Post by AcremoneOra, sappiamo tutti bene che la sua Ú stata una colossale marchetta
Intendi una marchetta pagata da Hauptwerk o da qualcun altro?
Intendo marchetta nel senso che pecunia non olet, per cui gli è bastato
essere pagato e del resto se ne frega. Hanno organizzato quel concerto
in un luogo privo di organo e si sono procurati il meglio che la
tecnologia virtuale oggi fornisca (Hauptwerk). Roth ha accettato di
usarlo pur sapendo che razza di merda sia rispetto a quello che servirebbe.
Post by AcremoneSecondo me si tratta di una scelta obbligata, specialmente in Italia.
Io penso che correre dietro a questi surrogati non possa che arrestare
del tutto anche la sola idea di costruire organi nuovi di tipo
romantico, sinfonico o comunque organi importanti nei nostri (pochi)
auditorium.
Buona parte della responsabilità di questo stato di cose è senza dubbio
degli organisti che, per quanto concerne il repertorio organistico
degli ultimi due secoli non sono stati in grado di seminare. Molti hanno
seminato vento e adesso raccolgono tempesta. Aggiungo che, ad esempio,
eseguire la terza di Saint-Saen non rientra nelle cure salvavita quindi
la si esegue se ci sono le condizioni per farlo, altrimenti te la vai ad
ascoltare in uno qualsiasi degli auditorium del pianeta che sono, al 99%
dotati dell'organo da auditorium.
Noi potevamo averlo alla città della musica a Roma ma Berio disse che
per le poche volte che serviva si poteva rimpiazzare con uno
elettronico. Coglione!
Post by AcremoneNon so quanti teatri siano in grado di rappresentare un repertorio del
genere con un organo (teoricamente!) in linea con lo strumento ideale.
come scrivevo sopra lo possono rappresentare tutti i teatri e auditorium
dotati di organo idoneo. Sono molti più di quanto si possa pensare.
Escludiamo l'Italia ovviamente.
Post by AcremoneTu hai una sensibilità particolare, figlia della tua formazione e del
tuo personale carattere. Ce ne sono altre non meno lecite.
Io credo che non si possa parlare di "sensibilità" nel caso di chi
afferma che l'organo virtuale ti permette di trasferire quello
originale, magari storico, nelle tue quattro mura di casa. Non vale per
una registrazine discografica, che si può avvicinare molto alla
sensazione timbrica di quello che si sente dal vivo, figuriamoci un
sistema virtuale con i suoi enormi limiti intrinsechi.
Per me non è una sensibilità diversa, è assenza di sensibilità, assenza
di cultura dello strumento e assenza di cultura del suono.
Post by Acremone--- Ti riporto una citazione da un mio post del 2007
Ho avuto occasione di assistere (1939) nella cattedrale di Zurigo ad
una audizione con grande organo di 92 registri data dall'egregio maestro
organista Viktor Schlatter,
(cut)
Post by Acremoneda C. Locher. Manuale dell'Organista, seconda edizione italiana, Hoepli,
Milano, 1940
Conoscevo quel passaggio. Erano anni in cui comparivano i primi
strumenti elettronici, oltre all'Hammond. Ci sono altri scritti
interessanti di quel periodo.
La cronaca di quel "duello" va presa con le molle innanzitutto perchè
ovviamente chi conosce l'Hammond e l'organo vero non può che convenire
che confondere i due sia possibile solo a un sordo e quelle tesi non
possono certo essere prese in considerazione oggi a sostegno delle
bislacche idee sulla possibilità di sostituire l'organo a canna con
surrogati elettronici. Sarebbe come sostenere che il cembalo che usava
la Landowska oggi abbia un senso per suonare Couperin, Bach o Scarlatti
(:-) ) perchè lei usava quello.
Sono ottant'anni che ci provano con gli elettrofoni, ogni volta gridano
al miracolo e immancabilmente chi non ha interessi dietro alla vendita
di questi sistemi deve riconoscere che, pur migliorando ad ogni nuovo
step, restano dei giocattoli.