Discussione:
La sala era orrenda, il concerto pure.
(troppo vecchio per rispondere)
Matteo Scala
2003-07-31 09:12:40 UTC
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Non saprei nemmeno dire se siano bravi perchè con
tutte quelle casse acustiche non sono riuscito a sentire nemmeno le
sonorità di un quartetto.
Ho avuto la stessa difficoltà anch'io quando li ho sentiti l'anno scorso
(sempre nel Triple Quartett e in musica di compositori simili)
Che dire in conclusione? speriamo che arrivi presto un Jupiter
Quartett che sisalvi dalle fauci del Kronos Quartett e con l'aiuto del
Rea Quartett lo spodesti e ci dia della buona musica.
LOL
Per la verità un
quartetto siffatto c'è già, si chiama Quartetto Arditti.
Potrei avere qualche dettaglio in più?

Ciao.

--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it
Giovanni De Merulis
2003-07-31 09:28:55 UTC
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Post by Matteo Scala
Per la verità un
quartetto siffatto c'è già, si chiama Quartetto Arditti.
Potrei avere qualche dettaglio in più?
Quartetto Arditti
Irvine ARDITTI, violino
Graeme JENNINGS, violino
Dov SCHEINDLIN, viola
Rohan de SARAM, violoncello

il migliore Ensemble Cameristico per la musica del 900 tutto.

Se ti capita di vederlo in giro non perdertelo, qui a Roma è sempre
nella stagione cameristica di Santa Cecilia, l'anno prossimo
suoneranno a Marzo.


Giov. Diemme


==================================
Il resto nol dico
già ognuno lo sa

(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
===================================

Giovanni De Merulis
***@iss.it
Gianni M. Gualberto
2003-07-31 09:47:39 UTC
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Il 31 Lug 2003, 10:49, ***@iss.it (Giovanni De Merulis) ha scritto:


Ognuno è libero di non capire, così come è libero di rifiutare ciò che non
può o non vuole capire, e non v'è dubbio, peraltro, che il Kronos Quartet
sia un fenomeno ampiamente sopravvalutato, abbondantemente propagandato
dalla casa discografica. E' ovvio che si può anche considerare la semplicità
sempre e comunque come una debolezza (la multiculturalità ci avrebbe dovuti
abituare da un pezzo a capire che la vantata complessità della cultura
eurocentrica non sempre è un asset, e anzi spesso cela il vuoto, laddove
l'apparente semplicità delle culture extra-europee molte volte vanta valori
ragguardevoli (non solo per il primo anno di quartetto, parallelo che
lascia, per l'appunto, il tempo che trova).
Francamente, prima di spacciare con disprezzo Terry Riley, ci penserei un
paio di volte almeno, anche se capisco che l'eurocentrismo stabilisce come
valore massimo la complessità (ognuno difende la conservazione, la reazione,
lo statu quo come vuole e può). Quanto a definire un compositore come Steve
Reich (che comunque è stato figura di grande rilievo nella cultura musicale
del Novecento) neo-glassiano non è neanche spiritoso, piuttosto è errato (mi
chiedo come si faccia a discettare di argomenti che non si conoscono neanche
sotto il profilo storico). Quanto a John Zorn, inviterei a conoscere meglio
gli autori, prima di declamare presupponendo delle proprie conoscenze (che,
come indica il commento su Reich, mi paiono piuttosto malferme, oltre al
vezzo solito della borghesia reazionaria di sparare a zero su tutto ciò che
non rientra nell'usuale lista della spesa, fra i ceci in scatola e i dadini
di prosciutto cotto). Poi, si può continuare a non amare Zorn (a giusto
titolo, però), ma almeno si abbia la competenza e la conoscenza prima di
parlarne (anche su Golijov, che, è evidente, non lo si conosce). Reich
neo-glassiano... Impagabile... (come evocare i Jethro Tull per Zorn...)


GMG
Narra il mito che Crono, sposo di Rea, re degli Dei greci, divorasse i
suoi figli per timore di essere spodestato. Così Giove avrebbe dovuto
seguire la stessa sorte di Estia, Demetra, Era e Poseidone se sua
madre non l'avesse affidato alle cure di Gea sostituendo il suo corpo
con quello di un sasso. Grazie a questo espediente Giove crebbe sano e
spodestò il padre facendogli poi restutire alla vita i suoi fratelli
una delle quali, Era, divenne sua moglie.
La orrenda sala Sinopoli dell'orrendo nuovo auditorium di Roma opera
dell'osceno Renzo Piano ieri 30 luglio 2003 ospitava un cosiddetto
concerto del Quartetto "Kronos". Questo quartetto sembra essere
celebrato come uno di migliori e più acclamati complessi cameristici
di musica contemporanea e, nel foglietto distribuito in poche copie al
pubblico in sala, si autocelebra affermando che "Più di 400
composizioni sono state scritte o arrangiate per il Kronos, e il loro
vasto repertorio spazia da Shostakovic, Webern, Bartok e Ives a Astor
Piazzolla, John Cage, Raymondo Scott e Howlin WOlf. Oltre a
collaborare attivamente con artisti del valore di Terry Riley (!!) e
H.M. Gorecki (!!!!!!!), il Kronos Quartett commissiona lavori ai
compositori più innovativi della loro generazione........".
Bene, direte voi, finalmente un bel concerto di Contemporanea in cui
si potranno ascoltare le nuove tendenza della viva e vivace
cameristica contemporanea! Nulla di tutto questo.
La orrenda sala Sinopoli dell'orrendo nuovo auditorium di Roma opera
dell'osceno Renzo Piano ha molti difetti: bisogna salire una quantità
oscena di scale per arrivare al posto a sedere, i sedili sono scomodi,
sono di un orrendo colore rosso acceso che disturba la vista per tuto
il tempo in cui la sala è illuminata, è circondata da alte e
minacciose mura claustrofobiche, la prima fila di galleria ha la vista
ostruita da un bruttissimo balaustrato di ottone, i prezzi dei
concerti che vi si svolgono sono esorbitanti all'eccesso, ma non le
difetta l'acustica; nelle immediate prossimità della sua inaugurazione
ebbi modo di ascoltarvi un concerto di Bruno Canino e l'acustica mi
era parsa ottima. Per questo sono rimasto stupito quando ho visto sul
palco ogni ben di dio di casse acustiche, distribuite un po'
dappertutto insieme ad un apparato di luci da concerto Pop.
Giungono le 21 circa o poco più (mi ero abituato nel corso dell'estate
ad attese non inferiori all'ora nei vari spazi concertistici Jazz o
Pop in cui sono andato, per cui mi ha fatto piacere la cosa) ed è
entrato il Kronos Quartett che per la cronaca è guidato dal Violinista
David Harrington, accompagnato dal Violinista John Sherba, dal
Violista Hank Dutt e dalla bella VIoloncellista Jennifer Culp.
I quattro, legittimamente vestiti da concerto Pop si seggono e
iniziano a suonare. E qui la sorpresa: il suono non veniva dal palco
ma da una cassa collocata alla mia sinistra (io ero nella galleria
destra proprio di fianco, in alto al quartetto) ìn pratica stavo
acoltando un CD dal vivo.
i primi due brani El Sinaolense di Severiano Briseno e Se Me Hizo
Facil di Augustin Lara, entrambi nell'arrangiamento di Osvaldo Golijov
passavano lisci, erano due brani di musica latino-americana allegri e
spensierati, ma era roba da primo anno di scuola di quartetto.
molto bello il brano successivo Evic Taksim di Tanburi Cemil Bey (arr.
Stephen Prutsman) un brano di struggente intensità preso dalla
tradizione popolare turca. Caruccio anche Pannonia Boundless di
Alexandra Vrebalov dalle spiccate sonorità Balcaniche
Va detto che fino a questo punto il CD pardon, il concerto si svolgeva
nelle solit e forme ad eccezione del fatto che vi era una sapiente
regia luci che costellava l'esibizione come ad un concerto Pop.
A qusesto punto la sorpresona, per me, della serata: il brano Aaj Ki
Raat di Rahul Dev Burman (arr. di Osvaldo Golijov), colonna sonora del
filme omonimo vedeva comparire, non sulla scena ma registrata e
immessa come sottofondo la musica di un sitar e di vari tablas sulla
cui traccia il quartetto suonava (ma va a capire se erano dal vivo o
in Play Back pure loro, perchè il suono veniva sempre tutto dalla
cassa acustica alla mia sinistra e non dal palco!)
Seguiva un altro brano, anzi una Suite anche questa con molti
strumenti preregistrati sullo sfondo si trattava della Suite dalla
colonna sonora del film Requiem for a Dream di Clint Mansell (arr.
David Lang)
FInora siamo rimasti nell'ambito della musica leggera ma il quartetto
ha voluto dimostrare le sue qualità (!!!) anche nell'ambito della
musica colta e così la parte finale del concerto cominciava con la
composizione Cat O' Nine Tails di John Zorn.
Poco tempo fa ero andato, seguendo i consigli di mia moglie ad
ascoltare un concerto del quintetto di John ZOrn nella splendida
location del club "La Palma" nell'ambito del Dolce VIta Jazz Festival
Fra l'altro per la prima volta il grande giardino del Club "La Palma"
era pieno all'inverosimile assai più gente che per il Vecchio Joe
Zawinul nella sua versione etno-jazz e figuriamoci poi quanti saremmo
stati (una ventina? e comunque erano quasi tutti sardi) a sentire lo
splendido concerto dei Tenores di Bitti che purtoppo hanno deciso di
fare contaminazione con un sestetto Jazz sardo decisamente rimasto
fermo a vent'anni fa. Di fronte a cotanto pubblico mi sono detto
chssà che sarà questo Zorn alla fine mi ero l'idea che questo signore
si sia fissato con la fine degli anni settanta tutto il concerto era
la riproposizione di musiche e sonorità di quell'epoca. Ho potuto
riconoscere in quel concerto senza ombra di dubbio temi e armonie di
King Crimson e Soft Machine a mano bassa e poi anche Jethro Tull,
Yes, Emerson Lake e Palmer, ed a tratti nel suo sassofono mi sembrava
persino di sentire echi del buon vecchio Andy Mackay dei Roxy Music, e
brutti scopiazzamenti di Ornette Coleman, ma avessi sentito una sola
nota, una sola armonia, una sola idea che fosse originale e creativa.
Ebbene anche nel comporre quartetti il Sig. Zorn non si smentiva
infatti il suo quartetto sembrava una copia di un quartetto di Gorecki
all'epoca in cui Gorecki componeva copiando Bartok.
Prima di passare agli ultimi due brani previsti il sorprendente
quartetto kronos ci faceva scoprire il suono di un quartetto col
distortorsore ed eeguiva la famosa versione di Jimi Hendrix dell'inno
americano, quella di Woodstock.
Per finire siamo andati sul soporifero deciso, prima col brano in
stile New Age dal titolo Flugufrelsarinn di Sigur Ros (arr. Stephen
Prutsmann) ed infine col Triple Quartett del neo-Glassiano Steve
Reich. E' inutile che vi dica che il triple quartett era eseguito per
due terzi dalle casse acustiche e per il rimante terzo dall'unico
quartetto fisicamente presente.
Il pubblico entusiasta (!!!!) reclamava il bis che immagino ci sia
stato perchè mi sono trattenuto vari minuti nell'orrenda Cavea
dell''orrendo nuovo auditorium di Roma opera dell'osceno Renzo Piano a
fumare una sigaretta e a smadonnare, incazzato nero, sull'ennesima
fregatura dell'estate romana.
Il Kronos Quartett mi ha dato l'impressione di essere un quartetto ben
costruito un fenomeno da star system, qualcosa di simile al fenomeno
Jason Pollock nell'arte pittorica. Un bel pacchettino ben confezionato
ma inutile e vuoto: Non saprei nemmeno dire se siano bravi perchè con
tutte quelle casse acustiche non sono riuscito a sentire nemmeno le
sonorità di un quartetto.
Il biglietto? 18 Euro in galleria, 28 in Platea. Per me e mia moglie
che siamo stati in galleria 18 Euro a testa, il prezzo di un CD con la
differenza che il CD te lo porti a casa e te lo risenti quando vuoi e
lo paghi una volta sola per sentirlo in due.
Che dire in conclusione? speriamo che arrivi presto un Jupiter
Quartett che sisalvi dalle fauci del Kronos Quartett e con l'aiuto del
Rea Quartett lo spodesti e ci dia della buona musica. Per la verità un
quartetto siffatto c'è già, si chiama Quartetto Arditti.
Giov. Diemme
==================================
Il resto nol dico
già ognuno lo sa
(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
===================================
Giovanni De Merulis
--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it
tonysuper
2003-07-31 10:08:14 UTC
Permalink
Post by Gianni M. Gualberto
Francamente, prima di spacciare con disprezzo Terry Riley, ci penserei un
paio di volte almeno, anche se capisco che l'eurocentrismo stabilisce come
valore massimo la complessità
la musica complessa è più pheeega

