Discussione:
Berio il mafioso
(troppo vecchio per rispondere)
Giuseppe Sottotetti
2010-03-12 22:14:30 UTC
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In un programma della radio belga (Classici di domani) si chiede a dei
musicisti quali lavori contemporanei sono destinati secondo loro a
diventare dei classici nel futuro. Mi ha colpito molto sentire la
dichiarazione del musicologo Harry Halbreich:


Fra i musicisti classici destinati a durare non mi vedrete citare nè
Berio nè Stockhausen nè Boulez. Non credo che sia musica che durerà.
Berio era un mafioso come carattere, e gli altri non valgono molto di
più: Boulez non è un mafioso ma è un uomo di potere che ha fatto molto
male alla musica sterilizzando delle generazioni di compositori. E del
resto negli ultimi venti anni si è autosterilizzato. Stckhausen non è un
gran che, si credeva Dio sulla terra e quando si ascolta la sua musica
non resta molto. So che sono i tre grandi nomi che monopolizzano
l'attenzione, sono i tre grandi nomi che hanno occupato Darmstadt negli
anni '50, hanno detto che quella è la musica contemporanea. E' questo
che ha scoraggiato il pubblico e che ha provocato un ritardo di
cinquant'anni in cui dobbiamo recuperare il pubblico.
--
Giuseppe Sottotetti
***@alice.it
http://SottotettiGiuseppe.ilcannocchiale.it/
Digio965
2010-03-12 23:00:58 UTC
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Putroppo credo che sia una anaqlisi giusta .... ma allora quale
musica rimarrà nel futuro ??
Post by Giuseppe Sottotetti
In un programma della radio belga (Classici di
domani) si chiede a dei
musicisti quali lavori contemporanei sono destinati
secondo loro a
diventare dei classici nel futuro. Mi ha colpito
molto sentire la
Fra i musicisti classici destinati a durare non mi
vedrete citare nè
Berio nè Stockhausen nè Boulez. Non credo che sia
musica che durerà.
Berio era un mafioso come carattere, e gli altri non
valgono molto di
più: Boulez non è un mafioso ma è un uomo di potere
che ha fatto molto
male alla musica sterilizzando delle generazioni di
compositori. E del
resto negli ultimi venti anni si è autosterilizzato.
Stckhausen non è un
gran che, si credeva Dio sulla terra e quando si
ascolta la sua musica
non resta molto. So che sono i tre grandi nomi che
monopolizzano
l'attenzione, sono i tre grandi nomi che hanno
occupato Darmstadt negli
anni '50, hanno detto che quella è la musica
contemporanea. E' questo
che ha scoraggiato il pubblico e che ha provocato un
ritardo di
cinquant'anni in cui dobbiamo recuperare il pubblico.
--
Giuseppe Sottotetti
http://SottotettiGiuseppe.ilcannocchiale.it/
--
Postato da Virgilio Newsgroup: lo usi da web ma con le funzioni del newsreader http://newsgroup.virgilio.it
Gerarchie it, italia, it-alt, tin, it.binari. Unico!
luziferszorn
2010-03-13 00:05:18 UTC
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Post by Giuseppe Sottotetti
Fra i musicisti classici destinati a durare non mi vedrete citare nè
Berio nè Stockhausen nè Boulez. Non credo che sia musica che durerà.
Se va avanti così ancora un po' qui da noi non durano neanche Mozart e
Beethoven.

lz
Antero Petomainen
2010-03-13 09:50:54 UTC
Permalink
Post by luziferszorn
Post by Giuseppe Sottotetti
Fra i musicisti classici destinati a durare non mi vedrete citare nè
Berio nè Stockhausen nè Boulez. Non credo che sia musica che durerà.
Se va avanti così ancora un po' qui da noi non durano neanche Mozart e
Beethoven.
E guezti ghi zono? La musiga di Allevi, guella zi ghe barla alle
nuovve ggenerazioni!

