dov'era il concerto ? Chi era il compositore ? Orchestra ?
Direttore ? Insomma, qualche informazione in più...
Poi magari parliamo del "perchè non si può più scrivere musica tonale"...
L'Esattore
2009-01-18 21:01:17 UTC
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Post by Der Bildungsphilister
Anche a chi ha saltato a piè pari il post ? :-)
:(
Post by Der Bildungsphilister
BTW: dov'era il concerto ?
The Eagle
Post by Der Bildungsphilister
Chi era il compositore ?
Paolo Marchettini
Post by Der Bildungsphilister
Orchestra ?
Camerata Italica
Post by Der Bildungsphilister
Direttore ?
Luciano Bellini
solisti:
al pianoforte: Alessandro De Luca
all'organo: Giorgio Carnini
Post by Der Bildungsphilister
Poi magari parliamo del "perchè non si può più scrivere musica tonale"...
parlamene.
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Der Bildungsphilister
2009-01-18 21:34:14 UTC
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Post by L'Esattore
Post by Der Bildungsphilister
Anche a chi ha saltato a piè pari il post ? :-)
:(
:-)
Post by L'Esattore
Post by Der Bildungsphilister
BTW: dov'era il concerto ?
The Eagle
Post by Der Bildungsphilister
Chi era il compositore ?
Paolo Marchettini
Post by Der Bildungsphilister
Orchestra ?
Camerata Italica
Post by Der Bildungsphilister
Direttore ?
Luciano Bellini
al pianoforte: Alessandro De Luca
all'organo: Giorgio Carnini
Ehm...vabbè, era uguale: non conosco nessuno.
Post by L'Esattore
Post by Der Bildungsphilister
Poi magari parliamo del "perchè non si può più scrivere musica tonale"...
parlamene.
In realtà oggi si scrive un sacco di musica tonale. Anzi, si scrive
sicuramente molta più musica tonale che atonale, pensa alle musiche al
di fuori della tradizione classica, o alle pubblicità, o alla musica da
film...Il problema è, appunto, che se vuoi inserirti nel solco di una
tradizione, quella della musica colta occidentale, comporre come Mozart
o Mendelssohn non ha più senso: ci hanno già pensato loro molto meglio
di come lo faresti tu. E' un problema che qualsiasi compositore nel
corso della storia ha sentito come evidente, e infatti Brahms non
componeva come Mozart, Schumann o Chopin non componevano come Beethoven
eccetera. "Comporre" ha sempre avuto nella nostra tradizione musicale
una forte idea di "comporre roba nuova", qualcosa come "dotare di senso
musicale diversi rapporti fra altezze, suoni e durate rispetto al
passato". In altre tradizioni non è così. Ma non dubito che il Doge ti
risponderà molto meglio di me.
L'Esattore
2009-01-18 21:41:18 UTC
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Post by Der Bildungsphilister
In realtà oggi si scrive un sacco di musica tonale. Anzi, si scrive
sicuramente molta più musica tonale che atonale, pensa alle musiche al
di fuori della tradizione classica, o alle pubblicità, o alla musica da
film...Il problema è, appunto, che se vuoi inserirti nel solco di una
tradizione, quella della musica colta occidentale, comporre come Mozart
o Mendelssohn non ha più senso: ci hanno già pensato loro molto meglio
di come lo faresti tu.
Sono d'accordo a metà, cioè sul fatto che bisogna cercare di innovare.
Sull'altra metà, cioè che non abbia più senso comporre come nel passato
(chiunque sia il compositore), non sono d'accordo. Non è mica detto che non
possa saltar fuori un nuovo genio di quel calibro! Non penso sia necessario
che se salta fuori si debba dedicare per forza di cose all'atonalità perché
solo lì è l'innovazione. Possibile che non si possa innovare restando sui
binari della tonalità, cioè riprendere il discorso da dove si era fermato,
che so, con Mahler, Bartok, e compagnia bella? Davvero si era al limite
ultimo della tonalità?
Mah.
Post by Der Bildungsphilister
E' un problema che qualsiasi compositore nel
corso della storia ha sentito come evidente, e infatti Brahms non
componeva come Mozart, Schumann o Chopin non componevano come Beethoven
eccetera.
Yes yes sono d'accordo, non criticavo il non voler comporre come "Mozart e
Mendelssohn", ma il non voler comporre secondo i dettami della musica
tonale, che a quanto mi sembra di poter dire, è largamente più apprezzata e
compresa dalla grandissima maggiorparte del pubblico. Più colto o meno
colto che sia. Che poi ci siano eccezioni di autori che abbiano scritto
cose ragguardevoli anche nello stile tonale, son lungi dal negarlo. Io non
ci arrivo, lo ammetto.
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
L'Esattore
2009-01-18 21:45:23 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
Davvero si era al limite
ultimo della tonalità?
mi è venuto in mente un esempio... è vero, siamo a 100 anni fa, ma lo
faccio lo stesso:
Richard Strauss - Also sprach Zarathustra: (il Von den Hinterweltlern,
soprattutto, ma anche il resto eh!)

che razza di meraviglia è?
Erano davvero finite le possibilità della tonalità?
E come ha fatto a tirarne fuori una così bella musica?

:)
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Der Bildungsphilister
2009-01-18 21:56:25 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
Post by L'Esattore
Davvero si era al limite
ultimo della tonalità?
mi è venuto in mente un esempio... è vero, siamo a 100 anni fa, ma lo
Richard Strauss - Also sprach Zarathustra: (il Von den Hinterweltlern,
soprattutto, ma anche il resto eh!)
che razza di meraviglia è?
Erano davvero finite le possibilità della tonalità?
E come ha fatto a tirarne fuori una così bella musica?
Ah beh, con me sfondi una porta aperta: e il concerto per oboe ? E Le
Metamorphosen ? Opere di sessant'anni fa, più o meno. Strauss riteneva
probabilmente che la tonalità avesse ancora molto da dire, e in effetti
lo dimostrò. Perchè nessuno ne fa più di così belle ? Perchè ci dobbiamo
cuccare Allevi ?
Ivan
2009-01-18 22:29:02 UTC
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Post by Der Bildungsphilister
Perchè ci dobbiamo
cuccare Allevi ?
Eppure anche lui è tonale.
Der Bildungsphilister
2009-01-18 22:30:06 UTC
Permalink
Post by Ivan
Post by Der Bildungsphilister
Perchè ci dobbiamo
cuccare Allevi ?
Eppure anche lui è tonale.
E probabilmente dobbiamo cuccarcelo proprio per quello...
Ivan
2009-01-19 00:33:21 UTC
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Post by Der Bildungsphilister
Post by Ivan
Post by Der Bildungsphilister
Perchè ci dobbiamo
cuccare Allevi ?
Eppure anche lui è tonale.
E probabilmente dobbiamo cuccarcelo proprio per quello...
La dimostrazione che il linguaggio non conta una sega: contano i contenuti!
alecs
2009-01-19 00:29:49 UTC
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Post by L'Esattore
Post by L'Esattore
Davvero si era al limite
ultimo della tonalità?
mi è venuto in mente un esempio... è vero, siamo a 100 anni fa, ma lo
Richard Strauss - Also sprach Zarathustra: (il Von den Hinterweltlern,
soprattutto, ma anche il resto eh!)
che razza di meraviglia è?
Erano davvero finite le possibilità della tonalità?
E come ha fatto a tirarne fuori una così bella musica?
:)
l'errore che commetti (piuttosto comune) è quello di considerare Mozart
o Beethoven come compositori "tonali".
la tonalità non esiste, o meglio esiste solo per i manuali (che nessun
artista ha mai considerato formativamente rilevanti).
e poi, paradossalmente, dal punto di vista tecnico sono molto più
"tonali" certi pezzi di Dallapiccola che alcuni di Beethoven o Liszt.

e poi quali sarebbero le "possibilità della tonalità?" puoi davvero
farne una questione di numeri, di massime permutazioni possibili etc?
credi davvero che l'arte si esaurisca così?

comunque prova a risponderti facendo un parallelo con le altre arti
(figurative, plastiche etc.) e vedrai che tutto sarà più chiaro.