(ognuno difende la conservazione, la reazione,
Post by Gianni M. Gualberto
lo statu quo come vuole e può). Quanto a definire un compositore come Steve
Reich
Steve Reich è piùcchecomplesso se quello è minimalismo mi chiedo cosa è il
massimalismo :-D

(che comunque è stato figura di grande rilievo nella cultura musicale
Post by Gianni M. Gualberto
del Novecento) neo-glassiano non è neanche spiritoso, piuttosto è errato (mi
chiedo come si faccia a discettare di argomenti che non si conoscono neanche
sotto il profilo storico). Quanto a John Zorn,
io ho ascoltato Naked City (o qualcosa del genere) ed era una cagata
tremebonda... una specie di Punk rock psichedelico suonato con i fiati
devo pentirmi? devo vergognarmi? devo regredire a quando consideravo il Live
at Pompeii il massimo della musica di tutti i tempi?


--
Ascolta e pentiti e se hai tempo vergognati
http://art.supereva.it/tonysuperprog
tonysuper
2003-07-31 10:18:27 UTC
Permalink
Post by tonysuper
Post by Gianni M. Gualberto
Francamente, prima di spacciare con disprezzo Terry Riley, ci penserei un
paio di volte almeno, anche se capisco che l'eurocentrismo stabilisce come
valore massimo la complessità
la musica complessa è più pheeega
pure l'analisi complessa è più figa di quella reale...
Post by tonysuper
(ognuno difende la conservazione, la reazione,
Post by Gianni M. Gualberto
lo statu quo come vuole e può). Quanto a definire un compositore come
Steve
Post by Gianni M. Gualberto
Reich
Steve Reich è piùcchecomplesso se quello è minimalismo mi chiedo cosa è il
massimalismo :-D
piùcchecomplesso ... in pratica un quaternione


--
Ascolta e pentiti e se hai tempo vergognati
http://art.supereva.it/tonysuperprog
Giovanni De Merulis
2003-07-31 10:43:08 UTC
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Post by Gianni M. Gualberto
Ognuno è libero di non capire, così come è libero di rifiutare ciò che non
può o non vuole capire, e non v'è dubbio, peraltro, che il Kronos Quartet
sia un fenomeno ampiamente sopravvalutato, abbondantemente propagandato
dalla casa discografica. E' ovvio che si può anche considerare la semplicità
sempre e comunque come una debolezza (la multiculturalità ci avrebbe dovuti
abituare da un pezzo a capire che la vantata complessità della cultura
eurocentrica non sempre è un asset, e anzi spesso cela il vuoto, laddove
l'apparente semplicità delle culture extra-europee molte volte vanta valori
ragguardevoli (non solo per il primo anno di quartetto, parallelo che
lascia, per l'appunto, il tempo che trova).
Francamente, prima di spacciare con disprezzo Terry Riley, ci penserei un
paio di volte almeno, anche se capisco che l'eurocentrismo stabilisce come
valore massimo la complessità (ognuno difende la conservazione, la reazione,
lo statu quo come vuole e può). Quanto a definire un compositore come Steve
Reich (che comunque è stato figura di grande rilievo nella cultura musicale
del Novecento) neo-glassiano non è neanche spiritoso, piuttosto è errato (mi
chiedo come si faccia a discettare di argomenti che non si conoscono neanche
sotto il profilo storico). Quanto a John Zorn, inviterei a conoscere meglio
gli autori, prima di declamare presupponendo delle proprie conoscenze (che,
come indica il commento su Reich, mi paiono piuttosto malferme, oltre al
vezzo solito della borghesia reazionaria di sparare a zero su tutto ciò che
non rientra nell'usuale lista della spesa, fra i ceci in scatola e i dadini
di prosciutto cotto). Poi, si può continuare a non amare Zorn (a giusto
titolo, però), ma almeno si abbia la competenza e la conoscenza prima di
parlarne (anche su Golijov, che, è evidente, non lo si conosce). Reich
neo-glassiano... Impagabile... (come evocare i Jethro Tull per Zorn...)
Sono certo che vi siano fior di critici musicali che mi saprebbero
spiegare meravigliosamente le preziosita del cosiddetto concerto (??)
che ho ascoltato ieri. Così' come vi sono diecine e diecine di
critici che mi dimostreranno le qualità perfette del cosiddetto
pittore Jason Pollock

Ma io oltre a leggere libri (e le assicuro che la mia cultura musicale
e, grazie a mia moglie che mi trascina da tempo per mostre e musei
d'arte moderna e contemporanea, anche la mia cultura nel campo
dell'arte figurativa, non è piccola cosa, anche e soprattutto per il
novecento) vado ad ascoltare i concerti. E se ascolto spazzatura dico
quello che ho ascoltato: Spazzatura.

Il concerto di Zorn era pietosamente fermo agli anni 70. Nell'ambito
del jazz "prog" Joe Zawinul e i giovani straordinari musicisti che
formavano il suo sestetto (un indiano, una keniana, un mostruosamente
bravo bassista mozambichese e un francese oltre a Zawinul e ad un suo
vecchi amico percussionista) gli erano non una spanna ma un universo
sopra come qualità e capacità di lavoro armonico e ritmico.
Per non parlare di cui maestri di tessiture armoniche che sono i
vecchietti con la coppola che si ciamano Tenores di Bitti.