Antero Petomainen
FatherMcKenzie
2010-03-13 17:42:11 UTC
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Post by luziferszorn
Se va avanti così ancora un po' qui da noi non durano neanche Mozart e
Beethoven.
in compenso trionferà Allevi e Pupo.
--
Eîpen dè ho Iesoûs, oudè egó se katakríno: poreúou, kaì
apò toû nûn mekéti hamártane (Euaggélion katà Ioánnen, 8,11)
alecs
2010-03-13 01:00:50 UTC
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chi?!?! ROTFL
Post by Giuseppe Sottotetti
Fra i musicisti classici destinati a durare non mi vedrete citare nè
Berio nè Stockhausen nè Boulez.
Non credo che sia musica che durerà.
Berio era un mafioso come carattere, e gli altri non valgono molto di
più: Boulez non è un mafioso ma è un uomo di potere che ha fatto molto
male alla musica sterilizzando delle generazioni di compositori. E del
resto negli ultimi venti anni si è autosterilizzato. Stckhausen non è un
gran che, si credeva Dio sulla terra e quando si ascolta la sua musica
non resta molto. So che sono i tre grandi nomi che monopolizzano
l'attenzione, sono i tre grandi nomi che hanno occupato Darmstadt negli
anni '50, hanno detto che quella è la musica contemporanea. E' questo
che ha scoraggiato il pubblico e che ha provocato un ritardo di
cinquant'anni in cui dobbiamo recuperare il pubblico.
ma rotfl, chi è questo, il nipotino di frova?
e chi lo "recupera" il pubblico, un musicologo?

vabbè


alecs
Giuseppe Sottotetti
2010-03-13 08:23:57 UTC
Permalink
Post by alecs
chi?!?! ROTFL
La H. che si trova davanti ai numeri di opus dei lavori di Martinu sta
per Halbreich. Nel suo paese (il Belgio) ha diretto diversi festival
dedicati alla musica contemporanea. Non mi sta particolarmente simpatico
(lo trovo un po' troppo perentorio per i miei gusti) ma trovo comunque
interessante ciò che dice e scrive (leggersi per esempio sul sito di
Rodolfo Canaletti l'introduzione alla Casa di morti di Janacek)
--
Giuseppe Sottotetti
***@alice.it
http://SottotettiGiuseppe.ilcannocchiale.it/
Antero Petomainen
2010-03-13 16:41:02 UTC
Permalink
Post by Giuseppe Sottotetti
Post by alecs
chi?!?! ROTFL
La H. che si trova davanti ai numeri di opus dei lavori di Martinu sta
per Halbreich.
Infatti la musica sarebbe molto avanzata nel XX secolo se tutti
avessero scritto come Martinu o Honegger (altro cavallo su cui
halbreich ha sempre puntato molto).
Post by Giuseppe Sottotetti
Nel suo paese (il Belgio) ha diretto diversi festival dedicati alla
musica contemporanea. Non mi sta particolarmente simpatico (lo trovo un
po' troppo perentorio per i miei gusti)
Idem qui.
Post by Giuseppe Sottotetti
ma trovo comunque interessante ciò che dice e scrive (leggersi per
esempio sul sito di Rodolfo Canaletti l'introduzione alla Casa di morti
di Janacek)
Certo, persona preparata e capace.
Va detto che ha riconosciuto l'importanza di György Ligeti, Giacinto
Scelsi, Horatio Radulescu, ed è stato tra i pochi a capire il genio di
Maurice Ohana. Tutti compositori che in un modo o nell'altro hanno
esplorato la vita del suono. Infatti è anche stato colui che ha
suggerito a Grisey, Murail, e altri giovani compositori di andare a
trovare Scelsi a Roma. Forse, senza Halbreich, non avremmo avuto lo
spettralismo come lo conosciamo oggi, la prima vera, grande rivoluzione
di stampo autenticamente occidentale (in quanto strutturale, armonico,
contrappuntistico e allo stesso tempo basato su ritmi semplici) nella
musica colta nel tardo XX secolo -- tra l'altro sviluppatasi come una
perla attorno ad una "impurità" dalle origini mistiche orientali!.

Ma anche secondo me qui la ha fatta fuori dal vasino. Facile sparare
su Stockhausen dopo che questo ha detto molte stocausate discutibili,
con la sua nota arroganza, con la sua pretesa di essere uno scienziato
(non lo era, e persino di acustica capiva molto poco) e visto che ha
quasi smesso di scrivere cose buone dopo il 1970. Facile sparlare di
Boulez con il suo atteggiamento da profeta che continua a riscrivere
(ma bene!) la stessa manciata di brani (ma Halbreich non é un grande
ammiratore di Varese?), e tanti comportamenti dubbi (visto che troppe
volte si è scelto gli studenti maschietti giovani in base alle
dimensioni del membro virile). Ma Berio? Facile dare del "mafioso" ad
un italiano. Allora diamo del mangiarane a Boulez, del nazista a
Stocky, del pedofilo a Halbreich eccetera eccetera. Non mi pare un
argomento musicologico molto serio.

