Post by Giuseppe SottotettiFra i musicisti classici destinati a durare non mi vedrete citare nè
Berio nè Stockhausen nè Boulez. Non credo che sia musica che durerà.
Berio era un mafioso come carattere, e gli altri non valgono molto di
più: Boulez non è un mafioso ma è un uomo di potere che ha fatto molto
male alla musica sterilizzando delle generazioni di compositori. E del
resto negli ultimi venti anni si è autosterilizzato. Stckhausen non è un
gran che, si credeva Dio sulla terra e quando si ascolta la sua musica
non resta molto. So che sono i tre grandi nomi che monopolizzano
l'attenzione, sono i tre grandi nomi che hanno occupato Darmstadt negli
anni '50, hanno detto che quella è la musica contemporanea. E' questo
che ha scoraggiato il pubblico e che ha provocato un ritardo di
cinquant'anni in cui dobbiamo recuperare il pubblico.
Il termine "mafioso" è oggettivamente diffamatorio e, soprattutto, fa di
ogni erba un fascio e non permette di differenziare comportamenti tutto
sommato normali da quelli più peculiari.
Prima di tutto, ricordiamo che la autopromozione fa parte integrante del
mestiere di un compositore. Tu potresti essere il più grande compositore
della storia, ma se non rompi le scatole al prossimo perchè ti esegua la
tua musica nessuno saprà mai niente di te. Per questo fra i compositori
troviamo personaggi parzialmente o integralmente indesiderabili ma che,
tutto sommato, facevano solo il loro mestiere. Se Wagner non avesse
prosciugato il bilancio di amici, creditori e perfino di uno stato
sovrano, probabilmente saremmo ancora tutti a scrivere minuetti. Questo
non giustifica le porcate che ha fatto e scritto Wagner ma le mette in
una prospettiva diversa, soprattutto in relazione alla grandezza delle
sue realizzazioni.
Berio era un compositore di ottima tecnica, a tratti geniale, e molto
abile nell'autopromozione. Alcune scelte autopromozionali gli sono state
utili nell'immediato e secondo me saranno limitanti ora che non c'è più
lui ad autopromuoversi. Parlo in primo luogo della mania delle
trascrizioni che gli ha preso negli ultimi anni. Capisco che un concerto
di musiche di Mahler/Berio fosse più facilmente vendibile di uno del
solo Berio, ma a mio parere molte di queste trascrizioni non sono un
gran che e comunque sono andate a scapito di lavori più seri ed
importanti (e nelle ultime cose mi sembra di vedere più mestiere che
ispirazione, specialmente certe cose fatte su commissione a rate
successive). Inoltre, Berio cercava sempre di piazzarsi come direttore
della sua musica; buon per lui personalmente, che un direttore guadagna
dieci volte un compositore, ma le sue esecuzioni della sua musica erano
sistematicamente peggiori di quelle dirette da altri.
Berio non era una persona facile, e lo posso dire perchè a me è anche
capitato di dover aggiustare dei problemi che aveva combinato lui.
Potrei raccontare più di una horror story che lo ha visto protagonista:
come Wagner, per sistemare il suo lavoro non si fermava davanti a
niente. Come a Wagner, possiamo scontargli qualche cosa alla luce delle
sue realizzazioni (le migliori). E bisogna riconoscergli che qualche
volta si è anche speso per cause oggettivamente meritevoli.
Penso che le sue caratteristiche personali alla fine siano andate a
scapito della sua attività di compositore - avrebbe potuto fare di più e
meglio e non lo ha fatto, in altre faccende affaccendato. Probabilmente
di qui a cinquanta anni sarà ricordato per qualche pezzo: Sinfonia,
alcune delle sequenze, i Folk Songs (bisogna vedere che cosa succederà a
"Sinfonia" quando non ci saranno più gli Swingle Singers), quindi tutto
sommato come un autore minore.
Halbreich dal Belgio si dimentica di citare Henze. Qui in Italia Berio
ed Henze costituivano una sorta di strana coppia, nel senso che, chissà
perchè, bisognava sempre rispettare un equilibrio fra l'uno e l'altro,
altrimenti sarebbero successi chissà quali fantomatici casini (non ho
mai capito quali). Le ultime cose di Henze sono le sue migliori ma tutto
sommato preferisco Berio. Bisognerebbe porsi la domanda se l'Italia dei
compositori sarebbe stata un sistema migliore senza il tandem
Berio/Henze; peraltro la risposta è impossibile, e ormai chi ha avuto ha
avuto e chi ha dato ha dato.
In linea di massima è sempre una pessima idea di affidare ad un
compositore responsabilità amministrative. (A proposito, mi dicono che
il duo Cofferati/Tutino si è beccato anche in appello la condanna per
comportamento antisindacale. C.V.D.) - Il conflitto di interessi fra il
compositore e l'amministratore è spesso insanabile. Penso anche io che
dare a Boulez tutti i quattrini che ha avuto in Francia alla fine sarà
stato controproducente e che gli stessi quattrini sarebbero stati meglio
spesi se divisi su più progetti magari meno faraonici ma più concreti.
(Non posso fare a meno di pensare a tutti i soldi spesi dai francesi
ogni volta che si presenta qualche compositore che usa un sistema a base
software Max/Msp, che più regolarmente di un treno svizzero va in crash
in mezzo alle esecuzioni.)
Consentimi di non parlare di Stockhausen, mi sono già dilungato troppo.
Quanto al ritardo sul pubblico, è davanti agli occhi di tutti. La mia
esperienza è che il pubblico non sia affatto chiuso alla contemporanea,
che anzi la musica di oggi è più vicina alla nostra sensibilità e un
paio di orecchie vergini magari la ascoltano anche più volentieri di un
pippone di manoscritto barocco rimasto meritatamente sepolto fra le
scartoffie per tre secoli. Che oggettivamente i compositori della
generazione fra gli anni cinquanta ed ottanta abbiano fatto il deserto,
mi sembra che ci non ci sia molto da discuterne.
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Luca Logi - Firenze - Italy e-mail: ***@dada.it
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(musicologia pratica)