alecs.
L'Esattore
2009-01-19 01:59:24 UTC
Permalink
Post by alecs
l'errore che commetti (piuttosto comune) è quello di considerare Mozart
o Beethoven come compositori "tonali".
la tonalità non esiste, o meglio esiste solo per i manuali (che nessun
artista ha mai considerato formativamente rilevanti).
e poi, paradossalmente, dal punto di vista tecnico sono molto più
"tonali" certi pezzi di Dallapiccola che alcuni di Beethoven o Liszt.
boh, da non addetto ai lavori teorici parlo a sproposito comunque parlo.
Dove scrivo tonalità intendo assenza quasi totale di dissonanza.
Sia chiaro, in Mozart e Beethoven, per rimanere a quelli che hai citato, ci
sono dei brani che fanno uso di dissonanze o cose del genere che mi
piacciono moltissimo (Quartetto delle dissonanze, qualche brano della
Jupiter, Canzona di ringraziamento). Hai ragione, più che la questione
"tonalità", è la questione "melodia" forse a colpirmi, e mi pare che nella
musica dal 900 in poi, con eccezioni, la melodia sia stata messa da parte
in favore di altri interessi.
Post by alecs
e poi quali sarebbero le "possibilità della tonalità?" puoi davvero
farne una questione di numeri, di massime permutazioni possibili etc?
credi davvero che l'arte si esaurisca così?
no, per me le possibilità sono infinite, se rimaniamo alla tonalità. E'
questo uno dei motivi che mi spingono a pensare che ci sarebbero fior fior
di compositori che potrebbero cimentarvisi, a volerlo.
Post by alecs
comunque prova a risponderti facendo un parallelo con le altre arti
(figurative, plastiche etc.) e vedrai che tutto sarà più chiaro.
appunto. L'arte si va spostando sempre più dalla pura estetica (che
necessita comunque, nella creazione di opere di massimo livello, di forte
lavoro intellettuale), alla pura "concezione", all'arte concettuale,
all'arte dell'intelletto e dell'idea e non della bellezza.
Laddove può essere molto interessante, si sacrifica probabilmente parte
dell'attrazione che un'opera d'arte deve possedere.

Capiamoci. Faccio un esempio parallelo musica - pittura (alcuni sono un po'
buttati lì)

Bach - Escher (!), Mozart - Leonardo, Beethoven - Caravaggio, Mahler -
Munch, R.Strauss - Cascella.

Bene, fin qui domina la bellezza, e notare che bellezza non implica
assolutamente assenza di idea o di concetto, tutt'altro (si pensi a Mozart,
Bach, Leonardo, Cascella).
Poi cosa succede? Prende il sopravvento il concetto sulla bellezza, perché
si pensa che i canoni classici siano ormai "esauriti" in quanto a
possibilità espressive.

Dodecafonia - Astrattismo, Spazialismo, Futurismo...

Qui c'è quasi sempre, ma con eccezioni degne di nota (ad esempio per il
Futurismo e l'Astrattismo), il predominio assoluto dell'idea, del concetto,
e per me la quasi totale assenza di ciò che contraddistingue da sempre
l'arte figurativa: la bellezza. Sono d'accordo col pensiero comune che
l'idea della merda d'artista sia una bella idea, oppure che l'orinatoio sia
una gran provocazione, ma rimangono sempre e solo delle idee, mentre
un'incisione di Escher, oltre ad avere uno sforzo concettuale notevole alla
base, è un capolavoro anche di estetica.

Non voglio dar l'impressione di non accettare il progresso nell'arte (mi
rendo conto che in effetti sembra così da quanto ho scritto), voglio solo
ribadire che, secondo me, pur essendo necessario cercare nuovi modi e nuove
forme, non è detto che ciò che si trova sia generalmente più "avanzato", o
meglio ancora più "nuovo" di quanto già non sia fatto. Dipingere nello
stile di Leonardo sarebbe abbastanza patetico, siamo d'accordo, ma non è
detto che per progredire si debba strappare una tela. Molto meglio fare un
murales o tentare nuove tecniche di rappresentazione.

Ma boh.
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
alecs
2009-01-19 19:49:11 UTC
Permalink
L'Esattore ha scritto:

[cut]
Post by L'Esattore
Non voglio dar l'impressione di non accettare il progresso nell'arte (mi
rendo conto che in effetti sembra così da quanto ho scritto),
rispondo solo da qui.
dal mio punto di vista "progresso" e "arte" non sono bene accostabili.
l'arte a mio avviso non progredisce, credo anzi che non esista affatto,
con l'eccezione dei cataloghi per le mostre.
Esistono solo gli artisti, impegnati a "regredire" verso un linguaggio
personale e il più possibile autonomo, tesi nello sforzo di trovare una
propria identità e quindi per forza di cose destinati a distinguersi
dagli altri artisti, se vogliono emergere (perché un artista vuole solo
emergere dalla mediocrità, altrimenti non è un artista, e l'arte per lui
è solo un mezzo, e lui è superiore a qualunque mezzo...se conosci
qualche artista che non la pensa così guardalo bene negli occhi: non è
un artista :-))

sì, tonale haydn, tonale mozart, tonale bach: ma ti interessa ciò che li
accomuna o ciò che li distingue? e cos'hanno in comune berg e chopin? e
beethoven o sciarrino?
le possibilità di interpretare un fenomeno acustico sono limitate solo
dalla nostra capacità di interpretare un fenomeno acustico (una rosa è
una rosa è una rosa, non c'entra nulla ma m'è venuta così, comunque non
è una boutade)

la tonalità è una cosa artificiale, e in fondo è succube del modo di
accordare lo strumento: in natura non esiste nulla di così rigido.
rigida è solo la nostra cultura, quando non sappiamo cosa farcene.
e poi, tu cerchi qualcosa esente da dissonanze? bene, ti stupirà sapere
che il cardine della tonalità è proprio la dissonanza: una triade di do
maggiore da sola non basta a determinare una tonalità, ci vuole una
seconda minore ascendente (sensibile), preferibimente con una seconda
maggiore discendente per definire, da manuale, una tonalità: ma anche
lì, con tre accordi che ci fai? I-V(7)-I è solo una tecnica. l'arte non
è una tecnica. l'arte non c'è sui manuali.

ma fuor di teoria: se non riesci a goderti il sederunt principes
(dissonantissimo! perotino sarebbe bocciato all'ammissione) , polegnala
e tudora o professor badtrip è un problema tutto tuo.

voglio solo
Post by L'Esattore
ribadire che, secondo me, pur essendo necessario cercare nuovi modi e nuove
forme, non è detto che ciò che si trova sia generalmente più "avanzato", o
meglio ancora più "nuovo" di quanto già non sia fatto. Dipingere nello
stile di Leonardo sarebbe abbastanza patetico, siamo d'accordo, ma non è
detto che per progredire si debba strappare una tela. Molto meglio fare un
murales o tentare nuove tecniche di rappresentazione.
sì, ma questo non lo decidi tu. cioè se vuoi partecipare devi proporre
qualcosa che abbia un senso per te (e questo deve essere comunicabile),
poi ti devi confrontare con la realtà di chi fa le proprie proposte, in
contesti più o meno condivisi.
poi sarai tu a storcere il naso quando qualcuno pretenderà di suggerirti
come avresti dovuto fare.
insomma, è roba da artisti, ma è sempre stato difficile conferire
dignità agli artisti (altro che progresso dell'arte!)
altrimenti fai la figura del papa che parla del matrimonio: non
partecipa sl gioco ma vuole dettare le regole.

un ultima cosa: il "nuovo" nell'arte non esiste, fidati.
è stato tutto già scritto/disegnato/scolpito ;-)

questo è il mio parere, che peraltro condivido.
non rileggerò quanto ho scritto sopra, perdonami gli eventuali errori :-)


alecs.
L'Esattore
2009-01-19 19:48:11 UTC
Permalink
Post by alecs
questo è il mio parere, che peraltro condivido.
LOL, gran frase.
BTW, ho letto tutto, grazie per il contributo.
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Il Doge Mocenigo
2009-01-19 20:12:07 UTC
Permalink
Post by alecs
questo è il mio parere, che peraltro condivido.
Mi arrendo: Non ho capito se sei schizofrenico o no.

Doge
alecs
2009-01-19 20:16:35 UTC
Permalink
Post by Il Doge Mocenigo
Mi arrendo: Non ho capito se sei schizofrenico o no.
entrambe le cose, naturalmente.


alecs.
almaviva
2009-01-19 21:06:42 UTC
Permalink
Post by alecs
Post by Il Doge Mocenigo
Mi arrendo: Non ho capito se sei schizofrenico o no.
entrambe le cose, naturalmente.
alecs.
lol
Il Doge Mocenigo
2009-01-20 09:05:55 UTC
Permalink
Post by alecs
Post by Il Doge Mocenigo
Mi arrendo: Non ho capito se sei schizofrenico o no.
entrambe le cose, naturalmente.
Ah beh, allora...