Antero Petomainen
Walt Kowalski
2010-03-13 11:45:38 UTC
Permalink
Non è che abbia tutti i torti il musicologo! :-)

Quanto alla mafiosità di Berio, ho ascoltato più di una testimonianza
diretta di come esercitasse in modo a dir poco discutibile la propria
influenza sulla vita musicale "colta" dell'Italia del centro nord...

certo che però dei veri e propri despoti come Boulez non ne abbiamo mai
avuti! :-)


ciao

WK
Antero Petomainen
2010-03-13 16:48:57 UTC
Permalink
Post by Walt Kowalski
Non è che abbia tutti i torti il musicologo! :-)
Quanto alla mafiosità di Berio, ho ascoltato più di una testimonianza
diretta di come esercitasse in modo a dir poco discutibile la propria
influenza sulla vita musicale "colta" dell'Italia del centro nord...
Attegiamento normale.
Anche Brahms allora era un mafiosone, e di quelli decisamente sporchi.

In effetti di allievi o protetti di Brahms davvero significativi non è
che la storia della musica ce ne lasci tanti eh (ci sono dei pianisti,
però: oltre a Etelka Freund, mi chiedo se la pianista Elisabeth von
Stockhausen sia parente di KH).

Invece, tanto per dirne una, Luciano Berio, ci ha dato Steve Reich, un
compositore che non solo ha cambiato la storia della musica, ma che
conoscono davvero in tanti. Almeno 1:0 per il mafioso.
Post by Walt Kowalski
certo che però dei veri e propri despoti come Boulez non ne abbiamo mai
avuti! :-)
Antero Petomainen
Paolo Tramannoni
2010-03-13 17:14:45 UTC
Permalink
Post by Antero Petomainen
Invece, tanto per dirne una, Luciano Berio, ci ha dato Steve Reich
Ehi, non dimenticare Ludovico Einaudi!

Ciao,
Paolo
Antero Petomainen
2010-03-13 23:23:55 UTC
Permalink
Post by Paolo Tramannoni
Post by Antero Petomainen
Invece, tanto per dirne una, Luciano Berio, ci ha dato Steve Reich
Ehi, non dimenticare Ludovico Einaudi!
Lo avevo VOLUTO dimenticare. Ora dovrai fare i conti con me.

Antero Petomainen
Paolo Tramannoni
2010-03-14 10:19:20 UTC
Permalink
Post by Antero Petomainen
Post by Paolo Tramannoni
Ehi, non dimenticare Ludovico Einaudi!
Lo avevo VOLUTO dimenticare. Ora dovrai fare i conti con me.
Che ingrato. E io che ti ho dato la possibilità di ritornare
'ggiovane...

Ciao,
Paolo
Antero Petomainen
2010-03-13 23:32:49 UTC
Permalink
Post by Walt Kowalski
Non è che abbia tutti i torti il musicologo! :-)
A proposito: Ascolta Polyphonie X 20 volte di seguito e poi ti
assolvo, nel nome di Varese, Maderna, e Giacinto Scelsi, amen.

Antero Petomainen
Luca Logi
2010-03-13 15:02:33 UTC
Permalink
Post by Giuseppe Sottotetti
Fra i musicisti classici destinati a durare non mi vedrete citare nè
Berio nè Stockhausen nè Boulez. Non credo che sia musica che durerà.
Berio era un mafioso come carattere, e gli altri non valgono molto di
più: Boulez non è un mafioso ma è un uomo di potere che ha fatto molto
male alla musica sterilizzando delle generazioni di compositori. E del
resto negli ultimi venti anni si è autosterilizzato. Stckhausen non è un
gran che, si credeva Dio sulla terra e quando si ascolta la sua musica
non resta molto. So che sono i tre grandi nomi che monopolizzano
l'attenzione, sono i tre grandi nomi che hanno occupato Darmstadt negli
anni '50, hanno detto che quella è la musica contemporanea. E' questo
che ha scoraggiato il pubblico e che ha provocato un ritardo di
cinquant'anni in cui dobbiamo recuperare il pubblico.
Il termine "mafioso" è oggettivamente diffamatorio e, soprattutto, fa di
ogni erba un fascio e non permette di differenziare comportamenti tutto
sommato normali da quelli più peculiari.

Prima di tutto, ricordiamo che la autopromozione fa parte integrante del
mestiere di un compositore. Tu potresti essere il più grande compositore
della storia, ma se non rompi le scatole al prossimo perchè ti esegua la
tua musica nessuno saprà mai niente di te. Per questo fra i compositori
troviamo personaggi parzialmente o integralmente indesiderabili ma che,
tutto sommato, facevano solo il loro mestiere. Se Wagner non avesse
prosciugato il bilancio di amici, creditori e perfino di uno stato
sovrano, probabilmente saremmo ancora tutti a scrivere minuetti. Questo
non giustifica le porcate che ha fatto e scritto Wagner ma le mette in
una prospettiva diversa, soprattutto in relazione alla grandezza delle
sue realizzazioni.