Quanto al Kronos Quartett che mascherano le loro pochezze artistiche e
musicali dietro valanghe di casse acustiche e giochi luminosi posso
dire che mi è venuto in mente un grande meraviglioso altro quartetto
(il quartetto Arditti) ma senza scomodare i giganti della musica colta
avvrei potuto citare come cosa senz'altro più interessante di loro un
altro quartetto, vocale stavolta: I Manhattan Transfer che almeno
hanno fatto accompagnare il loro stupendo impasto vocale da un gruppo
musicale che suonava dal vivo e non da una base preregistata.

Su giganti come Riley e Reich le mie povere parole passano come un
soffio d'aria su una montagna, per consolarsi potrà rileggere le
dozzine di critici musicali che capiscono tutto anche la grandezza di
questi signori. Per me, ripeto, quello che ho ascoltato è pura
spazzatura.

Sul discorso relativo alla complessità della cultura eurocentrica la
pregherei, se non fossi certo che ella li conosce a menadito, di
leggersi gli scritti e ad ascoltare la musica di Hindemit e Messiaen,
per esempio. Perchè nel campo dell'ispirazione musicale contemporanea
non c'è solo (e per fortuna!) Darmstadt e gli orfani di Shonberg. Ma
c'è tanta cultura che senza essere inutilmente minimalista e
vuotamente ripetitiva come quella dei suddetti Riley o Reich o Glass
riesce ancora a scatenare emozioni ed a creare musica. Ed è cultura
che ha fatto scuola e produce giovani geniali musicsti.

L'autunno scorso sono andato ad ascoltare la "finale" del concorso
Franco Evangelisti all'auditorium di via dei greci dentro il
conservatorio di S.Cecilia, e le posso assicurare che c'erano più
d'una idea creativa interessante senza complessità di cultura
eurocentrica.

Per finire con Zorn, le posso citare anche il brano dei Jethro Tull:
Thick as a Brick con un accenno di Nothing is Easy


Mi dia retta, oltre a leggere i critici musicali., ascolti anche la
spazzatura che spacciano per arte. Tanto sempre spazzatura rimane


Giov. Diemme


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Il resto nol dico
già ognuno lo sa

(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
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Giovanni De Merulis
***@iss.it
Gabriele
2003-07-31 11:29:39 UTC
Permalink
Post by Giovanni De Merulis
Il concerto di Zorn era pietosamente fermo agli anni 70. Nell'ambito
del jazz "prog" Joe Zawinul e i giovani straordinari musicisti che
formavano il suo sestetto (un indiano, una keniana, un mostruosamente
bravo bassista mozambichese e un francese oltre a Zawinul e ad un suo
vecchi amico percussionista) gli erano non una spanna ma un universo
sopra come qualità e capacità di lavoro armonico e ritmico.
Per non parlare di cui maestri di tessiture armoniche che sono i
vecchietti con la coppola che si ciamano Tenores di Bitti.
Il gruppo era sicuramente il Joe Zawinul Syndicate
cosi composto di solito:
Sabine Kabongo - Vocals
Manolo Badrena - Percussion
Amit Chatterjee - Guitar
Linley Marthe - Bass
Stephane Galland - Drums

in effetti il bassista è notevole, ancora di più quando viene
sostituito (quando il gruppo è nato suonava lui) da
Richard Bona http://show.supereva.it/zawinul.freeweb/artists/ita/bona.htm
a parere MIO il successore di Jaco Pastorius, vabbè volevo
solo dare maggiori info

bye
Gabriele
Post by Giovanni De Merulis
Post by Gianni M. Gualberto
Ognuno è libero di non capire, così come è libero di rifiutare ciò che non
può o non vuole capire, e non v'è dubbio, peraltro, che il Kronos Quartet
sia un fenomeno ampiamente sopravvalutato, abbondantemente propagandato
dalla casa discografica. E' ovvio che si può anche considerare la semplicità
sempre e comunque come una debolezza (la multiculturalità ci avrebbe dovuti
abituare da un pezzo a capire che la vantata complessità della cultura
eurocentrica non sempre è un asset, e anzi spesso cela il vuoto, laddove
l'apparente semplicità delle culture extra-europee molte volte vanta valori
ragguardevoli (non solo per il primo anno di quartetto, parallelo che
lascia, per l'appunto, il tempo che trova).
Francamente, prima di spacciare con disprezzo Terry Riley, ci penserei un
paio di volte almeno, anche se capisco che l'eurocentrismo stabilisce come
valore massimo la complessità (ognuno difende la conservazione, la reazione,
lo statu quo come vuole e può). Quanto a definire un compositore come Steve
Reich (che comunque è stato figura di grande rilievo nella cultura musicale
del Novecento) neo-glassiano non è neanche spiritoso, piuttosto è errato (mi
chiedo come si faccia a discettare di argomenti che non si conoscono neanche
sotto il profilo storico). Quanto a John Zorn, inviterei a conoscere meglio
gli autori, prima di declamare presupponendo delle proprie conoscenze (che,
come indica il commento su Reich, mi paiono piuttosto malferme, oltre al
vezzo solito della borghesia reazionaria di sparare a zero su tutto ciò che
non rientra nell'usuale lista della spesa, fra i ceci in scatola e i dadini
di prosciutto cotto). Poi, si può continuare a non amare Zorn (a giusto
titolo, però), ma almeno si abbia la competenza e la conoscenza prima di
parlarne (anche su Golijov, che, è evidente, non lo si conosce). Reich
neo-glassiano... Impagabile... (come evocare i Jethro Tull per Zorn...)
Sono certo che vi siano fior di critici musicali che mi saprebbero
spiegare meravigliosamente le preziosita del cosiddetto concerto (??)
che ho ascoltato ieri. Così' come vi sono diecine e diecine di
critici che mi dimostreranno le qualità perfette del cosiddetto
pittore Jason Pollock
Ma io oltre a leggere libri (e le assicuro che la mia cultura musicale
e, grazie a mia moglie che mi trascina da tempo per mostre e musei
d'arte moderna e contemporanea, anche la mia cultura nel campo
dell'arte figurativa, non è piccola cosa, anche e soprattutto per il
novecento) vado ad ascoltare i concerti. E se ascolto spazzatura dico
quello che ho ascoltato: Spazzatura.
Il concerto di Zorn era pietosamente fermo agli anni 70. Nell'ambito
del jazz "prog" Joe Zawinul e i giovani straordinari musicisti che
formavano il suo sestetto (un indiano, una keniana, un mostruosamente
bravo bassista mozambichese e un francese oltre a Zawinul e ad un suo
vecchi amico percussionista) gli erano non una spanna ma un universo
sopra come qualità e capacità di lavoro armonico e ritmico.
Per non parlare di cui maestri di tessiture armoniche che sono i
vecchietti con la coppola che si ciamano Tenores di Bitti.
Quanto al Kronos Quartett che mascherano le loro pochezze artistiche e
musicali dietro valanghe di casse acustiche e giochi luminosi posso
dire che mi è venuto in mente un grande meraviglioso altro quartetto
(il quartetto Arditti) ma senza scomodare i giganti della musica colta
avvrei potuto citare come cosa senz'altro più interessante di loro un
altro quartetto, vocale stavolta: I Manhattan Transfer che almeno
hanno fatto accompagnare il loro stupendo impasto vocale da un gruppo
musicale che suonava dal vivo e non da una base preregistata.
Su giganti come Riley e Reich le mie povere parole passano come un
soffio d'aria su una montagna, per consolarsi potrà rileggere le
dozzine di critici musicali che capiscono tutto anche la grandezza di
questi signori. Per me, ripeto, quello che ho ascoltato è pura
spazzatura.
Sul discorso relativo alla complessità della cultura eurocentrica la
pregherei, se non fossi certo che ella li conosce a menadito, di
leggersi gli scritti e ad ascoltare la musica di Hindemit e Messiaen,
per esempio. Perchè nel campo dell'ispirazione musicale contemporanea
non c'è solo (e per fortuna!) Darmstadt e gli orfani di Shonberg. Ma
c'è tanta cultura che senza essere inutilmente minimalista e
vuotamente ripetitiva come quella dei suddetti Riley o Reich o Glass
riesce ancora a scatenare emozioni ed a creare musica. Ed è cultura
che ha fatto scuola e produce giovani geniali musicsti.
L'autunno scorso sono andato ad ascoltare la "finale" del concorso
Franco Evangelisti all'auditorium di via dei greci dentro il
conservatorio di S.Cecilia, e le posso assicurare che c'erano più
d'una idea creativa interessante senza complessità di cultura
eurocentrica.
Thick as a Brick con un accenno di Nothing is Easy
Mi dia retta, oltre a leggere i critici musicali., ascolti anche la
spazzatura che spacciano per arte. Tanto sempre spazzatura rimane
Giov. Diemme
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Il resto nol dico
già ognuno lo sa
(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
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Giovanni De Merulis
Antenore la Bestia
2003-07-31 12:10:00 UTC
Permalink
Post by Gianni M. Gualberto
Ognuno è libero di non capire, così come è libero di rifiutare ciò che non
può o non vuole capire, e non v'è dubbio, peraltro, che il Kronos Quartet
sia un fenomeno ampiamente sopravvalutato,
Direi soprattutto quest'ultima. I Kronos, sono sicuramente capaci, ma una
buona parte delle loro capacità sono di natura commerciale. Posso capire
la delusione di De Merulis. Se il concerto prevede parti amplificate o
sezioni aggiuntive su nastro, stare in posizione decentrata può fornire
un'ascolto molto sbilanciato.