Doge
Der Bildungsphilister
2009-01-18 21:53:12 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
Sono d'accordo a metà, cioè sul fatto che bisogna cercare di innovare.
Sull'altra metà, cioè che non abbia più senso comporre come nel passato
(chiunque sia il compositore), non sono d'accordo. Non è mica detto che non
possa saltar fuori un nuovo genio di quel calibro! Non penso sia necessario
che se salta fuori si debba dedicare per forza di cose all'atonalità perché
solo lì è l'innovazione. Possibile che non si possa innovare restando sui
binari della tonalità, cioè riprendere il discorso da dove si era fermato,
che so, con Mahler, Bartok, e compagnia bella? Davvero si era al limite
ultimo della tonalità?
Mah.
Ma guarda che nessuno te lo impedisce. C'è gente che ritiene in tutta
sincerità che John Williams sia un genio: un mio collega contrabbassista
che studia composizione e odia l'atonalità ne è convinto. Per me è
evidente che si tratta di un grandissimo lavoro di artigianato e basta:
ci senti un po' di questo qua, un po' di quell'altro là eccetera. Non
c'è vera ricerca, vera novità, c'è solo un grandissmo mestiere.
Post by L'Esattore
Yes yes sono d'accordo, non criticavo il non voler comporre come "Mozart e
Mendelssohn", ma il non voler comporre secondo i dettami della musica
tonale, che a quanto mi sembra di poter dire, è largamente più apprezzata e
compresa dalla grandissima maggiorparte del pubblico. Più colto o meno
colto che sia.
E chi può dirlo ? :-)
Non scherzo. Le modalità con cui noi ascoltiamo una musica cambiano da
persona a persona, anche se si dà per scontato che la musica tonale
piaccia a tutti: mica è vero. Hai mai provato a parlare con un
ascoltatore di musica tonale come un rockettaro medio ? Verdi non piace
ad un sacco di gente, Prokoviev è considerato un pericoloso
contemporaneo, e a qualcuno addirittura non piace Mozart :-)



Che poi ci siano eccezioni di autori che abbiano scritto
Post by L'Esattore
cose ragguardevoli anche nello stile tonale,
o "atonale" ?
Post by L'Esattore
son lungi dal negarlo. Io non
ci arrivo, lo ammetto.
Non si tratta di "arrivarci" o no. Apri bene le orecchie, scaccia i
pregiudizi e mettiti comodo: se quello che senti accende una lampadina
bene, altrimenti amen. Sarà per la prossima volta, o forse per mai.
BTTW, sotto l'etichetta di "musica contemporanea" gira anche una marea
di musica brutta...
L'Esattore
2009-01-18 22:13:06 UTC
Permalink
Post by Der Bildungsphilister
o "atonale" ?
lapsus scionberghiano ;)
Post by Der Bildungsphilister
Non si tratta di "arrivarci" o no. Apri bene le orecchie, scaccia i
pregiudizi e mettiti comodo: se quello che senti accende una lampadina
bene, altrimenti amen. Sarà per la prossima volta, o forse per mai.
BTTW, sotto l'etichetta di "musica contemporanea" gira anche una marea
di musica brutta...
ecco, mannaggia. Un giorno mesi fa mi ci son messo. Ho pensato: adesso mi
butto lì 2-3 ore e provo a mettermici seriamente, senza alcuna forma di
pregiudizio.
Ho ascoltato:
alcuni pezzi per pianoforte di Schoenberg (quelli incisi da Pollini)
la (seconda?) sonata di Boulez, sempre Pollini
alcuni brani di Luigi Nono
qualcosa di Webern
alcuni Klaviestueck di Stockhausen
il concerto per violino di Berg.

Bene, ti giuro, non me ne è piaciuto neanche uno, e mi spiace ammetterlo
perché mi sembra quasi di accusare me stesso di non arrivarci, mentre lo
scrivo (è probabilmente è così, vista la caratura di questi brani).
Uniche eccezioni: m'è piaciuto un filino il concerto di Berg e m'è piaciuto
(e molto) il nono Klaviestueck di Stockhausen.
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Der Bildungsphilister
2009-01-18 22:26:41 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
ecco, mannaggia. Un giorno mesi fa mi ci son messo. Ho pensato: adesso mi
butto lì 2-3 ore e provo a mettermici seriamente, senza alcuna forma di
pregiudizio.
alcuni pezzi per pianoforte di Schoenberg (quelli incisi da Pollini)
la (seconda?) sonata di Boulez, sempre Pollini
alcuni brani di Luigi Nono
qualcosa di Webern
alcuni Klaviestueck di Stockhausen
il concerto per violino di Berg.
Bene, ti giuro, non me ne è piaciuto neanche uno, e mi spiace ammetterlo
perché mi sembra quasi di accusare me stesso di non arrivarci, mentre lo
scrivo (è probabilmente è così, vista la caratura di questi brani).
Uniche eccezioni: m'è piaciuto un filino il concerto di Berg e m'è piaciuto
(e molto) il nono Klaviestueck di Stockhausen.
Non ti crucciare, la musica è fatta per trarne godimento spirituale, se
per te non funziona pazienza. Sei in buonissima compagnia: un sacco di
musicisti straordinari non apprezzano la musica atonale. Solo, non
lasciare mai chiusa la porta alla curiosità di capire, senza curiosità
la vita perde fascino ;-)
composer
2009-01-26 23:28:01 UTC
Permalink
ho letto il tuo articolo sul concerto tenutosi a L'Aquila.. devo dir
che mi sono divertito molto nel leggerlo.. soprattutto mi ha fatt
piacere essere definito un para..lo! grazie! purtroppo devo dirti:se l
fossi veramente non scriverei una musica che, come dici tu,
incomprensibile! poi volevo dirti che le persone presenti in sala di cu
parli, non erano i miei genitori (che comunque c'erano quella sera), m
i genitori e parenti dei ragazzi a cui ho dedicato il mio lavoro. M
dispiace dirlo, ma i miei amici erano una giovane coppia, con un
bambina di appena un anno.. purtroppo un terribile incidente ha mess
fine alle loro vite.. il mio voleva essere un omaggio a loro.. e , a mi
parere, forse ormai viziato da una troppo forte consuetudine con l
musica di oggi, seppur con un linguaggio non tonale (anche se l'inizi
della seconda parte aveva diverse battute in la maggiore) con una music
intrisa di una certa morbidezza, in un certo qual modo comprensibile.
mi dispiace che a te non sia arrivato! Poi effettivamente i parenti d
quei poveri ragazzi era la prima volta nella vita che assistevano ad u
concerto, e quindi capisci bene, si sentivano spaesati e nello stess
tempo commossi...
mi piacerebbe spiegarti le mie ragioni dell'affermazione circ
l'impossibilità di scrivere nello stile di Mozart.. dialogare
volentieri con te!

a presto!

Paol

--
compose
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L'Esattore 22
2009-01-27 21:22:11 UTC
Permalink
Paolo
mi fa molto piacere questa risposta.
Io ero al secondo piano del Carloni, non so effettivamente chi fossero quei
due signori seduti al mio fianco, ho pensato fossero i tuoi genitori poiché
ho senito da un ragazzo che parlava lì vicino le parole "sono la madre e il
padre" e quindi visto che facevano fotografie e filmati, ho pensato fossero
i tuoi. La mia definizione di paraculo non era offensiva, era piuttosto una
mia opinione sul fatto che prima di una esecuzione atonale spesso ci si
debba cautelare con il pubblico che purtroppo, come me, non ci arriva. Nel
messaggio avevo comunque scritto, spero tu lo abbia letto, che non il brano
non mi è parso male, purtroppo comunque non sono in grado di giudicare
compiutamente ad un primo ascolto, soprattutto nel caso dell'atonalità, che
come ho già scritto, non rientra nelle mie corde.
Se vai al Carloni domenica a sentire Buchbinder, mi farebbe piacere
incontrarti per esprimerti meglio la mia opinione, ma soprattutto mi
piacerebbe che tu, che sei un compositore, mi parlassi della musica di
oggi, ma anche della musica in generale. Se vuoi, ovviamente.
Se non ci sei, possiamo sentirci via mail.