Berio era un compositore di ottima tecnica, a tratti geniale, e molto
abile nell'autopromozione. Alcune scelte autopromozionali gli sono state
utili nell'immediato e secondo me saranno limitanti ora che non c'è più
lui ad autopromuoversi. Parlo in primo luogo della mania delle
trascrizioni che gli ha preso negli ultimi anni. Capisco che un concerto
di musiche di Mahler/Berio fosse più facilmente vendibile di uno del
solo Berio, ma a mio parere molte di queste trascrizioni non sono un
gran che e comunque sono andate a scapito di lavori più seri ed
importanti (e nelle ultime cose mi sembra di vedere più mestiere che
ispirazione, specialmente certe cose fatte su commissione a rate
successive). Inoltre, Berio cercava sempre di piazzarsi come direttore
della sua musica; buon per lui personalmente, che un direttore guadagna
dieci volte un compositore, ma le sue esecuzioni della sua musica erano
sistematicamente peggiori di quelle dirette da altri.

Berio non era una persona facile, e lo posso dire perchè a me è anche
capitato di dover aggiustare dei problemi che aveva combinato lui.
Potrei raccontare più di una horror story che lo ha visto protagonista:
come Wagner, per sistemare il suo lavoro non si fermava davanti a
niente. Come a Wagner, possiamo scontargli qualche cosa alla luce delle
sue realizzazioni (le migliori). E bisogna riconoscergli che qualche
volta si è anche speso per cause oggettivamente meritevoli.
Penso che le sue caratteristiche personali alla fine siano andate a
scapito della sua attività di compositore - avrebbe potuto fare di più e
meglio e non lo ha fatto, in altre faccende affaccendato. Probabilmente
di qui a cinquanta anni sarà ricordato per qualche pezzo: Sinfonia,
alcune delle sequenze, i Folk Songs (bisogna vedere che cosa succederà a
"Sinfonia" quando non ci saranno più gli Swingle Singers), quindi tutto
sommato come un autore minore.

Halbreich dal Belgio si dimentica di citare Henze. Qui in Italia Berio
ed Henze costituivano una sorta di strana coppia, nel senso che, chissà
perchè, bisognava sempre rispettare un equilibrio fra l'uno e l'altro,
altrimenti sarebbero successi chissà quali fantomatici casini (non ho
mai capito quali). Le ultime cose di Henze sono le sue migliori ma tutto
sommato preferisco Berio. Bisognerebbe porsi la domanda se l'Italia dei
compositori sarebbe stata un sistema migliore senza il tandem
Berio/Henze; peraltro la risposta è impossibile, e ormai chi ha avuto ha
avuto e chi ha dato ha dato.

In linea di massima è sempre una pessima idea di affidare ad un
compositore responsabilità amministrative. (A proposito, mi dicono che
il duo Cofferati/Tutino si è beccato anche in appello la condanna per
comportamento antisindacale. C.V.D.) - Il conflitto di interessi fra il
compositore e l'amministratore è spesso insanabile. Penso anche io che
dare a Boulez tutti i quattrini che ha avuto in Francia alla fine sarà
stato controproducente e che gli stessi quattrini sarebbero stati meglio
spesi se divisi su più progetti magari meno faraonici ma più concreti.
(Non posso fare a meno di pensare a tutti i soldi spesi dai francesi
ogni volta che si presenta qualche compositore che usa un sistema a base
software Max/Msp, che più regolarmente di un treno svizzero va in crash
in mezzo alle esecuzioni.)