Cmq il concerto è stato soprattutto un programma progressive rock con un
solo pezzo veramente di peso, il Triple Quartett: il giudizio su Reich è
impietoso e ingiusto, e come dici tu, definirlo neo-Glassiano è a tutti
gli effetti errato.

Riconosciamo però che la battuta di de Merulis che qui riporto

| Che dire in conclusione? speriamo che arrivi presto un Jupiter
| Quartett che sisalvi dalle fauci del Kronos Quartett e con l'aiuto del
| Rea Quartett lo spodesti e ci dia della buona musica. Per la verità un
| quartetto siffatto c'è già, si chiama Quartetto Arditti.

era carina.

Infine, definire Jackson Pollock una montatura dello star system mi è
parsa una bestialità. Pollock lo si apprezza al meglio osserando le
sue opere dal vivo, non guardando film documentari su di lui che
magari, al più, possono aumentare i pregiudizi se uno è prevenuto...
Una volta che si osserva dal vivo cosa ha fatto, una volta che si può
vivere nello stesso spazio occupato dalle sue forme di colore, ci
si rende conto della sua dimensione. Lo stesso vale, incidentalmente,
per Mark Rothko. Tutti e due sono stati omaggiati musicalmente da
Morton Feldman. A Giuvà (de Merulis), che ne pensi di Feldman?


GROWL
<A>
--
_/_/ Antenore la Bestia <><
/_/ "In Italia i fascisti si dividono in due categorie:
_/ i fascisti e gli antifascisti" -- Ennio Flaiano
/ "Timeo Antenorem et dona ferentem" (d'après Alberto d'Onofrio)
Giovanni De Merulis
2003-07-31 12:35:39 UTC
Permalink
On Thu, 31 Jul 2003 14:10:00 +0200, Antenore la Bestia
Post by Antenore la Bestia
Infine, definire Jackson Pollock una montatura dello star system mi è
parsa una bestialità. Pollock lo si apprezza al meglio osserando le
sue opere dal vivo, non guardando film documentari su di lui che
magari, al più, possono aumentare i pregiudizi se uno è prevenuto...
Una volta che si osserva dal vivo cosa ha fatto, una volta che si può
vivere nello stesso spazio occupato dalle sue forme di colore, ci
si rende conto della sua dimensione.
Chide scusa ma non si tratta di una mia congettura. Di essere un
prodotto dello star system appositamente creato da un abile battage
pubblicitario lo ammette lo stesso Pollock in un documentario che ho
visto su RaiSatArt


Giov. Diemme


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Il resto nol dico
già ognuno lo sa

(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
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Giovanni De Merulis
***@iss.it
carlo gerelli
2003-07-31 12:39:01 UTC
Permalink
Post by Giovanni De Merulis
On Thu, 31 Jul 2003 14:10:00 +0200, Antenore la Bestia
Post by Antenore la Bestia
Infine, definire Jackson Pollock una montatura dello star system mi è
parsa una bestialità. Pollock lo si apprezza al meglio osserando le
sue opere dal vivo, non guardando film documentari su di lui che
magari, al più, possono aumentare i pregiudizi se uno è prevenuto...
Una volta che si osserva dal vivo cosa ha fatto, una volta che si può
vivere nello stesso spazio occupato dalle sue forme di colore, ci
si rende conto della sua dimensione.
Chide scusa ma non si tratta di una mia congettura. Di essere un
prodotto dello star system appositamente creato da un abile battage
pubblicitario lo ammette lo stesso Pollock in un documentario che ho
visto su RaiSatArt
peccato che sia morto nel 1956: scherzavi, vero ?

ciao, e bentornato

c.

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Inviato via http://usenet.libero.it
carlo gerelli
2003-08-01 06:59:46 UTC
Permalink
Post by carlo gerelli
peccato che sia morto nel 1956: scherzavi, vero ?
dunque, dunque, dunque, 1956 dicevi eh? bè per quel poco che so mi
sembra, se sbalio corigimi, che la cinematografia sia stata inventata
qualche annetto prima, o no? E se non sbaglio una volta filmato il
prodotto dell'operazione filmata puo' essere riprodotto quando lo si
vuole, anche una cinquantina d'anni dopo, o no?
Sì, certo, mica lo nego. Intendevo dire che, all'epoca in cui
è vissuto, Pollock avrà avuto si e no il sostegno economico
della Peggy Guggenheim, che gli permise di poter lavorare
senza preoccuparsi troppo dei problemi economici.
Proprio alla galleria Guggenheim di Venezia ricordo di
aver visto qualche sua tela, per me veramente impressionante.
Come diceva anche Roberto, Pollock era poi come tanti altri artisti un uomo
problematico, depresso, alcolista e profondamente infelice.
Quindi connotarlo come un'artista che abbia usufruito
e approfittato di chissà quale lancio pubblicitario mediatico
(almeno quando era in vita) mi sembra un po' "stonato". D'altronde, come
dici in un altro post, l'apprezzamento per l'arte contemporanea è cosa
talmente soggettiva che non
vale quasi la pena di mettersi a litigare.
Mi sembra anche che sia stato fatto anche un film sulla
sua vita, che peraltro non è mai uscito nelle sale
italiane, con regista e protagonista Ed Harris che
è quell'attore americano che di solito fa l'agente
dell'FBI ;-)
Altro discorso è invece quello del Kronos Quartet sul
quale sono quasi d'accordo con te: questo loro penchant
così "trendy" per la mescolanza di stili e di tecniche,
per la world music, gli ammiccamenti al minimalismo
à la Glass e un po' a tutto quanto fa moda me li hanno
un po' resi antipatici.

alla prossima

c.

--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it
Giovanni De Merulis
2003-08-01 16:15:24 UTC
Permalink
Post by carlo gerelli
Post by carlo gerelli
peccato che sia morto nel 1956: scherzavi, vero ?
dunque, dunque, dunque, 1956 dicevi eh? bè per quel poco che so mi
sembra, se sbalio corigimi, che la cinematografia sia stata inventata
qualche annetto prima, o no? E se non sbaglio una volta filmato il
prodotto dell'operazione filmata puo' essere riprodotto quando lo si
vuole, anche una cinquantina d'anni dopo, o no?
Sì, certo, mica lo nego. Intendevo dire che, all'epoca in cui
è vissuto, Pollock avrà avuto si e no il sostegno economico
della Peggy Guggenheim, che gli permise di poter lavorare
senza preoccuparsi troppo dei problemi economici.
Proprio alla galleria Guggenheim di Venezia ricordo di
aver visto qualche sua tela, per me veramente impressionante.
Come diceva anche Roberto, Pollock era poi come tanti altri artisti un uomo
problematico, depresso, alcolista e profondamente infelice.
Quindi connotarlo come un'artista che abbia usufruito
e approfittato di chissà quale lancio pubblicitario mediatico
(almeno quando era in vita) mi sembra un po' "stonato". D'altronde, come
dici in un altro post, l'apprezzamento per l'arte contemporanea è cosa
talmente soggettiva che non
vale quasi la pena di mettersi a litigare.
appunto. Mi permetto solo di osservare che la biografia c'entra poco
col contenuto artistico.
Post by carlo gerelli
Mi sembra anche che sia stato fatto anche un film sulla
sua vita, che peraltro non è mai uscito nelle sale
italiane, con regista e protagonista Ed Harris che
è quell'attore americano che di solito fa l'agente
dell'FBI ;-)
era anche il deus ex-machina di "Truman Show"
Post by carlo gerelli
Altro discorso è invece quello del Kronos Quartet sul
quale sono quasi d'accordo con te: questo loro penchant
così "trendy" per la mescolanza di stili e di tecniche,
per la world music, gli ammiccamenti al minimalismo
à la Glass e un po' a tutto quanto fa moda me li hanno
un po' resi antipatici.
ecco, direi che hai espresso con parelo più chiare e semplici le mie
elucubraioni mentali, grazie (questo è sincero eh!)


Giov. Diemme


==================================
Il resto nol dico
già ognuno lo sa

(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
===================================

Giovanni De Merulis
***@iss.it
Antenore la Bestia
2003-07-31 14:03:27 UTC
Permalink
Post by Giovanni De Merulis
On Thu, 31 Jul 2003 14:10:00 +0200, Antenore la Bestia
Post by Antenore la Bestia
Infine, definire Jackson Pollock una montatura dello star system mi è
parsa una bestialità.
Chide scusa ma non si tratta di una mia congettura. Di essere un
prodotto dello star system appositamente creato da un abile battage
pubblicitario lo ammette lo stesso Pollock in un documentario che ho
visto su RaiSatArt
Di chi stiamo parlando?
Ora rileggo che tu avevi scritto "Jason Pollock". Era un errore
(come ho pensato io) o esiste un Jason Pollock a me sconosciuto
che però è diventato famoso grazie allo star system?