Ah, non volevo in alcun modo criticare il fatto che quei due signori non
fossero mai stati presenti ad un concerto, volevo semplicemente sottolinare
come purtroppo spesso anche chi dovrebbe essere direttamente interessato
(studenti, compositori e parenti) non frequetano volentieri i concerti.
Non so se è il tuo caso, io non ti avevo mai notato, ma magari non sei
dell'Aquila :)

Ciao!
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
composer
2009-01-28 21:56:04 UTC
Permalink
No, vivo a Roma.
Mi sono anch'io reso conto non appena terminato il mio intervento (di
cui ero stato informato solo qualche minuto prima), che forse la mia (a
braccio) piccola parentesi sull'impossibilità di scrivere nello stile
dei grandi autori del passato, e sulla volontà di noi compositori di
comunicare al pubblico, poteva essere sembrata fuori luogo. Ti spiego
però che cosa mi abbia spinto ad una tale captatio benevolentiae: poco
prima di inziare il concerto due distinti signori, che dai loro discorsi
mi sono sembrati dei perfetti frequentatori di sale da concerto,
sicuramente erano degli abbonati alla stagione, quindi due persone
abituate ad ascoltare musica classica, seduti proprio dietro a me
discutevano circa il programma della serata. Il signore dice alla
signora: il programma di stasera è proprio un bel programma,
mendelssohn,mozart, poulenc.....peccato, proprio peccato che abbia un
chiodo!!!! questa prima esecuzione, la serenata dei tre angeli
(sbagliando il titolo!) bah! ma ce tocca sentirla!.... che dobbiamo
fa'....!
Capisci bene che di fronte a tanta curiosità intellettuale, a tanto
acume, a tanta voglia di confrontarsi con ciò che di vivo esiste oggi
nel panorama compositivo, la mia istintiva reazione sia stata quella di
voler espirmere al pubblico ciò che è la realtà: la musica (almeno io la
penso così) oggi viene scritta per molte ragioni, tra cui anche quella
di comunicare agli altri esseri umani, un ideale di bellezza, una
visione del mondo, delle emozioni profonde, e non per un autistico
bisogno di autoesaltazione intellettuale. Comprendo che la musica
contemporanea sia stata e continui ad essere una musica spesso non
facile. ma mi chiedo: se quello dei due signori in questione, è lo stato
d'animo con cui ci si pone di fronte alla musica di oggi, per la nuova
arte c'è speranza di aver una reale possibilità di esistere? Perchè in
Italia la musica contemporanea non viene quasi mai presentata se non in
manifestazioni di nicchia, e (quando si è fortunati) la prima esecuzione
di un nuovo lavoro spesso coincide con l'ultima? Perchè (e lo posso
testimoniare in prima persona) gli eventi di musica contemporanea in
altri paesi quali Francia, Germania, Olanda, riescono a ottenere pieno
interesse da parte del pubblico giovane e meno giovane? il discorso
sarebbe molto lungo ma sicuramente è importante riflettere..
Le opere del passato, anche grandi capolavori, non sempre sono stati
capiti subito, e di sicuro non ad un primo ascolto: A parte il famoso
scandalo della Prima della Sagra della Primavera.. che del resto ancora
alcuni si ostinano a non riconoscere come un capolavoro, l'elenco degli
insuccessi di grandi lavori sarebbe molto grande..Lo stesso Barbiere di
siviglia, di sicuro non emblema di una musica complicata, alla prima
esecuzione fu un grande insuccesso, per non parlare del fatto che se
Schubert non avesse avuto amici estimatori che ne eseguivano in salotti
privati le sue grandi opere, non avrebbe ascoltato in vita neanche una
delle proprie composizioni. Mozart stesso morì in disgrazia e sono
famose le critiche sulle sua presunte "Troppe note" dei suoi lavori
secondo molti ascoltatori dell'epoca..
Ora di sicuro l'epoca attuale è totalmente diversa e forse non ci
saranno personalità del calibro di questi grandi del passato, ma a mio
parere la musica ha ancora bisogno di compositori coraggiosi che vadano
avanti con grande serietà nel loro pecorso creativo. Ora, eccetto alcuni
compositori che del resto sono ostici anche a noi del mestiere, ritengo
che ci siano opere dei nostri giorni che non abbiano nulla da invidiare,
in fatto di invenzione, di capacità espressive, di profondità con le
grandi opere del passato. Si dovrebbe però avere più possibilità di
conoscerle, di ascoltarle. Per
quel che riguarda il linguaggio tonale.. il discorso si complica.
Con Tonale, in realtà si intende un linguaggio musicale che non è stato
sempre adottato nella storia della musica. lo stesso Bach, forse il
primo ad averne utilizzato appieno le potenzialità, continuava a
ragionare secondo principi modali. che intendo: la tonalità non è altro
che una semplificazione e riduzione a due scale maggiore e minore, del
molto più vasto e aperto sistema modale antico. Tale semplificazione, se
da un lato riduceva le potenzialità polifoniche, da un lato permetteva
di edificare forme molto più ampie e direzionali. E così abbiamo avuto
le grandi sinfonie Classiche, le sonate, i quartetti, e anche l'opera
Italiana (anche se qui il legame con la modalità antica, con una
maggiore orizzontalità e cantabilità era più forte)etc.
Fino a che si sentì che questo linguaggio così chiaro e cristallino,
cominciava ad essere usurato, cominciava a perdere la sua forza
espressiva. così autori come Brahms, Wagner e dopo Richard Strauss, da
te citato, Max Reger, Gustav Mahler, Busoni etc. cominciarono ad
ampliarne gli orizzonti, armonici, ritmici, formali, fino a livelli
prima inimmaginabili. Le opere di questi autori non sono infatti sempre
facili, anzi quasi mai direi.. richiedono un ascolto molto accurato e
una continua capacità di approfondimento. Fu allora che Schoenberg dopo
le sue prime opere così inquiete, in cui il centro tonale è
continuamente in movimento, seguendo la lezione di wagner, cominciò a
dissolvere l'idea di centro tonale fino ad ideare la dodecafonia, di cui
però in fondo le premesse storiche sono da trovare nel clavicembalo ben
temperato di Bach (in cui i dodici semitoni hanno la stessa distanza tra
loro),. questo accadeva in germania in cui attraverso questa nuova
risorsa si ritornava ad una scrittura più polifonica e
contrappuntistica. in Francia Debussy(sempre figlio dell'esperienza
sospensiva di Wagner) cercò attraverso l'uso di scale difettive (con
minor numero di suoni) o con scale a toni interi o con un recupero della
modalità antica, di ravvivare il linguaggio e renderlo più efficace alle
nuove esigenze espressive. Stravinsky invece con il suo lavorio
ossessivo sul ritmo e con il suo spregiudicato uso di scale ottatoniche
etc. diede altra prova di rinnovamento. così Bartòk ne diede un'altra
etc...
Ora come vedi nessuno ha obbligato questi compositori a non scrivere
più in do maggiore, era una scelta libera dettata da esigenze
artistiche.
Il discorso sarebbe ancor più lungo e non voglio fare un bignami
presuntuoso di storia della musica. Nessuno ora ci vieta assolutamente
di scrivere tonale! io amo scrivere tonale, modale, secondo i principi
antichi, su cui ho basato la mia formazione, ma adotto nei miei lavori
attuali, procedimenti diversi, ricercando comunque sempre un rapporto
vivo con il passato. Ti confesso che i miei modelli ideali più che
Stockhausen, Berio, sono Palestrina, Verdi, Stravinsky, Bach, debussy,
insomma gli autori tanto amati dal pubblico..

dai ora basta che ho scritto un papiro!! :-)

Spero che avremo modo di parlarne ancora

ciao!