Consentimi di non parlare di Stockhausen, mi sono già dilungato troppo.
Quanto al ritardo sul pubblico, è davanti agli occhi di tutti. La mia
esperienza è che il pubblico non sia affatto chiuso alla contemporanea,
che anzi la musica di oggi è più vicina alla nostra sensibilità e un
paio di orecchie vergini magari la ascoltano anche più volentieri di un
pippone di manoscritto barocco rimasto meritatamente sepolto fra le
scartoffie per tre secoli. Che oggettivamente i compositori della
generazione fra gli anni cinquanta ed ottanta abbiano fatto il deserto,
mi sembra che ci non ci sia molto da discuterne.
--
Luca Logi - Firenze - Italy e-mail: ***@dada.it
Home page: http://www.angelfire.com/ar/archivarius
(musicologia pratica)
luziferszorn
2010-03-13 16:30:49 UTC
Permalink
Post by Luca Logi
Quanto al ritardo sul pubblico, è davanti agli occhi di tutti. La mia
esperienza è che il pubblico non sia affatto chiuso alla contemporanea,
che anzi la musica di oggi è più vicina alla nostra sensibilità e un
paio di orecchie vergini magari la ascoltano anche più volentieri di un
pippone di manoscritto barocco rimasto meritatamente sepolto fra le
scartoffie per tre secoli. Che oggettivamente i compositori della
generazione fra gli anni cinquanta ed ottanta abbiano fatto il deserto,
mi sembra che ci non ci sia molto da discuterne.
Discorso schizzofrenico e paranoico. Fareste meglio ad ascoltarla, la
musica, invece di parlarne a sproposito.
http://dl.dropbox.com/u/320136/Kurt%C3%A1g_NewMessages_op34a..aif
Antero Petomainen
2010-03-13 16:59:05 UTC
Permalink
Post by luziferszorn
Post by Luca Logi
Quanto al ritardo sul pubblico, è davanti agli occhi di tutti. La mia
esperienza è che il pubblico non sia affatto chiuso alla contemporanea,
che anzi la musica di oggi è più vicina alla nostra sensibilità e un
paio di orecchie vergini magari la ascoltano anche più volentieri di un
pippone di manoscritto barocco rimasto meritatamente sepolto fra le
scartoffie per tre secoli. Che oggettivamente i compositori della
generazione fra gli anni cinquanta ed ottanta abbiano fatto il deserto,
mi sembra che ci non ci sia molto da discuterne.
Discorso schizzofrenico e paranoico. Fareste meglio ad ascoltarla, la
musica, invece di parlarne a sproposito.
http://dl.dropbox.com/u/320136/Kurt%C3%A1g_NewMessages_op34a..aif
Eh ma citi Kurtag. Che infatti ha cominciato ad affermarsi negli
anni 80 (con i Messaggi della Deceduta Signora Troussova) e se ho
capito bene (non scarico il file da telefonino in viaggio...) citi
addirittura i Nuovi Messaggi (1998--).

Per il resto, sono convinto anch'io che Luca abbia esagerato, insomma,
ha fatto una halbreichata.

Antero Petomainen
luziferszorn
2010-03-13 17:18:55 UTC
Permalink
Eh ma citi Kurtag.  
Ho "citato" quello che avevo sotto mano; ma volendo c'è anche questo
Boulez ai proms:
http://dl.dropbox.com/u/320136/01%20Traccia%201.mp3
Sur Incises, EnsIC/Boulez, live 2004 - (sottotitolo: 'sti cazzi!).

lz
Antero Petomainen
2010-03-13 23:27:40 UTC
Permalink
Post by luziferszorn
Eh ma citi Kurtag.  
Ho "citato" quello che avevo sotto mano; ma volendo c'è anche questo
http://dl.dropbox.com/u/320136/01%20Traccia%201.mp3
Sur Incises, EnsIC/Boulez, live 2004 - (sottotitolo: 'sti cazzi!).
Ah Boulez sarà pure quello che continua a riscrivere sempre quei due o
tre pezzi ;-) Ma che musica.

Répons, Rituel: In memoriam Bruno Maderna, Sur Incises, Anthemes 2, Le
Notations orchestrali, sono brani di cui non posso fare a meno.

Antero Petomainen
Paolo Tramannoni
2010-03-14 23:47:26 UTC
Permalink
Post by Antero Petomainen
Répons
Ho, per l'appunto, il biglietto di questo concerto in tasca...

Ciao,
Paolo
Antero Petomainen
2010-03-13 16:54:59 UTC
Permalink
Post by Luca Logi
Halbreich dal Belgio si dimentica di citare Henze.
Attacchi Henze e qualcuno ti da dell'omofobo. E poi non si può
fare quest'anno, visto che la musica di Henze è il leitmotiv
dell'anno europeo della cultura 2010.
Post by Luca Logi
Le ultime cose di Henze sono le sue migliori ma tutto
sommato preferisco Berio.
Mi posso trovare d'accordo, anche se ho una opinione migliore
del Berio compositore di quella che gli attribuisci tu.
Post by Luca Logi
il duo Cofferati/Tutino si è beccato anche in appello la condanna per
comportamento antisindacale.
Ecco un esempio: se mettessero dentro Tutino SENZA carta pentagrammata
e matite, e buttassero via la chiave, allora si che qualitativamente
la scena musicale italiana ci guadagnerebbe!
Post by Luca Logi
Consentimi di non parlare di Stockhausen, [...] Che oggettivamente
i compositori della
generazione fra gli anni cinquanta ed ottanta abbiano fatto il deserto,
mi sembra che ci non ci sia molto da discuterne.
Io avrei detto cinquanta-sessanta, ma sono sempre più generoso di
te, si sa, mentre tu sei un salace toscano...