Jackson Pollock ha conosciuto un po' di fama grazie all'incondizionato
sostegno datole da Peggy Guggenheim -- e come sappiamo in arte spesso
genio, successo e ritorno economico sono tre variabili indipendenti.
Questo sostegno indubbiamente ha contribuito molto alla sua fama, ma
nulla toglie alla sua originalità e alla sua creatività.

Se stiamo parlando proprio di Jackson Pollock, allora mi sa che
la frase che tu riferisci va inquadrata meglio. Pollock soffriva
di crisi depressive violente. A volte pensava di non valere niente
(pensiero comune tra i grandi artisti) e che il suo successo era
dovuto solo al sostegno della Guggenheim. Il che non vuol dire
che la sua arte non valesse sulla (Sartre: "tutto quello che ho
scritto è merda.") -- ma gli ha fatto vivere la sua breve vita
come un incubo, era vittima dell'alcolismo, ed è morto schiantandosi
con l'auto contro un platano.

La tua frase "qualcosa di simile al fenomeno Jason Pollock nell'arte
pittorica. Un bel pacchettino ben confezionato ma inutile e vuoto",
se riferita (implicitamente) a Jackson Pollock, per i motivi che ti
ho già detto, non rende giustizia all'artista.

Se esiste un imbrattatele inutile creato da un battage pubblicitario
di nome Jason Pollock, io non ne so nulla.


GROWL
<A>
--
_/_/ Antenore la Bestia <><
/_/ "In Italia i fascisti si dividono in due categorie:
_/ i fascisti e gli antifascisti" -- Ennio Flaiano
/ "Timeo Antenorem et dona ferentem" (d'après Alberto d'Onofrio)
Antenore la Bestia
2003-08-01 13:20:57 UTC
Permalink
vabe', tagliamo corto, a me la pittura di Jackson Pollock (ne ho viste
opere anche dal vivo fra amsterdam, parigi e la stessa GNAM di Roma)
lascia del tutto indifferente, il che nell'arte, sempre per me, è
sintomo di assenza di arte. Privo di tecnica (che buare la latta della
AAAAAAAAAAAAAAAAH, ecco, il solito che pensa che se una manifestazione
artistica a *lui* non fa nessuna impressione, allora non c'è arte.
Caro Giovanni, non sei un metro unico di paragone.
vernice, appenderla ad un filo e lasciarla percolare sulla tela tutto
può esserer considerato fuorchè tecnica pittorica),
Tecnicamente parlando, _è_ una tecnica, che tu possa considerarla
interessante o meno. Siamo al livello di Marco Marcelli che si
scandalizza per il quartetto suonato in un carro adibito al trasporto
di suini. Pollock si serviva di una componente aleatoria
controllata, nella sua creazione artistica. Ed erano più le opere
che cancellava o distruggeva o lasciava incomplete di quelle che lo
soddisfacevano. Questo vuol dire che aveva dei ben precisi criteri
di valutazione (potresti controbattere che andava a caso...).
e privo di "estro"
e capacità di coinvolgimento emotivo,
per te.
non coinvolge te.
lo scatolone "Jackson Pollock"
per me rimane uno scatolone vuoto.
qui dici la frase giusta. per te.

Ci sono tante cose che per me non hanno senso: non mi azzardo a dire che
non hanno senso in assoluto. Di solito finisco con il disinteressarmi
e non le nomino neppure con intenti polemici.
Sapendo di scatenare ulteriori
critiche metto nel calderone degli sscatoloni vuoti anche Vasarely, la
Pop Art e la c.d. arte Concreta.
Qui c'è un esempio di arte che non mi interessa affatto, ma non mi
sogno di dire che non è arte. La Pop Art. A me non dice assolutamente
nulla (riprodurre una vignetta da Dick Tracy, fare 4 Marilin Monroe
in falsi colori -- non mi dice assolutamente nulla). Ma mi guardo bene
dal definirlo uno scatolone vuoto. Perchè non lo capisco. Attenzione,
capire una forma d'arte non vuol dire approvarla necessariamente: si
può capire qualcosa ed averne un giudizio negativo. Va motivato,
altrimenti è illazione (come il giudizio positivo, ovviamente).

Il rispetto per ciò che coinvolge emotivamente gli altri mi sembra cosa
dovuta. Altrimenti facciamo come Pacchioni che accusava di falsità e
malafede chiunque osasse affermare che amava alcuni autori contemporanei
(non dico cosa penso, umanamente ed artisticamente, del personaggio in
questione, altrimenti mi becco una querela).
Questo non toglie che ad altri possa piacere, dato che l'estetica
della'arte contemporanea è legata semprè più ad aspetti soggettivi che
oggettivi.
Gli aspetti oggettivi ci sono, eccome.
Restiamo cordialmente delle nostre reciproche opinioni dato che
ritengo improbabile che le si possa cambiare.
Condivido in pieno.


GROWL
<A>

PS: stamattina riordinando ho ritrovato il manoscritto del
"Giovanni-Costanzo-Sciò"

M'aggiravo a Ponte Milvio
preso a rimirare Silvio
quando cadde una cometa
che mi rese anima cheta.

D'improvviso vidi chiaro
che anche Gialo era somaro,
Di Nicola arguto e solo
Capuani un tristanzuolo.

[...]
--
_/_/ Antenore la Bestia <><
/_/ "In Italia i fascisti si dividono in due categorie:
_/ i fascisti e gli antifascisti" -- Ennio Flaiano
/ "Timeo Antenorem et dona ferentem" (d'après Alberto d'Onofrio)
Giovanni De Merulis
2003-08-01 15:45:14 UTC
Permalink
On Fri, 01 Aug 2003 15:20:57 +0200, Antenore la Bestia
Post by Antenore la Bestia
AAAAAAAAAAAAAAAAH, ecco, il solito che pensa che se una manifestazione
artistica a *lui* non fa nessuna impressione, allora non c'è arte.
Caro Giovanni, non sei un metro unico di paragone.
Ti ringrazio. Tuttavia, come avrai notato, avevo chiaramente
specificato in tutto il mio post precedente che quelle considerazioni
su Jackson Pollck erano del tutto soggettive e non tentavano
minimamente di vole dare un giudizio oggettivo.

Ti ripeto, per l'ennesima volta, che PER ME, Pollock non è un artista
ma un geniale prodotto di battages pubblicitari. Se tu pensi il
contrario io non solo non scriverò, ma non penserò neppure che sei "il
solito che pensa che se una manifestazione
artistica a *lui* fa tanta impressione, allora c'è arte"

Nè mi porrò il problema di capire se tu ritenga o meno di essere un
metro unico di paragone.

Copme ho scritto nel post cui tu rispondi con questo sberleffo, tutto
sommato un po' stupido, perchè poco utile alla discussione, che
"l'estetica della'arte contemporanea è legata semprè più ad aspetti
soggettivi che oggettivi". Se te ne fossi accorto non mi avresti fatto
la paternale sulla mia presunta presunzione.

Ma se a me una cosa non piace devo per forza dire che è bella? Se io
ritengo soggettivamente che Pollock non abbia prodotto arte devo per
forza dire che era un artista?

D'altra parte non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Io non
contesto affatto il tuo gusto artistico che ti porta a ritenere che
Pollock sia un artista, se lo pensi e lo affermi, liberissimo di
pensarlo e di affermarlo. Io la penso solo diversamente da te.
Post by Antenore la Bestia
vernice, appenderla ad un filo e lasciarla percolare sulla tela tutto
può esserer considerato fuorchè tecnica pittorica),
Tecnicamente parlando, _è_ una tecnica, che tu possa considerarla
interessante o meno. Siamo al livello di Marco Marcelli che si
scandalizza per il quartetto suonato in un carro adibito al trasporto
di suini.
Ti ringazio di nuovo. Il paragone mi piace perchè stimo molto Marco
Marcelli che è persona colta, ed educata e col quale è possibile una
discussione pacata senza che nessuno salga in cattedra a far lezioni.
Post by Antenore la Bestia
Pollock si serviva di una componente aleatoria
controllata, nella sua creazione artistica. Ed erano più le opere
che cancellava o distruggeva o lasciava incomplete di quelle che lo
soddisfacevano. Questo vuol dire che aveva dei ben precisi criteri
di valutazione (potresti controbattere che andava a caso...).
Ti ringrazio. Ma dal famoso documentario, ripreso nel bel mezzo di una
composizione sembrava (a me, sciocco e prevenuto qual sono)
esattamente muoversi a casaccio. Mi sarebbe piaciuto vedere il suo
lavoro di studio, i suoi schizzi preparatori di una tela, mi sarebbe
piaciuto leggere qualche suo scritto sull'estetica in generale e sulla
sua estetica. Ma non c'è nulla in materia.
Post by Antenore la Bestia
lo scatolone "Jackson Pollock"
per me rimane uno scatolone vuoto.
qui dici la frase giusta. per te.
Ti ringrazio, ma l'avevo già detto un altro centinaio di volte.
Post by Antenore la Bestia
Ci sono tante cose che per me non hanno senso: non mi azzardo a dire che
non hanno senso in assoluto. Di solito finisco con il disinteressarmi
e non le nomino neppure con intenti polemici.
Ti ringrazio. Ma a me invece piacerebbe discutere sui tuoi gusti e
confrontarli con i miei, potrebbe aiutarci se non acambiare opinione
almeno ada pprofondire le nostre reciproche conoscenze. Io per esempio
sono incantato (fra gli altri) da Hopper, Duchamp, Mondrian, Clerici,
Tornabuoni, Liviadotti Luzzati, Pirella, Klee, Modigliani, Giacometti.
Mi piacciono tanto Fausto Pirandello e Rossati. Comincio solo ora a
comprendere l'arte di Giacomo Manzoni, ma è stato un travaglio
indefinito. Non sopporto i già nominati nel post precedente ma nemmeno
Schifano, non mi piace proprio