Paolo
--
composer
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L'Esattore 22
2009-01-29 00:53:48 UTC
Permalink
Post by composer
dai ora basta che ho scritto un papiro!! :-)
Spero che avremo modo di parlarne ancora
Molto interessante, davvero, grazie mille.
Io non ho studiato musica a buoni livelli, quindi non sono assolutamente in
grado di articolare una risposta compiuta sul piano puramente teorico o
formale. Quello che posso dire è che se è vero che la gente non è aperta
alla musica d'oggi (che in gran parte anche a me non piace, ma sono sempre
ben felice si dedicargli qualche minuto se viene proposta in concerto), è
vero anche che secondo me il fine che perseguivano i compositori nel
passato si è andato via via sgranando. Cerco di spiegarmi, pur ripetendomi,
in quanto ho già scritto le stesse cose qui sopra: per me nell'arte conta
più l'estetica che l'idea. Certo, l'idea è fondamentale, ma per me l'arte è
soprattutto l'esaltazione dell'estetica, esaltazione con alla base un forte
slancio ideale. Nella musica d'oggi, e purtroppo anche in generale
nell'arte d'oggi, la gran parte dei compositori (che io ho avuto modo di
ascoltare), almeno al mio orecchio e sottolineo all'orecchio, non persegue
più il fine estetico, ma soprattutto il fine dell'idea, del concetto. In
musica, più che in altri campi, per scardinare la complessità di un brano
bisogna capirne, e ciò è portato al massimo grado nella musica d'oggi,
mentre nella musica del passato, secondo me, ad idee profondissime
corrispondevano realizzazioni estetiche di altrettanto spessore.
Non so se ho spiegato bene come la penso, spero di sì.
So che può sembrare un punto di vista molto riduttivo e semplicistico, ma
ahimé è attualmente così che la vedo. Spero di cambiare idea.

ciao!
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
composer
2009-01-29 12:01:42 UTC
Permalink
sono d'accordo con te..
spesso molti compositori di oggi hanno una eccessiva preoccupazione d
essere nuovi e originali, (a mio parere nell'arte non si inventa null
di nuovo, piuttosto si reinterpreta) e si lasciano affascinare da ide
teoriche che nella realizzazione pratica musicale risultano spess
inefficaci.
a mio parere inoltre oggi (su questo ho avuto anche diverse discussion
con colleghi) si prendono dei modelli sbagliati. Con questo non vogli
dire che ci siano modelli giusti, ogni artista si trova i riferiment
che sente, ma a mio parere le nuove generazioni sono troppo preoccupat
dell'aspetto timbrico, attraverso un uso non consueto degli strumenti
Compositori di grande interesse come Lachenmann, Grisey etc. ch
sicuramente (non so se hai avuto modo di ascoltarli dal vivo, che ne
loro caso è fondamentale) sono artisti molto seri, sono però in mod
eccessivo presi come modello, generando una ricerca a mio modo di veder
non molto fertile.
Per quanto mi riguarda sono affascinato dagli autori che riescono
creare un meccanismo vitale perfetto, che non ha bisogno di artific
timbrici. Insomma una fuga di Bach anche se la esegui con quattr
chitarre elettriche, con le note ed intonazione giusta, funzionerebb
perfettamente lo stesso. perchè c'è un rapporto profondo tra i suoni
che va al di là del colore strumentale o d'interpretazione.
Comunque a mio parere dei grandissimi ci sono anche oggi: Ligeti i
primis, Boulez (anche se capisco che a volte può risultare stucchevol
ma ha scritto anche capolavori come Rituel), Kurtag, Takemitsu (se am
Debussy te lo consiglio), lo stesso Stockhausen ha scritto alcune oper
che sono incredibilmente illuminanti, e poi molto diverse tra lor
(anche se a volte eccessive nelle proporzioni formali) Lutoslawsky
Steve Reich, Elliot Carter, John Adams (il compositore più eseguito a
mondo forse perchè più facile),qualcosa anche di Berio, Maderna, Morto
Feldman con la sua delicata staticità.. etc.
Insomma autori che vale la pena di conoscere per aprire i propr
orizzonti.
Accanto ad autori così seri ce ne sono una miriade non a livelli alti,
Ma del resto anche nel passato non erano tutti a livello de
grandissimi che noi ora veneriamo. Il Problema è che la musica assoluta
ha perso la sua diffusione, per motivi anche storici, come la mancanz
di committenza, il dilagare dell'industria del Pop etc. e poi solo d
un maggiore inserimento di nuova musica, in programmi tradizionali, com
è avvenuto a L'Aquila con il mio lavoro, il pubblico può cominciare
capire di più, anche a discernere con più capacità le opere di valore d
altre meno interessanti...
insomma il discorso è molto lungo...

Un saluto e continua a cercare
e soprattutto a trovare!

Paol

--
compose
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Il Doge Mocenigo
2009-01-18 22:32:17 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
Post by Der Bildungsphilister
o "atonale" ?
lapsus scionberghiano ;)
Post by Der Bildungsphilister
Non si tratta di "arrivarci" o no. Apri bene le orecchie, scaccia i
pregiudizi e mettiti comodo: se quello che senti accende una lampadina
bene, altrimenti amen. Sarà per la prossima volta, o forse per mai.
BTTW, sotto l'etichetta di "musica contemporanea" gira anche una marea
di musica brutta...
ecco, mannaggia. Un giorno mesi fa mi ci son messo. Ho pensato: adesso mi
butto lì 2-3 ore e provo a mettermici seriamente, senza alcuna forma di
pregiudizio.
alcuni pezzi per pianoforte di Schoenberg (quelli incisi da Pollini)
la (seconda?) sonata di Boulez, sempre Pollini
alcuni brani di Luigi Nono
qualcosa di Webern
alcuni Klaviestueck di Stockhausen
il concerto per violino di Berg.
Di contemporanea stretta stretta c'é pochino qui, eh

Roberto
Il Doge Mocenigo
2009-01-18 22:33:35 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
Uniche eccezioni: m'è piaciuto un filino il concerto di Berg
Riascoltalo! É un brano stupendo!
Post by L'Esattore
e m'è piaciuto
(e molto) il nono Klaviestueck di Stockhausen.
Eccecredo! Tra i suoi Klaviestuecke mi sembra quello che svetta.

Doge
Shapiro used clothes
2009-01-18 23:23:43 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
Uniche eccezioni: m'è piaciuto un filino il concerto di Berg
Riascoltalo! É un brano stupendo!
Meraviglioso.

dR
Archeopteryx
2009-01-18 22:49:25 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
Bene, ti giuro, non me ne è piaciuto neanche uno, e mi
spiace ammetterlo perché mi sembra quasi di accusare me
stesso di non arrivarci, mentre lo scrivo (è
probabilmente è così, vista la caratura di questi
brani). Uniche eccezioni: m'è piaciuto un filino il
concerto di Berg e m'è piaciuto (e molto) il nono
Klaviestueck di Stockhausen.
Io penso che non ci sia nulla di male. Sotto sotto penso
che molto quel che è venuto dopo Schoenberg, Berg e soci
sia paccottiglia e a costo di attirarmi strali come è
accaduto in passato, penso senza mezzi termini che nulla è
eterno e potrebbe benissimo darsi che la parabola creativa
della musica in occidente sia finita proprio in anni di
cui siamo testimoni. Accade: non credo nessuno si stupisca
che l'arte egizia a un certo punto ha smesso di produrre
capolavori e dopo un periodo di "stanchezza creativa"
durato anche tanto, è finita, "tu fatto kaputt" (citazione
da mezzogiorno e mezzo di fuoco, naturalmente). In questo
senso, a cuore assolutamente leggero, non riesco a farmi
piacere nemmeno l'idea di un pezzo in cui "suonano"
quattro elicotteri, tanto per mettere in mezzo una sottile
allusione a questi giorni.

Ma c'è un interessante terreno di confine. Personalmente
Berg e Webern mi attirano; in un modo strano e contorto
perché trovo la loro musica pesante. Ma se vai a vedere
erano musicisti con un solido mestiere e ogni effetto
sonoro sta preciso in partitura. Non come certe
"partiture" odierne in cui magari trovi scritto "suonate
quel che volete per 26 battute". Troppo comodo... Questo
aspetto di un risultato sonoro "infelice" o comunque
lontano dai cieli in cui mi porta Bach ma risultato di una
perfetta conoscenza dei mezzi e di una serie di scelte
estetiche e musicali, mi affascina e a piccole dosi è
musica che mi attira molto. C'è un "qualcosa" anche se non
riesco nemmeno a trovare le parole per dire cosa mi fa
provare.