Antero Petomainen
Paolo Tramannoni
2010-03-13 17:14:46 UTC
Permalink
Post by Luca Logi
dare a Boulez tutti i quattrini che ha avuto in Francia alla fine sarà
stato controproducente e che gli stessi quattrini sarebbero stati meglio
spesi se divisi su più progetti magari meno faraonici ma più concreti.
In Francia non esiste solo Boulez, e mi sembra che, nonostante i gran
denari spesi per i suoi progetti, rimangano parecchi fondi per una
miriade di iniziative.

D'altra parte, la grandeur delle iniziative bouleziane ha dato alla
Francia la stessa visibilità dei grandi progetti architettonici. Il
roi-soleil della musica francese ha funzionato da traino per le altre
cose che si fanno in Francia.

Sono da quasi due decenni un frequentatore assiduo dell'Ircam, e quello
che mi ha sempre colpito, là dentro, è l'eterogeneità delle
frequentazioni. Non ci sono solo i seriali, non ci sono solo i francesi,
non ci sono solo i musicisti. Senza le manie di Boulez, probabilmente
non avremmo avuto l'idea stessa di professionalità nella ricerca e negli
allestimenti musicali.
Post by Luca Logi
(Non posso fare a meno di pensare a tutti i soldi spesi dai francesi
ogni volta che si presenta qualche compositore che usa un sistema a base
software Max/Msp, che più regolarmente di un treno svizzero va in crash
in mezzo alle esecuzioni.)
Ho sicuramente vissuto meno esperienze di te, ma non mi è ancora
capitato di vedere Max/Msp (che non è curato dall'Ircam, ma
dall'americano David Zicarelli con la sua Cycling '74). È un software
ostico, può essere programmato molto male, ma è essenzialmente solido e
ben testato.

All'Ircam (come a Bourges) usano effettivamente software più
sperimentale, che può effettivamente avere qualche problema. In ogni
caso, proprio di recente mi è capitato di assistere ad oltre un'ora di
concerto con il nuovo OMax, e tutto è andato bene.

Ciao,
Paolo
--
Paolo Tramannoni
Lutetia Parisiorum
Luca Logi
2010-03-13 17:55:37 UTC
Permalink
Post by Paolo Tramannoni
Ho sicuramente vissuto meno esperienze di te, ma non mi è ancora
capitato di vedere Max/Msp (che non è curato dall'Ircam, ma
dall'americano David Zicarelli con la sua Cycling '74). È un software
ostico, può essere programmato molto male, ma è essenzialmente solido e
ben testato.
MAX nasce all'IRCAM e ce ne sono diverse implementazioni (dicevo Max/Msp
per farsi capire); solo successivamente è stato ceduto alla Cycling ma
ha continuato ad essere sviluppato indipendentemente nelle altre
versioni. Un collega francese mi ha raccontato la dolorosa storia di un
allestimento operistico con un importante sezione elettronica appunto
affidata al Max in non so quale versione, sviluppata all'IRCAM tre o
quattro anni fa. Una tragedia, prova generale annullata per
impossibilità di far partire le macchine e praticamente ogni prova ed
ogni rappresentazione funestata da qualche stop. Anche ad altri colleghi
molto fidati si rizzano i capelli al pensiero di dover usare MAX dal
vivo (o meglio, di lavorare in uno spettacolo con MAX dal vivo, anche se
il responsabile dell'uso è qualcun'altro).
--
Luca Logi - Firenze - Italy e-mail: ***@dada.it
Home page: http://www.angelfire.com/ar/archivarius
(musicologia pratica)
Paolo Tramannoni
2010-03-13 18:12:41 UTC
Permalink
Post by Luca Logi
allestimento operistico con un importante sezione elettronica appunto
affidata al Max in non so quale versione, sviluppata all'IRCAM tre o
quattro anni fa
Mi viene da pensare che si trattasse ancora di jMax. Effettivamente, un
mezzo disastro.
Post by Luca Logi
molto fidati si rizzano i capelli al pensiero di dover usare MAX dal
vivo (o meglio, di lavorare in uno spettacolo con MAX dal vivo, anche se
il responsabile dell'uso è qualcun'altro).
L'uso di Max è per sua natura imprevedibile (visto che si tratta
essenzialmente di un software di improvvisazione). Più che una questione
di qualità del software, probabilmente è proprio l'imprevedibilità a
spaventare.

