Post by Roberto BianchiOn Thu, 22 Aug 2019 15:36:05 -0700 (PDT) in article <afb5aeb4-71a2-4784-
@yahoo.com> says...
Post by a***@yahoo.comhttp://youtu.be/EinGZxX2Rp0
mah, sinceramente rimango perplesso davanti a queste composizioni, che
spesso mi piacciono, ma che non riascolterei molto probabilmente.
la cosa non accade per esempio se ascolto un brano di chiunque tra
beethoven, bach, debussy, ...
non è che ci siano limiti intrinseci in questo tipo di composizioni?
sì bei suoni, caratteristici, coinvolgenti, ma poi?
Certo che ci sono limiti intrinseci. Limiti intrinseci enormi. Nel 99,999999999% delle composizioni per così dire "concrete" oppure "elettroacustiche" vi sono questi limniti. Per questo ti citavo Bayle. Ascolta bene quello che Bayle ha da dire, perché vi scoprirai un mondo del tutto sconosciuto alle decine di compositori elettroacustici, un mondo che non ha nulla di "elettroacustico" o "concreto". Non bisogna confondere Bayle con Kontakte e tutta quella roba che piace tanto ai rockettari. Kontakte, Gesang der Jünglinge etc. etc. seguono l'ideologia. Infatti usano l'elettronica serializzando tutto il materiale, dinamiche e durate comprese. Rifletti su quanto sia brutto serializzare le dinamiche e le durate. I rockettari naturalmente non si accorgeranno mai di quanto questo sia brutto, anche perché ignoreranno cosa significhi serializzare dinamiche e durate; e si faranno incantare da quattro effettini pseudo-new age (oggi dai suoni vecchissimi); ed è proprio per questo motivo che i Beatles idolatravano Stockhausen, con il quale in fin dei conti non avevano nulla in comune. Ed è proprio per questo motivo che Stockhausen si ritrovò suo malgrado circondato da rockettari, al punto da fare il guru istrionico nelle trasmissioni televisive e scrivere Oktophonie, una composizione che più rockettara non potrebbe essere. Si chiama "giovanilismo", questo e il discorso è lungo...
Ma torniamo a Bayle. Ascoltalo con attenzione, davvero. Ascolta i suoi "spazi inabitabili". Bayle non ebbe nulla a che fare con i circoli degli elettroacustici. Bayle entrò in quei laboratori non ricordo se come bidello o come impiegato amministrativo; certo non fu mai ammesso ad alcuna scuola, anzi ci tiene ancora oggi a precisare che a Schaeffer (il quale oggi è lettera morta e sepolta, ringraziando Dio) neanche potette rivolgere la parola negli anni d'oro della musica "concreta".
E infatti Bayle non serializza nulla di nulla. Lui divide le composizioni in movimenti. Ascolta bene le sue composizioni. Ascolta "les espaces inhabitables". Vi scoprirai delle cose che non hanno niente a che vedere con la musica elettroacustica; cose del tutto nuove, intuizioni assai semplici, chiare e profonde che riprendono il filo della musica descrittiva interrotto ai tempi di Ravel. Ma Bayle sviluppa enormemente il concetto di musica descrittiva. Lui non usa strumenti reali, e questo è sì un limite, ma è un limite compensato dalle geniali intuizioni che lui ha su cosa significhi "dipingere in musica". Debussy e Ravel saranno stati dei maghi del pianoforte e dell'orchestra reale, ma l'idea che sta alla base del loro descrittivismo è ancora assai superficiale e non è dissimile da quella ottocentesca o addirittura settecentesca, andando a vedere in fondo.
In Bayle c'è il salto concettuale. Lui inizia a descrivere la terra che vibra (geophonie e tremblement de la terre) per forze fisiche incontrollabili e che produce stati d'animo come di angoscia (amartume). Non cogli questa differenza rispetto a Debussy e Ravel? Qui non c'è "il mare" o i "giochi d'acqua" e cosine così. Qui ci sono le vibrazioni della terra.
Guarda poi come nella sequenza rappresentata da Bayle si passi da una descrizione (geophonie) ad un moto d'animo (amartume) conseguente: questo è un concetto nuovo, che io sappia. Molto semplice e charo. Un processo uditivo guidato.
Ascolta i "giardini di niente": proprio perchè sono "di niente", la tua mente può immaginarvi quello che le pare. Non è geniale questo? Non è un'idea nuova, questa? Quando mai avevi sentito un compositore far descrivere all'ascoltatore anziché descrivere lui stesso?
Bayle ti prende per mano durante tutto il processo uditivo e ti sollecita i meccanismi dell'immaginazione. Non sei tu a dover seguire le immagini del compositore, ma è il compositore a preparare il terreno per quello che poi immaginerai tu e tu solo.
Ho citato Bayle spinto dalle parole di Barney su Sciarrino. Devo dire che Barney ha colto in pieno tutti gli equivoci generali che sono alla base della fortuna critica di S. Io a quel punto volevo mostrare come Bayle facesse il doppio salto di qualità rispetto a Sciarrino non solo in quanto a timbrica (elettroacustica vs. acustica), ma soprattutto in quanto a forza delle idee. Perché accostare concetti per sinestesie ermetiche ("I fuochi oltre la ragione", "il cerchio tagliato dei suoni" etc.) ti produrrà un giochino retorico tanto insulso quanto prevedibile. Ma "il blu del cielo" e i "giardini di niente" è tutt'altra forza di idee. Non so se il discorso è chiaro...