Passando a cose più terra terra, e se anche non risolve a
me e probabilmente a te il "problema" di amare la musica
contemporanea, io ho trovato una sorpresa incredibile in
Verklaerte nacht. E' proprio BELLO, nel senso terra-terra.
Non pensavo che Bellamontagna fosse capace di tanto
trasporto, tanto romanticismo e tanto lirismo. Mi
piacerebbe che costituisse per te la stessa straordinaria
sorpresa che è stata per me. Sono sicuro che apprezzerò
altre sue opere ma temo pure che mi lascerà lo stesso
rimpianto dei maestri cantori. Perché ciascuno dei due
musicisti ha scritto solo un'opera che mi ha così tanto
conquistato e che amo così tanto? Non potevano scrivere
almeno un'altra mezza dozzina di capolavori ciascuno?
Ovvio, vale per me, è evidente che per qualcuno i maestri
cantori o Verklaerte nacht potrebbero legittimamente
essere considerati incidenti di percorso da dimenticare LOL :)

ciao ciao

Apx.
L'Esattore
2009-01-18 23:55:01 UTC
Permalink
Post by Archeopteryx
Verklaerte nacht
ecco, questo è proprio bello, l'ho ascoltato qualche notte fa, quasi certo
che non mi sarebbe piaciuto.
Mi aspettavo dodecafonia, e mi sbagliavo.
E questo mi fa pensare che lo Schoenberg non dodecafonico deve essere
meraviglioso.
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Archeopteryx
2009-01-19 08:19:29 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
ecco, questo è proprio bello, l'ho ascoltato qualche
notte fa, quasi certo che non mi sarebbe piaciuto. Mi
aspettavo dodecafonia, e mi sbagliavo. E questo mi fa
pensare che lo Schoenberg non dodecafonico deve essere
meraviglioso.
E c'è un'altra sorpresa... La suite per pianoforte (non
ricordo se l'op 25), evidentemente ha una sua struttura.
Al ritmo di un paio di battute a semestre (non sto
scherzando) riesco a procedere nell'ascolto e a capire che
è musica anche lei. Purtroppo la prima versione che ho
conosciuto è quella di Gould che non aiuta certo ad
approcciarla. Pollini invece la suona in modo molto
neoclassico, se così posso dire e soprattutto a movimenti
separati. L'insieme di queste due caratteristiche la rende
persino quasi ascoltabile d'un fiato, ma sono abbastanza
sicuro che se la acchiappo movimento per movimento, tra
2-3 anni la potrei anche apprezzare. Il massimo sarebbe
che mi piacesse abbastanza da provare a suonarla LOL :)

ciao!

Apx.
Shapiro used clothes
2009-01-19 10:18:02 UTC
Permalink
Post by Archeopteryx
E c'è un'altra sorpresa... La suite per pianoforte (non
ricordo se l'op 25), evidentemente ha una sua struttura.
Altroché. Non sono io la persona più adatta ad illustrarla, ma so che
c'è...:-)
Post by Archeopteryx
Purtroppo la prima versione che ho
conosciuto è quella di Gould che non aiuta certo ad
approcciarla.
No.
Però...parere mio, eh; quando la si sia conosciuta con Pollini, magari anche
letta, l'interpretazione di Gould, per quanto impervia, rende giustizia ad
altri aspetti del testo. Ad esempio alla ricchezza di atteggiamenti e stati
d'animo differenti, che si rivela solo ascoltandola e riascoltandola a
lungo. E' vero che è un'opera per certi aspetti neoclassica, proprio per
questo c'è una componente ironica e, direi, anche autoironica, molto forte.
Oltre al resto. Questa complessità, la compresenza di sentimenti anche molto
contrastanti, è una degli aspetti che rendono Schoenberg interessante e
difficile da ascoltare. Imho, si capisce.
Post by Archeopteryx
L'insieme di queste due caratteristiche la rende
persino quasi ascoltabile d'un fiato, ma sono abbastanza
sicuro che se la acchiappo movimento per movimento, tra
2-3 anni la potrei anche apprezzare. Il massimo sarebbe
che mi piacesse abbastanza da provare a suonarla LOL :)
Tutte balle :-) Risolti i problemi tecnici, in campo a sei mesi sarai uno
schoenberghiano accanito, me lo sono sempre sentito.

dR
Archeopteryx
2009-01-21 09:27:05 UTC
Permalink
Post by Shapiro used clothes
Però...parere mio, eh; quando la si sia conosciuta con
Pollini, magari anche letta, l'interpretazione di
Gould, per quanto impervia, rende giustizia ad altri
aspetti del testo. Ad esempio alla ricchezza di
atteggiamenti e stati d'animo differenti, che si rivela
solo ascoltandola e riascoltandola a lungo. E' vero che
è un'opera per certi aspetti neoclassica, proprio per
questo c'è una componente ironica e, direi, anche
autoironica, molto forte. Oltre al resto. Questa
complessità, la compresenza di sentimenti anche molto
contrastanti, è una degli aspetti che rendono
Schoenberg interessante e difficile da ascoltare. Imho,
si capisce.
Sempre interessante leggerti! :)
Post by Shapiro used clothes
Tutte balle :-) Risolti i problemi tecnici, in campo a
sei mesi sarai uno schoenberghiano accanito, me lo sono
sempre sentito.
Il bello di questa musica è che se stecco non se ne
accorge nessuno LOL :) Scherzi a parte, temo sia
tecnicamente difficile, mi pare ci sono da qualche parte
delle note ribattute in velocità... uno dei miei tanti
talloni di Achille.

ciao!

C.
tambu
2009-01-19 10:19:19 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
all'organo: Giorgio Carnini
Ah, bhé. Scusa, non ho capito DOVE fosse il concerto. Ti chiederei che
organo fosse, ma forse è troppo....
L'Esattore
2009-01-19 13:15:19 UTC
Permalink
Post by tambu
Ah, bhé.
L'Aquila
Post by tambu
Scusa, non ho capito DOVE fosse il concerto. Ti chiederei che
organo fosse, ma forse è troppo....
E' troppo, sì, ma somigliava molto a questo:
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--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Il Doge Mocenigo
2009-01-18 22:30:49 UTC
Permalink
Post by L'Esattore
paraculo, scusatemi il francesismo, prima dell'esecuzione: "Noi non
possiamo più scrivere musica come quella che avete appena ascoltato
(Mozart, Mendelssohn), purtroppo."
Ah sì? E chi glielo vieta? C'è un qualche ordine dei compositori che vieta
la scrittura di musica tonale, ma va bene, anche atonale, un po' più
comprensibile?
Non capisco il "purtroppo".

Ma é ovvio che, se si vuole dire qualcosa di nuovo, non si può
scrivere qualcosa in uno stile già acquisito. Il che non vuol dire
necessariamente atonale. Ma non posso scrivere come Wagner, lo ha già
fatto Wagner. E neppure come Berg, lo ha già fatto Berg. Idem per
Bach o Rameau. A meno che non faccia un prodotto commerciale di mero
intrattenimento (ce ne sono di raffinatissimi), o una colonna sonora
(ci sono compositori molto bravi in questo mestiere, come Hans
Zimmer).

Ma tonale si può scrivere. Si può anche "allargare" la tonalità con
tecniche successive. Si possono fare tante cose...

E se ci sono persone, cricche, che censurano le opere consonanti, beh,
allora si cambia aria. Santo cielo, nel mondo accademico é normale
girare il mondo, e anche in quello musicale, ma gli italiani devono
così spesso restare con il culo attaccato alla terra patria? Se uno
ha un forno, la pizza se la può fare anche in Norvegia. I pomodori
costeranno un pochino di più, ma hai più sostegno per le arti
contemporanee... con le borse di studio ci puoi campare, e le
"Norvegesi un ce l'hanno mia di legno come le cielline" (sentita dire
a pisa, che si scrive rigorosamente minuscolo). Vuoi vendere un
"prodotto"? O ti adatti al mercato, o cambi mercato. Mi sembra che
oggidì si possa piazzare qualsiasi cosa, nel mercato musicale
contemporaneo...
Post by L'Esattore
uno dei due rappallari ha detto all'altro, praticamente urlando: "Beh, brò,
che te ne pare?" e l'altro, di pronta risposta: "E' come la corazzata
Potëmkin!".
Nel film di Fantozzi però era "La corazzata Kotemkin" ;-)

Doge
Der Bildungsphilister
2009-01-18 22:35:25 UTC
Permalink
Post by Il Doge Mocenigo
Se uno
ha un forno, la pizza se la può fare anche in Norvegia.
Ma il SOLE, il MARE...!!!! :-(((((
L'Esattore
2009-01-18 23:57:35 UTC
Permalink
Post by Der Bildungsphilister
Ma il SOLE, il MARE...!!!! :-(((((
Ma stigrancazzi :)
Non dico in Norvegia, ma che so... in Svezia, Lituania, o più semplicemente
nella mia prediletta Berlino, io mi ci trasferirei adesso.
E lo dico nonostante vivo in Abruzzo e ho la fortuna di abitare in una zona
in cui posso andare dal mare alla montagna (1300 metri) in massimo
un'oretta di macchina.
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Il Doge Mocenigo
2009-01-19 20:14:03 UTC
Permalink
Post by Der Bildungsphilister
 Se uno
ha un forno, la pizza se la può fare anche in Norvegia.
Ma il SOLE, il MARE...!!!! :-(((((
Perché tu a Milano il SOLE, il MARE te li godi meravigliosamente, eh?