Ciao,
Paolo
Giuseppe Sottotetti
2010-03-13 22:30:01 UTC
Permalink
Post by Luca Logi
Se Wagner non avesse
prosciugato il bilancio di amici, creditori e perfino di uno stato
sovrano, probabilmente saremmo ancora tutti a scrivere minuetti. Questo
non giustifica le porcate che ha fatto e scritto Wagner ma le mette in
una prospettiva diversa, soprattutto in relazione alla grandezza delle
sue realizzazioni.
Senza dubbio Wagner era pieno di sè come Stockhausen, dispostico come
Boulez e mafioso come Berio (pensiamo a quegli attacchi cavallereschi ed
educati tipo Giudaismo in musica), ma la sua musica è rimasta nel tempo.
Ammesso e non concesso che Berio sia stato umanamente un escremento non
mi sembra che questa sia una buona ragione per buttarne la musica nello
sciacquone, così come non mi pare che le ultime cose di Boulez siano
brutte (anzi...) e che il primo Stockhausen sia da dimenticare.

Halbreich ha l'abitudine di buttare lì frasi grosse che mi lasciano
perplesso. Pènso anch'io con Petomainen che l'abbia fatta fuori dal vaso
ma con tutto ciò Halbreich mi obbliga a riesaminare le mie convinzioni e
forse non questo non è male.
--
Giuseppe Sottotetti
***@alice.it
http://SottotettiGiuseppe.ilcannocchiale.it/
Paolo Tramannoni
2010-03-14 23:47:27 UTC
Permalink
Post by Luca Logi
Berio era un compositore di ottima tecnica, a tratti geniale, e molto
abile nell'autopromozione ... Probabilmente
di qui a cinquanta anni sarà ricordato per qualche pezzo: Sinfonia,
alcune delle sequenze, i Folk Songs (bisogna vedere che cosa succederà a
"Sinfonia" quando non ci saranno più gli Swingle Singers), quindi tutto
sommato come un autore minore.
Mi permetto di tagliare un lungo passo del tuo intervento, credo però
senza alterarne il senso. Io ritengo che proprio la tecnica geniale sia
la ragione per la quale Berio sarà certamente dimentaticato per un certo
periodo, per poi essere riscoperto in seguito come autore molto
importante.

In particolare, credo che siano due gli elementi che rendono la sua
musica di estrema importanza: il rapporto con il testo narrativo (e
soprattutto con le sue strutture) e la profonda conoscenza delle
possibilità tecniche degli strumenti (intesi come strumenti veri e
propri, voci, dispositivi elettronici, spazio).

Il primo elemento si è tradotto in un due scoperte di rilievo assoluto:
innanzitutto una riflessione nuova sulle forme, sulle strutture, sulla
dimensione temporale della costruzione musicale. Complice l'amico Eco,
altro autore di cui ci si dovrà dimenticare per riscoprirne le parti
migliori, filtrate.

E in secondo luogo un nuovo modo di intendere l'opera con voci - dal
teatro musicale all'"oratorio". Le opere teatrali di Berio sono tra le
non molte del Novecento che si distacchino radicalmente da una
concezione tradizionale della scena, tanto da essere molto spesso
metateatrali - una specie di teatro rovesciato, al negativo.

Il secondo elemento si risolve invece in una miniera d'oro per noi
compositori (mi sembra di ricordare che anche tu lo sia): la bellezza
della sua scrittura non è solo una questione di eleganza, ma decisamente
di avanzamento della tecnica.

Citi Sinfonia, con i suoi impasti timbrici innovativi e il suo abile
collage che è anche un incredibile esercizio di memoria; citi le
Sequenze, con la loro tecnica che si fa musica (non di rado dal
carattere incantatorio e ipnotico). Si potrebbero aggiungere i Camins,
che sono un ipercubo costruito sulle Sequenze. Ma in genere ogni opera
di Berio presenta un modo originale di rapportarsi al materiale
musicale.

In comune con Stockhausen, Berio presenta un tratto distintivo che lo
rivela in tutta la sua grandezza: non ha imitatori. Non è un caposcuola.
Esattamente come Bach e Beethoven. Troppo in profondità scende la sua
poetica, troppo profonde le sue strutture, perché gli imitatori possano
riuscire ad impadronirsene. Il suo migliore allievo è Reich,
distantissimo da lui. E se proprio ci occorre una dimostrazione di
intelligenza, potremmo pensare al prestito che da Reich ha forse
ottenuto il Berio di certi passaggi di Coro.