Ho poasato due gioornate stupende al Museo D'Arte Moderna di Parigi e
allo Stadelijk Museum di AMsterdam, dove fra l'altroc'era proprio una
rassegna storica sul '900, studiando e crecando di capire, mi
piacerebbe confrontarmi su questo, anche se forse questo non è il NG
più adatto.
Post by Antenore la Bestia
Sapendo di scatenare ulteriori
critiche metto nel calderone degli sscatoloni vuoti anche Vasarely, la
Pop Art e la c.d. arte Concreta.
Qui c'è un esempio di arte che non mi interessa affatto, ma non mi
sogno di dire che non è arte.
Ti Ringrazio. TUttavia questa discussione forse in passato l'ho già
fatta. Ma se il fruitore dell'arte non può esprimere giudizi allora
tutto ciò che si autoddefinisce arte deve necessariamente essere arte,
in quanto scollegata dal fine dell'arte che è quello di produrre
emozioni. Se invece il fruitore del prodotto finito (chi guarda
l'opera) può esprimere un giudizio allore per alcuni è arte e per
altri no. Ad esempio non mi sognerei mai di definere artisti
Gilbert&George. Tuttavia se tu ritieni che essi siano artisti sei
liberissimo di farlo. Però se tu ritieni che tutto ciò che si
autodefinisce arte sia necessariamente arte, tutt'al più più o meno
bella (interessante, emozionante. significativa, scegli tu) sei ancora
libero di pensarlo. Nè penso che tu debba rivedere questa tua
opinione. Non vedo quindi perchè tu debba sbeffeggiarmi se la penso
diversamente da te. Si tratta di punti di vista diversi, rispetta il
mio come io rispetto il tuo.
Post by Antenore la Bestia
La Pop Art. A me non dice assolutamente
nulla (riprodurre una vignetta da Dick Tracy, fare 4 Marilin Monroe
in falsi colori -- non mi dice assolutamente nulla). Ma mi guardo bene
dal definirlo uno scatolone vuoto. Perchè non lo capisco.
TI Ringrazio, ma se io non capisco un'opera, come faccio a capire se
è arte o no?
Post by Antenore la Bestia
Attenzione,
capire una forma d'arte non vuol dire approvarla necessariamente: si
può capire qualcosa ed averne un giudizio negativo. Va motivato,
altrimenti è illazione (come il giudizio positivo, ovviamente).
Ti ringrazio, ma le mie morivazioni le ho dette sopra. A me
personalmente questi artisti succitati mi lasciano indifferente
tutt'al più qualche volta mi fanno ridere, come la pianta selvatica di
basilico esposta come opera d'arte a Villa Medici qualche anno fa in
un contesto di rassegna di giovani artisti.
Post by Antenore la Bestia
Il rispetto per ciò che coinvolge emotivamente gli altri mi sembra cosa
dovuta. Altrimenti facciamo come Pacchioni che accusava di falsità e
malafede chiunque osasse affermare che amava alcuni autori contemporanei
(non dico cosa penso, umanamente ed artisticamente, del personaggio in
questione, altrimenti mi becco una querela).
TI ringrazio, io non penso che tu sia in malafede nè falso. Penso solo
che la pensi diversamente da me. Nè credo che per questo io sia nè
meglio nè peggio di te.
Post by Antenore la Bestia
Questo non toglie che ad altri possa piacere, dato che l'estetica
della'arte contemporanea è legata semprè più ad aspetti soggettivi che
oggettivi.
Gli aspetti oggettivi ci sono, eccome.
Ti ringrazio, mi interesserebbe conoscerne qualcuno, a me l'unico che
viene in mente è la valutazione commerciale dell'opera.
Post by Antenore la Bestia
PS: stamattina riordinando ho ritrovato il manoscritto del
"Giovanni-Costanzo-Sciò"
M'aggiravo a Ponte Milvio
preso a rimirare Silvio
quando cadde una cometa
che mi rese anima cheta.
D'improvviso vidi chiaro
che anche Gialo era somaro,
Di Nicola arguto e solo
Capuani un tristanzuolo.
Ci siamo sposati il 17 maggio scorso.


Giov. Diemme


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Il resto nol dico
già ognuno lo sa

(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
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Giovanni De Merulis
***@iss.it
Danny Rose
2003-08-01 17:05:25 UTC
Permalink
Giovanni De Merulis <***@iss.it> wrote in message
***@news.CIS.DFN.DE...

Finora ho taciuto, per vari motivi (non ultimo il fatto che mi ispiravi
simpatia, non sopporto il Kronos e il rock progressivo). Ora mi tocca
(quasi): essendo il sottoscritto un caso patologico, compatite
l'intromissione.
Post by Giovanni De Merulis
Ti ripeto, per l'ennesima volta, che PER ME, Pollock non è un artista
ma un geniale prodotto di battages pubblicitari.
E questo, caro Giovanni, non è un criterio soggettivo. Questa è una
valutazione che si vorrebbe oggettiva; o è stato un mediocre pompato da
critici compiacenti, o non lo è stato.
Post by Giovanni De Merulis
Copme ho scritto nel post cui tu rispondi con questo sberleffo, tutto
sommato un po' stupido,
Veramente di sberleffi da parte di Antenore non ne ho visti. Lo specialista
conclamato in gesti antipatici è il sottoscritto. Forse non li ho
riconosciuti...
Post by Giovanni De Merulis
"l'estetica della'arte contemporanea è legata semprè più ad aspetti
soggettivi che oggettivi". Se te ne fossi accorto non mi avresti fatto
la paternale sulla mia presunta presunzione.
In compenso (non sarà un granché come sostituzione) me ne sono accorto io, e
vorrei lumi. Perché è una frase terribilmente vaga: potrebbe anche
significare che nell'arte contemporanea (che non si esaurisce nel raggio dei
fenomeni che dici, in piena legittimità, di non apprezzare) non esiste alcun
codice, alcuna forma riconducibile ad un sistema linguistico accertabile (e
quindi neppure il fantasma di forme espressive precedenti, per es). Puro
"dilettantismo di sensazioni", per tampinare un critico celebre che si
riferiva ad altro.
Post by Giovanni De Merulis
Ma se a me una cosa non piace devo per forza dire che è bella?
No.
Post by Giovanni De Merulis
Se io
ritengo soggettivamente che Pollock non abbia prodotto arte devo per
forza dire che era un artista?
E' già un'altro discorso. Oltrettutto scrivi "artista" con la minuscola, e
non mi risulta che fosse un contabile, un professore o un bidello (nulla
contro le tre categorie, beninteso).
Post by Giovanni De Merulis
vernice, appenderla ad un filo e lasciarla percolare sulla tela tutto
può esserer considerato fuorchè tecnica pittorica),
Qui si continuano a confondere tecnica e linguaggio. Il che non significa
che si debba farsi per forza piacere Pollock, beninteso.
Post by Giovanni De Merulis
Ti ringazio di nuovo. Il paragone mi piace perchè stimo molto Marco
Marcelli che è persona colta, ed educata e col quale è possibile una
discussione pacata senza che nessuno salga in cattedra a far lezioni.
Che bella cosa la stima.