Doge
Der Bildungsphilister
2009-01-19 23:04:26 UTC
Permalink
Post by Il Doge Mocenigo
Post by Der Bildungsphilister
Post by Il Doge Mocenigo
Se uno
ha un forno, la pizza se la può fare anche in Norvegia.
Ma il SOLE, il MARE...!!!! :-(((((
Perché tu a Milano il SOLE, il MARE te li godi meravigliosamente, eh?
Ma la MONTAGNETTA, l'IDROSCALO...!!! :-(((((((((((((((((((
garsonpoole
2009-01-19 00:25:56 UTC
Permalink
LOL
divertentissimo post
Post by L'Esattore
vi chiederete: ma questo è fuori di testa?
Beh sì, ma un nesso tra le varie "cose" richiamate in oggetto c'è.
Qual è?
Oggi ho assistito ad un concerto, il programma prevedeva: la sinfonia
giovanile n.7 (presumo che sia la settima delle giovanili) di Mendelssohn,
il concerto per pianoforte e orchestra K449 del Divino, un brano
contemporaneo in prima esecuzione assoluta (con compositore sulla trentina
in sala) e per finire il concerto per organo, timpani e orchestra d'archi
di Poulenc.
a me Mendelssohn è sempre piaciuto moltissimo. Davvero davvero tanto. Le
sue sinfonie giovanili, così come i suoi concerti giovanili, sono davvero
incantevoli, e non poi tanto limitati concettualmente, almeno per quello
che capisco io. Poi se andiamo a pescare le grandi pagine (Scozzese,
Concerto per violino op.64, i quartetti, le romanze senza parole e qualcosa
di altro che sicuramente dimentico), appare chiaro che la sua musica è
favolosa. Ma non altrettanto amata. Mi sono sempre chiesto perché, visto
che in realtà anche nel profondo del mio cuore il buon Felix, per me
stilisticamente a metà strada tra Mozart e Beethoven, non occupa uno dei
primissimi posti. Ebbene se penso a quanto ho detto (punto d'incontro tra
Mozart e Beethoven), forse trovo la mia personale soluzione al dilemma: non
si può essere contemporaneamente grandissimi e perfettamente compiuti se si
è a metà strada tra due stili entrambi grandiosi, ma diversi. A Mendelssohn
manca qualcosa, pur essendone parente, non è né Mozart né Beethoven, e né
sa aggiungere qualcosa, come invece fa Schubert. Non ne capirò nulla, ma
questo è quanto, per me.
niente da aggiungere alla sua musica, se non che forse questo K449, pur
essendo splendido, non è tra i migliori suoi concerti per pianoforte. E
questo è davvero tutto dire.
e qui casca l'asino. Non ho mai apprezzato l'atonalità, non ci arrivo,
almeno per ora, e davvero mi dispiace, perché vedo che c'è chi la capisce e
la ama, ma io proprio non c'arrivo. Comunque, lungi da me il non aprirmi a
nuovi orizzonti, e dunque ero ben felice di ascoltare questo pezzo in prima
esecuzione assoluta. Come proprio mai si dovrebbe fare nella stesura di un
testo, rimando ad un altro paragrafo la conclusione di questo.
Stilisticamente sarà sbagliato, ma parlando di musica contemporanea...
mamma mia. E' la prima volta che vedo a brevissima distanza (roba di 3-4
metri) un tizio che si affaccenda a suonare l'organo. Non so quali
grosse/piccole differenze ci siano, ma in questo caso l'organo mi è parso
essere elettronico (più che elettrico, direi), vista la miriade di tasti
che l'esecutore aveva la premura di schiacciare per produrre molti suoni
differenti. Riuscivo a leggere anche la partitura (scritta a mano con
un'intricatissima rete di osservazioni e indicazioni), e davvero ho sudato
io sette camicie per l'esecutore. Alla fine, devo dire che il concerto di
Poulenc m'è piaciuto, pur essendomi completamente nuovo.
Devo riascoltarlo, per buoni 5 minuti mi ha distratto la visione di una
chioma bionda a pochi passi da me.
in sala c'era, come al solito, una buona abbondanza di vecchiume vario (non
me ne vogliano gli appartenenti alla categoria).
Però c'erano anche molti giovani, alcuni studenti di musica, ma anche
alcuni studenti di cose un po' più insulse, come me.
C'erano, ahimé, anche i parenti del compositore, soprattutto i genitori, e
guarda caso proprio seduti affianco a me. Era la prima volta che mettevano
piede in una sala da concerto, li sentivo stupefatti per la mancanza di
applausi alla fine dei vari tempi.
Ora, io sono del tutto intollerante, quasi razzista, per rimanere IT, nei
confronti di chi fa rumore. Manderei all'ospedale (e non in pneumatologia)
volentieri chi tossisce senza almeno far qualcosa per attutire il disturbo,
ma ci posso anche passare sopra (con la macchina, possibilmente). Proprio
non posso tollerare, invece, chi parla amabilmente del più e del meno
durante i concerti. Fosse per me, li annienterei.
giusto davanti a me c'erano anche due metallari, ma in realtà erano un buon
miscuglio tra metal e hip hop, insomma una specie di crossover trai due,
erano vestiti per 50% da metallari e per 50% da rapper. Bene, ho pensato,
vengono a sentire qualcosa di diverso, magari gli piace e iniziano a
vestirsi anche decentemente. Si scherza, eh. Poi mi sono accorto che uno di
loro aveva un mucchio di catene, catenacci e corbellerie del genere, roba
che neanche il sindaco di Firenze. E lì ho capito che avrei aggiunto un
altro strumento alla lettura dell'organico dei vari brani che stavo per
ascoltare. Ma, devo dire, ho ben sopportato i due soprattutto alla luce di
un paio di battutine che si sono lanciati e che mi hanno fatto
scompisciare
dal ridere. Una è la seguente: "'sto concerto per organo è fottutamente
metal, brò!".
Brò sta per "Brother", ossia "Fratello"...
Della seconda mi appresto a parlarvene.
eccoci qua. Il brano atonale non era poi malaccio, molto meglio di alcune
cose che ho sentito di recente. La cosa che mi ha lasciato un po'
interdetto è stato il commento del compositore, commento un po' da
paraculo, scusatemi il francesismo, prima dell'esecuzione: "Noi non
possiamo più scrivere musica come quella che avete appena ascoltato
(Mozart, Mendelssohn), purtroppo."
Ah sì? E chi glielo vieta? C'è un qualche ordine dei compositori che vieta
la scrittura di musica tonale, ma va bene, anche atonale, un po' più
comprensibile?
Oppure devo intendere quel "non possiamo" semplicemente come un "non
vogliamo"? Bah.
Ma cosa c'entra la corazzata? E' presto detto: alla fine del brano atonale
uno dei due rappallari ha detto all'altro, praticamente urlando: "Beh, brò,
che te ne pare?" e l'altro, di pronta risposta: "E' come la corazzata
Potëmkin!". A me, pur trattenendomi, è scappata una bella risata, mentre i
genitori del compositore, che l'hanno capita con un pizzico di ritardo, non
mi pare l'abbiano presa davvero bene, ma del resto non mi sembravano molto
svegli, visto che hanno registrato tutto il brano con una fotocamera che, a
loro detta, non faceva altro che filmare, senza catturare l'audio.
Che fosse un omaggio a Cage?
Chissà!
Grazie per essere arrivati in fondo :)
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Simone Stella
2009-01-19 00:40:01 UTC
Permalink
Se ti piace così tanto Mendelssohn e la musica per organo, perché non ti
procuri le sue 6 Sonate e i 3 Preludi e Fuga? o magari tutta l'opera per
organo:

http://www.ibs.it/disco/4011222205346/felix-mendelssohn-bartholdy/complete-organ-works.html