Certo: Berio è anche l'autore della Sonata per piano. Scritta quanto la
salute e i troppi impegni amministrativi lo avevano evidentemente
distolto dalla scrittura. Ma non darei la colpa alle trascrizioni: senza
questa attività non avremmo Rendering, che è un gran bel pezzo.

Ciao,
Paolo


PS: È tardi ed ho passato il giorno cercando un mezzo per tornare a
casa, dopo aver casualmente rivisto una ragazza che mi ha spezzato il
cuore dodici anni fa, accanto ad un'altra che rischia di spezzarmelo
oggi. Spero che il mio pensiero sia comunque decifrabile da queste
righe.
lzy
2019-08-18 15:50:43 UTC
Permalink
Post by Paolo Tramannoni
Post by Luca Logi
Berio era un compositore di ottima tecnica, a tratti geniale, e molto
abile nell'autopromozione ... Probabilmente
di qui a cinquanta anni sarà ricordato per qualche pezzo: Sinfonia,
alcune delle sequenze, i Folk Songs (bisogna vedere che cosa succederà a
"Sinfonia" quando non ci saranno più gli Swingle Singers), quindi tutto
sommato come un autore minore.
Mi permetto di tagliare un lungo passo del tuo intervento, credo però
senza alterarne il senso. Io ritengo che proprio la tecnica geniale sia
la ragione per la quale Berio sarà certamente dimentaticato per un certo
periodo, per poi essere riscoperto in seguito come autore molto
importante.
In particolare, credo che siano due gli elementi che rendono la sua
musica di estrema importanza: il rapporto con il testo narrativo (e
soprattutto con le sue strutture) e la profonda conoscenza delle
possibilità tecniche degli strumenti (intesi come strumenti veri e
propri, voci, dispositivi elettronici, spazio).
innanzitutto una riflessione nuova sulle forme, sulle strutture, sulla
dimensione temporale della costruzione musicale. Complice l'amico Eco,
altro autore di cui ci si dovrà dimenticare per riscoprirne le parti
migliori, filtrate.
E in secondo luogo un nuovo modo di intendere l'opera con voci - dal
teatro musicale all'"oratorio". Le opere teatrali di Berio sono tra le
non molte del Novecento che si distacchino radicalmente da una
concezione tradizionale della scena, tanto da essere molto spesso
metateatrali - una specie di teatro rovesciato, al negativo.
Il secondo elemento si risolve invece in una miniera d'oro per noi
compositori (mi sembra di ricordare che anche tu lo sia): la bellezza
della sua scrittura non è solo una questione di eleganza, ma decisamente
di avanzamento della tecnica.
Citi Sinfonia, con i suoi impasti timbrici innovativi e il suo abile
collage che è anche un incredibile esercizio di memoria; citi le
Sequenze, con la loro tecnica che si fa musica (non di rado dal
carattere incantatorio e ipnotico). Si potrebbero aggiungere i Camins,
che sono un ipercubo costruito sulle Sequenze. Ma in genere ogni opera
di Berio presenta un modo originale di rapportarsi al materiale
musicale.
In comune con Stockhausen, Berio presenta un tratto distintivo che lo
rivela in tutta la sua grandezza: non ha imitatori. Non è un caposcuola.
Esattamente come Bach e Beethoven. Troppo in profondità scende la sua
poetica, troppo profonde le sue strutture, perché gli imitatori possano
riuscire ad impadronirsene. Il suo migliore allievo è Reich,
distantissimo da lui. E se proprio ci occorre una dimostrazione di
intelligenza, potremmo pensare al prestito che da Reich ha forse
ottenuto il Berio di certi passaggi di Coro.
Certo: Berio è anche l'autore della Sonata per piano. Scritta quanto la
salute e i troppi impegni amministrativi lo avevano evidentemente
distolto dalla scrittura. Ma non darei la colpa alle trascrizioni: senza
questa attività non avremmo Rendering, che è un gran bel pezzo.
Ciao,
Paolo
#recuperi estivi on

continuano i recuperi estivi!

qui sopra potete leggere una opinione non proprio convinta sulla
Sonata di Berio (e lo dico altrimenti c'è chi pensa io sia idiota
e mi stia dando la zappa sul piede sinistro)
peraltro l'opinione di un noto utente che appare in coda a
un threaed tutto da leggere...

#recuperi estivi off
Post by Paolo Tramannoni
PS: È tardi ed ho passato il giorno cercando un mezzo per tornare a
casa, dopo aver casualmente rivisto una ragazza che mi ha spezzato il
cuore dodici anni fa, accanto ad un'altra che rischia di spezzarmelo
oggi. Spero che il mio pensiero sia comunque decifrabile da queste
righe.
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