Hai seguito il ng di recente?
Post by Giovanni De Merulis
Ti ringrazio. Ma dal famoso documentario, ripreso nel bel mezzo di una
composizione sembrava (a me, sciocco e prevenuto qual sono)
Dai Merulis, piantala :-)) con l'autodenigrazione antifrastica.
Post by Giovanni De Merulis
esattamente muoversi a casaccio. Mi sarebbe piaciuto vedere il suo
lavoro di studio, i suoi schizzi preparatori di una tela,
Mica tutti gli artisti li fanno, parecchi poi li distruggono. E il lavoro
"En plein air"?
Post by Giovanni De Merulis
mi sarebbe
piaciuto leggere qualche suo scritto sull'estetica in generale e sulla
sua estetica. Ma non c'è nulla in materia.
Nulla di suo, o sulla sua estetica: mi pare strano, controllerò al lavoro.
Io ricordo almeno un volume facilmente reperibile in italiano, edito dalla
SE. Per non parlare della bibliografia *su* di lui, il suo operato e la sua
estetica, decisamente cospicua.
Post by Giovanni De Merulis
Ti Ringrazio. TUttavia questa discussione forse in passato l'ho già
fatta. Ma se il fruitore dell'arte non può esprimere giudizi
Può esprimere giudizi personali, ci mancherebbe. Ma dire che Pollock è un
montato, il risultato di una truffa sapientemente orchestrata è un po'
differente.
Post by Giovanni De Merulis
allora
tutto ciò che si autoddefinisce arte deve necessariamente essere arte,
in quanto scollegata dal fine dell'arte che è quello di produrre
emozioni.
Il che, palesemente, non è vero. L'arte esiste probabilmente da quando
esiste l'umanità: questa storia del fine unico o prioritario riposto nella
gratificazione emotiva è estremamente recente (fatto documentabilissimo;
persino l'arte degli affetti barocca rientrerebbe a fatica in questo
discorso che sento ripetere ogni giorno da queste parti), e
l'ipostatizzazione ossessiva di cui è oggetto dice qualcosa sulla sua natura
fondamentalmente (forse esclusivamente) politico-ideologica. A meno che non
vogliamo definire "emozione" il risultato di qualsiasi atto comunicativo
ambiguo e polisemico. Il che è a sua volta abbastanza discutibile. Che si
provino emozioni, nulla da dire. Che stia tutto, o quasi, in quelle, è un
po' diverso.
Il fatto che poi gli artisti stessi a volte non trovino di meglio che
parlare di "emozioni", a proposito del loro lavoro, non cambia i termini, se
mi segui.
Post by Giovanni De Merulis
Se invece il fruitore del prodotto finito (chi guarda
l'opera) può esprimere un giudizio allore per alcuni è arte e per
altri no.
(ometto per ragioni di spazio)

Mi sembrate un po' ossessionati dalle definizioni, come se la riflessione
rigorosa stesse tutta nel nominalismo. Persino Gombrich, in un testo che non
è certo per iniziati, se ne viene fuori a dire che non esiste tanto l'arte
quanto gli artisti (e le opere, direi).
Post by Giovanni De Merulis
TI Ringrazio, ma se io non capisco un'opera, come faccio a capire se
è arte o no?
Tengo presente che a qualcun'altro, magari non digiuno in merito, ha pensato
e detto qualcosa?
Post by Giovanni De Merulis
TI ringrazio, io non penso che tu sia in malafede nè falso. Penso solo
che la pensi diversamente da me. Nè credo che per questo io sia nè
meglio nè peggio di te.
Chapeau.

ciao :-))

dR
Antenore la Bestia
2003-08-01 19:29:39 UTC
Permalink
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antenore la Bestia
AAAAAAAAAAAAAAAAH, ecco, il solito che pensa che se una manifestazione
artistica a *lui* non fa nessuna impressione, allora non c'è arte.
Caro Giovanni, non sei un metro unico di paragone.
Ti ringrazio. Tuttavia, come avrai notato, avevo chiaramente
specificato in tutto il mio post precedente che quelle considerazioni
su Jackson Pollck erano del tutto soggettive e non tentavano
minimamente di vole dare un giudizio oggettivo.
Danny Rose ha risposto a tutto molto meglio di come potrei fare io.

Vorrei farti notare che è una ben precisa affermazione nel tuo post
ad aver scatenato (?) il putiferio (??): che i Kronos sarebbero una
montatura fatta da un sapiente battage pubblicitario proprio come il
fenomeno Jackson Pollock in pittura. Ora un conto è esprimere una
opinione ("si tratta di artisti, come Pollock, per me sopravvalutati"),
un conto è formulare una valutazione come, non importa dietro quanti
"IMHO", se fosse oggettiva. Usi Pollock come paragone, come se fosse
implicitamente acquisito che si trattasse di una montatura: non hai
espresso una opinione ma hai fatto una valutazione ben precisa con la
pretesa dell'oggettività, in apertissimo contrasto con la tua stessa
affermazione che "l'estetica della'arte contemporanea è legata semprè
più ad aspetti soggettivi che oggettivi".
Post by Giovanni De Merulis
Ti ripeto, per l'ennesima volta, che PER ME, Pollock non è un artista
ma un geniale prodotto di battages pubblicitari.
Ti ringrazio.
Post by Giovanni De Merulis
Se tu pensi il
contrario io non solo non scriverò, ma non penserò neppure che sei "il
solito che pensa che se una manifestazione
artistica a *lui* fa tanta impressione, allora c'è arte"
Non certo io. Ma se ci sono tante persone preparate che pensano che
Pollock abbia fatto arte interessante, un pensierino ci faccio, prima
di pensare che siano stati tutti turluplinati.

Non capisco perchè la validità di un teorema matematico debba essere
controllata da esperti "pari" e preparati, mentre il giudizio di gente
preparata per la valutazione di un prodotto d'arte possa essere
tranquillamente ignorato. Vorrei tanto sapere che ne pensi della
polemica in atto circa la Classificazione dei Gruppi Semplici Finiti,
o attorno l'uso dell'Ipotesi Estesa di Riemann, per non parlare
delle scuole di pensiero che preferiscono un algoritmo polinomiale
ma lentissimo per verificare la primalità di un numero intero ad
un algoritmo non polinomiale, ma che è di gran lunga il più veloce
per ogni intero minore di 10^(221*10^21).

La musica, e le altre forme artistiche, godono di una posizione
privilegiata. Per poter essere fruite non richiedono necessariamente
studi intensi e prolungati -- per capire da zero la dimostrazione
di Andrew Wiles della congettura di Taniyama-Weil (che implica,
grazie a lavori di Frey e Ribet, il grande Teorema di Fermat) ci
vogliono una decina scarsa di anni di studio. la fruizione e
la capacità di formulare giudizi oggettivi (posto che esistano)
sono cose diverse. Ad un livello molto più semplice, esprimere
un'opinione e usarla addirittura come metro di paragone, necesariamente
pretendendo che abbia una valenza oggettiva, è solo un problema di
lingua.
Post by Giovanni De Merulis
Nè mi porrò il problema di capire se tu ritenga o meno di essere un
metro unico di paragone.
Io no.
Post by Giovanni De Merulis
Copme ho scritto nel post cui tu rispondi con questo sberleffo, tutto
Sberleffo? Dove ho fatto uno sberleffo?
Post by Giovanni De Merulis
Ma se a me una cosa non piace devo per forza dire che è bella? Se io
Niente affatto.
Post by Giovanni De Merulis
almeno ada pprofondire le nostre reciproche conoscenze. Io per esempio
sono incantato (fra gli altri) da Hopper, Duchamp, Mondrian, Clerici,
Tornabuoni, Liviadotti Luzzati, Pirella, Klee, Modigliani, Giacometti.
E tutti quelli che si sono chiesti se l'opera di Modigliani non fosse
affatto Arte, visto che due studentelli sono riusciti a falsificare
il suo lavoro e a farlo bere ai critici? Altri si sono chiesti a che
ci stanno a afare i critici...
Post by Giovanni De Merulis
Mi piacciono tanto Fausto Pirandello e Rossati. Comincio solo ora a
comprendere l'arte di Giacomo Manzoni, ma è stato un travaglio
indefinito. Non sopporto i già nominati nel post precedente ma nemmeno
Schifano, non mi piace proprio
TI Ringrazio, ma se io non capisco un'opera, come faccio a capire se
è arte o no?
Eh, eviti di giudicarla. Ovviamente ogni tanto si può avere la presunzione
di capire un artista (io ho la presunzione di capire Pärt) e di ritenerlo
per vari motivi poco interessante (io lo la presunzione di sapere dove
Pärt è poco originale e dove ha copiato a man bassa senza scrupoli).
Che ci vuoi fare? Di palloni gonfiati il mondo è pieno (io, ad esempio).
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antenore la Bestia
PS: stamattina riordinando ho ritrovato il manoscritto del
"Giovanni-Costanzo-Sciò"
M'aggiravo a Ponte Milvio
preso a rimirare Silvio
quando cadde una cometa
che mi rese anima cheta.
D'improvviso vidi chiaro
che anche Gialo era somaro,
Di Nicola arguto e solo
Capuani un tristanzuolo.
Ci siamo sposati il 17 maggio scorso.
E non mi avete invitato. LE bestie siete voi! HA!