^_^

S
Post by L'Esattore
vi chiederete: ma questo è fuori di testa?
Beh sì, ma un nesso tra le varie "cose" richiamate in oggetto c'è.
Qual è?
Oggi ho assistito ad un concerto, il programma prevedeva: la sinfonia
giovanile n.7 (presumo che sia la settima delle giovanili) di Mendelssohn,
il concerto per pianoforte e orchestra K449 del Divino, un brano
contemporaneo in prima esecuzione assoluta (con compositore sulla trentina
in sala) e per finire il concerto per organo, timpani e orchestra d'archi
di Poulenc.
a me Mendelssohn è sempre piaciuto moltissimo. Davvero davvero tanto. Le
sue sinfonie giovanili, così come i suoi concerti giovanili, sono davvero
incantevoli, e non poi tanto limitati concettualmente, almeno per quello
che capisco io. Poi se andiamo a pescare le grandi pagine (Scozzese,
Concerto per violino op.64, i quartetti, le romanze senza parole e qualcosa
di altro che sicuramente dimentico), appare chiaro che la sua musica è
favolosa. Ma non altrettanto amata. Mi sono sempre chiesto perché, visto
che in realtà anche nel profondo del mio cuore il buon Felix, per me
stilisticamente a metà strada tra Mozart e Beethoven, non occupa uno dei
primissimi posti. Ebbene se penso a quanto ho detto (punto d'incontro tra
Mozart e Beethoven), forse trovo la mia personale soluzione al dilemma: non
si può essere contemporaneamente grandissimi e perfettamente compiuti se si
è a metà strada tra due stili entrambi grandiosi, ma diversi. A Mendelssohn
manca qualcosa, pur essendone parente, non è né Mozart né Beethoven, e né
sa aggiungere qualcosa, come invece fa Schubert. Non ne capirò nulla, ma
questo è quanto, per me.
niente da aggiungere alla sua musica, se non che forse questo K449, pur
essendo splendido, non è tra i migliori suoi concerti per pianoforte. E
questo è davvero tutto dire.
e qui casca l'asino. Non ho mai apprezzato l'atonalità, non ci arrivo,
almeno per ora, e davvero mi dispiace, perché vedo che c'è chi la capisce e
la ama, ma io proprio non c'arrivo. Comunque, lungi da me il non aprirmi a
nuovi orizzonti, e dunque ero ben felice di ascoltare questo pezzo in prima
esecuzione assoluta. Come proprio mai si dovrebbe fare nella stesura di un
testo, rimando ad un altro paragrafo la conclusione di questo.
Stilisticamente sarà sbagliato, ma parlando di musica contemporanea...
mamma mia. E' la prima volta che vedo a brevissima distanza (roba di 3-4
metri) un tizio che si affaccenda a suonare l'organo. Non so quali
grosse/piccole differenze ci siano, ma in questo caso l'organo mi è parso
essere elettronico (più che elettrico, direi), vista la miriade di tasti
che l'esecutore aveva la premura di schiacciare per produrre molti suoni
differenti. Riuscivo a leggere anche la partitura (scritta a mano con
un'intricatissima rete di osservazioni e indicazioni), e davvero ho sudato
io sette camicie per l'esecutore. Alla fine, devo dire che il concerto di
Poulenc m'è piaciuto, pur essendomi completamente nuovo.
Devo riascoltarlo, per buoni 5 minuti mi ha distratto la visione di una
chioma bionda a pochi passi da me.
in sala c'era, come al solito, una buona abbondanza di vecchiume vario (non
me ne vogliano gli appartenenti alla categoria).
Però c'erano anche molti giovani, alcuni studenti di musica, ma anche
alcuni studenti di cose un po' più insulse, come me.
C'erano, ahimé, anche i parenti del compositore, soprattutto i genitori, e
guarda caso proprio seduti affianco a me. Era la prima volta che mettevano
piede in una sala da concerto, li sentivo stupefatti per la mancanza di
applausi alla fine dei vari tempi.
Ora, io sono del tutto intollerante, quasi razzista, per rimanere IT, nei
confronti di chi fa rumore. Manderei all'ospedale (e non in pneumatologia)
volentieri chi tossisce senza almeno far qualcosa per attutire il disturbo,
ma ci posso anche passare sopra (con la macchina, possibilmente). Proprio
non posso tollerare, invece, chi parla amabilmente del più e del meno
durante i concerti. Fosse per me, li annienterei.
giusto davanti a me c'erano anche due metallari, ma in realtà erano un buon
miscuglio tra metal e hip hop, insomma una specie di crossover trai due,
erano vestiti per 50% da metallari e per 50% da rapper. Bene, ho pensato,
vengono a sentire qualcosa di diverso, magari gli piace e iniziano a
vestirsi anche decentemente. Si scherza, eh. Poi mi sono accorto che uno di
loro aveva un mucchio di catene, catenacci e corbellerie del genere, roba
che neanche il sindaco di Firenze. E lì ho capito che avrei aggiunto un
altro strumento alla lettura dell'organico dei vari brani che stavo per
ascoltare. Ma, devo dire, ho ben sopportato i due soprattutto alla luce di
un paio di battutine che si sono lanciati e che mi hanno fatto
scompisciare
dal ridere. Una è la seguente: "'sto concerto per organo è fottutamente
metal, brò!".
Brò sta per "Brother", ossia "Fratello"...
Della seconda mi appresto a parlarvene.
eccoci qua. Il brano atonale non era poi malaccio, molto meglio di alcune
cose che ho sentito di recente. La cosa che mi ha lasciato un po'
interdetto è stato il commento del compositore, commento un po' da
paraculo, scusatemi il francesismo, prima dell'esecuzione: "Noi non
possiamo più scrivere musica come quella che avete appena ascoltato
(Mozart, Mendelssohn), purtroppo."
Ah sì? E chi glielo vieta? C'è un qualche ordine dei compositori che vieta
la scrittura di musica tonale, ma va bene, anche atonale, un po' più
comprensibile?
Oppure devo intendere quel "non possiamo" semplicemente come un "non
vogliamo"? Bah.
Ma cosa c'entra la corazzata? E' presto detto: alla fine del brano atonale
uno dei due rappallari ha detto all'altro, praticamente urlando: "Beh, brò,
che te ne pare?" e l'altro, di pronta risposta: "E' come la corazzata
Potëmkin!". A me, pur trattenendomi, è scappata una bella risata, mentre i
genitori del compositore, che l'hanno capita con un pizzico di ritardo, non
mi pare l'abbiano presa davvero bene, ma del resto non mi sembravano molto
svegli, visto che hanno registrato tutto il brano con una fotocamera che, a
loro detta, non faceva altro che filmare, senza catturare l'audio.
Che fosse un omaggio a Cage?
Chissà!
Grazie per essere arrivati in fondo :)
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
L'Esattore
2009-01-19 02:00:49 UTC
Permalink
Post by Simone Stella
http://www.ibs.it/disco/4011222205346/felix-mendelssohn-bartholdy/complete-organ-works.html
credo sia inutile chiederti se merita :)
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
Simone Stella
2009-01-19 10:06:32 UTC
Permalink
Beh Spang-Hanssen non è forse eccezionale ma per cominciare e per il suo
prezzo va benissimo. :-)))

Gli organi pure magari non sono tra gli strumenti migliori, però è
ascoltabile imho. Comunque c'è l'anteprima, conviene che senta se ti ci
trovi bene a pelle, i miei consigli possono essere irrilevanti ;-)

S
Post by L'Esattore
Post by Simone Stella
http://www.ibs.it/disco/4011222205346/felix-mendelssohn-bartholdy/complete-organ-works.html
credo sia inutile chiederti se merita :)
--
L'Esattore
a Randy Pausch.
tambu
2009-01-19 10:22:58 UTC
Permalink
On 19 Gen, 11:06, "Simone Stella"
Post by Simone Stella
Beh Spang-Hanssen non è forse eccezionale ma per cominciare e per il suo
prezzo va benissimo.  :-)))
Gli organi pure magari non sono tra gli strumenti migliori, però è
ascoltabile imho. Comunque c'è l'anteprima, conviene che senta se ti ci
trovi bene a pelle, i miei consigli possono essere irrilevanti ;-)
S
Post by L'Esattore
http://www.ibs.it/disco/4011222205346/felix-mendelssohn-bartholdy/com...
credo sia inutile chiederti se merita :)
--
L'Esattore
 a Randy Pausch.- Nascondi testo citato
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Che organi sono? A sentire dalla preview roba anni '40/'50,
nordeuropea...
Simone Stella
2009-01-19 11:04:19 UTC
Permalink
Post by tambu
Che organi sono? A sentire dalla preview roba anni '40/'50,
nordeuropea...
ahimé non sta scritto, comunque sicuramente saranno organi danesi,
Spang-Hanssen di solito incide dalle sue parti.

S
tambu
2009-01-20 11:19:34 UTC
Permalink
On 19 Gen, 12:04, "Simone Stella"
Post by Simone Stella
Post by tambu
Che organi sono? A sentire dalla preview roba anni '40/'50,
nordeuropea...
ahimé non sta scritto, comunque sicuramente saranno organi danesi,
Spang-Hanssen di solito incide dalle sue parti.
S
Si, ma vecchiotti. Sono più flautati di un Callido!
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