GROWL
<A>
--
_/_/ Antenore la Bestia <><
/_/ "In Italia i fascisti si dividono in due categorie:
_/ i fascisti e gli antifascisti" -- Ennio Flaiano
/ "Timeo Antenorem et dona ferentem" (d'après Alberto d'Onofrio)
Danny Rose
2003-08-02 12:24:17 UTC
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Post by Antenore la Bestia
Danny Rose ha risposto a tutto molto meglio di come potrei fare io.
Mannò, che dici. Anzi, scusate l'intromissione. Per Giovanni confermo che in
italiano è disponibile un volumetto di lettere e riflessioni di Jackson
Pollock (si intitola semplicemente così, "Jackson Pollock, lettere,
riflessioni, ecc.ecc".) curato da Elena Pontiggia per l'editore SE. Si
tratta del n.36 della collana (molto bella) "Testi e documenti del
Novecento". Lo si dovrebbe trovare anche nei remainders a prezzo scontato,
con un po' di fortuna.
Post by Antenore la Bestia
Vorrei tanto sapere che ne pensi della
polemica in atto circa la Classificazione dei Gruppi Semplici Finiti,
o attorno l'uso dell'Ipotesi Estesa di Riemann, per non parlare
delle scuole di pensiero che preferiscono un algoritmo polinomiale
ma lentissimo per verificare la primalità di un numero intero ad
un algoritmo non polinomiale, ma che è di gran lunga il più veloce
per ogni intero minore di 10^(221*10^21).
-- per capire da zero la dimostrazione
Post by Antenore la Bestia
di Andrew Wiles della congettura di Taniyama-Weil (che implica,
grazie a lavori di Frey e Ribet, il grande Teorema di Fermat) ci
vogliono una decina scarsa di anni di studio.
Questo pezzo lo tengo da parte per Zazie, che si divertirà come una
pazza...se la cosa ti può consolare, la linguistica non è messa meglio della
musica. Tutti pensano di capirla istintivamente, soprattutto se conoscono
passabilmente una lingua straniera (in realtà, si tratta di qualcosa di
completamente diverso). Per intendere Chomsky occorrono meno di nove-dieci
anni, ma non è che sia proprio elementare...:-))

dR
pp7dd
2003-08-01 13:30:40 UTC
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Post by Antenore la Bestia
Post by Giovanni De Merulis
On Thu, 31 Jul 2003 14:10:00 +0200, Antenore la Bestia
Post by Antenore la Bestia
Infine, definire Jackson Pollock una montatura dello star system mi è
parsa una bestialità.
Chide scusa ma non si tratta di una mia congettura. Di essere un
prodotto dello star system appositamente creato da un abile battage
pubblicitario lo ammette lo stesso Pollock in un documentario che ho
visto su RaiSatArt
Di chi stiamo parlando?
Ora rileggo che tu avevi scritto "Jason Pollock". Era un errore
(come ho pensato io) o esiste un Jason Pollock a me sconosciuto
che però è diventato famoso grazie allo star system?
Jackson Pollock ha conosciuto un po' di fama grazie all'incondizionato
sostegno datole da Peggy Guggenheim -- e come sappiamo in arte spesso
genio, successo e ritorno economico sono tre variabili indipendenti.
Discorso valido solo dal 1800 circa in poi, con possibili rare ecezioni.

Fino al 1700 circa la qualità di un pittore va molto spesso a braccetto con
il suo reddito, se no chi gli pagava i materiale per fare opere?

I mecenati privati poi erano spesso molto avveduti e anche anticonformisti
rispetto alla chiesa, uno dei più grandi datori di lavoro artistici.

Non è possibile immaginare Michelangelo, Raffaello, Giotto ...... poveri
in canna, è una fesseria, se poi sperperavano i loro beni, beh allora è un
altro discorso. O..O
Antenore la Bestia
2003-08-05 13:42:21 UTC
Permalink
Post by pp7dd
Post by Antenore la Bestia
Jackson Pollock ha conosciuto un po' di fama grazie all'incondizionato
sostegno datole da Peggy Guggenheim -- e come sappiamo in arte spesso
genio, successo e ritorno economico sono tre variabili indipendenti.
Discorso valido solo dal 1800 circa in poi, con possibili rare ecezioni.
Fino al 1700 circa la qualità di un pittore va molto spesso a braccetto con
il suo reddito, se no chi gli pagava i materiale per fare opere?
Appunto. Ma chi comperava i quadri? Chi commissionava i pezzi?

Pochi ricconi, autorità pubbliche, mecenati.

È vero che c'erano autori come Händel, che a Londra organizzava i
propri concerti e vendeva a casa propria i biglietti. E che riuscivano
a sbarcare il lunario così (in effetti Händel diventò proprio straricco),
ma non era l'unico modo per diventare ricchi, quello. Con Händel abbiamo
grandezza artistica, successo di pubblico e ricchezza dipendenti. Con
Gesualdo, invece, le cose erano diverse (non avrebbe potuto fare quello
che ha fatto se non fosse stato ricco di suo).
Post by pp7dd
I mecenati privati poi erano spesso molto avveduti e anche anticonformisti
rispetto alla chiesa, uno dei più grandi datori di lavoro artistici.
Infatti. E a volte finanziavano gente che è stata cancellata dalla
storia. O che è rimasta in una nota a piè di pagina in un libro di
storia dell'arte.
Post by pp7dd
Non è possibile immaginare Michelangelo, Raffaello, Giotto ...... poveri
in canna, è una fesseria, se poi sperperavano i loro beni, beh allora è un
altro discorso. O..O
E i gusti delle masse venivano, essenzialmente, influenzati dal
portafogli di pochi...


GROWL
<A>
--
_/_/ Antenore la Bestia <><
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_/ i fascisti e gli antifascisti" -- Ennio Flaiano
/ "Timeo Antenorem et dona ferentem" (d'après Alberto d'Onofrio)
pp7dd
2003-08-05 18:21:49 UTC
Permalink
Post by Antenore la Bestia
Post by pp7dd
Post by Antenore la Bestia
Jackson Pollock ha conosciuto un po' di fama grazie all'incondizionato
sostegno datole da Peggy Guggenheim -- e come sappiamo in arte spesso
genio, successo e ritorno economico sono tre variabili indipendenti.
Discorso valido solo dal 1800 circa in poi, con possibili rare ecezioni.
Fino al 1700 circa la qualità di un pittore va molto spesso a braccetto con
il suo reddito, se no chi gli pagava i materiale per fare opere?
Appunto. Ma chi comperava i quadri? Chi commissionava i pezzi?
Dall'800 in poi cade l'esigenza di una commissione pubblica, il tenore di
vita aumenta ed è possibile più facile procurarsi materiali artistici a
minor costo rispetto al passato, è più facile vivere con poco, esistono
molti più committenti per la ricchezza diffusa, si ampliano così le
possibilità di fare cose al di fuori dell'ordinario (è più facile convincere
poche persone private sul nuovo, che tante spesso legate al vecchio).
O..O
pp7dd
2003-08-03 17:25:01 UTC
Permalink
On Thu, 31 Jul 2003 16:03:27 +0200, Antenore la Bestia
vabe', tagliamo corto, a me la pittura di Jackson Pollock (ne ho viste
opere anche dal vivo fra amsterdam, parigi e la stessa GNAM di Roma)
lascia del tutto indifferente, il che nell'arte, sempre per me, è
sintomo di assenza di arte. Privo di tecnica (che buare la latta della
vernice, appenderla ad un filo e lasciarla percolare sulla tela tutto
può esserer considerato fuorchè tecnica pittorica), e privo di "estro"
e capacità di coinvolgimento emotivo, lo scatolone "Jackson Pollock"
per me rimane uno scatolone vuoto.
la Capacità di coinvolgimento emotivo non corrisponde ad un'opera d'arte,
Picasso a me non piace, mi lascia indifferente il più delle volte, eppure,
anche se a me NON PIACE, Picasso rimane veramente UN GRANDE.
Questo non perchè lo dicono i grandi critici letterari, ma perchè lo vedo
anch'io, nel suo modo di fare lucido è coerente è ecellente e NON MI PIACE,
senza di lui non ci sarebbero state tantissime cose, è insostituibile come
(in misura minore per ora ma gli anni parleranno) Pollock, Vasarely, Pop Art
ecc ecc.

Che mondo sarebbe senza Picasso, Pollock, Vasarely ??? e tutti gli altri???
Non si possono ignorare, sono stati e rimangono modelli dell'arte
contemporanea, è come pretendere di fare arte oggi senza conoscere l'attuale
cappella Sistina di Michelangelo.
Come si fa a pretendere di fare arte senza conoscere cosa hanno fatto
persone di quel livello?
Se non piacciono pazienza, ma sono e rimangono grandi innovatori, non
cercate significati o materiali preziosi, nel '900 perché non ci sono, li
trovate se mai al massimo fino al 1800 e non oltre. O..O
pp7dd
2003-08-01 13:43:23 UTC
Permalink
Post by Antenore la Bestia
Infine, definire Jackson Pollock una montatura dello star system mi è
parsa una bestialità.
non pare, lo è lo è una bestialità
Post by Antenore la Bestia
Pollock lo si apprezza al meglio osserando le
sue opere dal vivo,
come Fontana, con tutte le sue bellissime sporgenze, ammazzate dalla
riproduzione in carta patinata.
Post by Antenore la Bestia
non guardando film documentari su di lui che
magari, al più, possono aumentare i pregiudizi se uno è prevenuto...
Se ci si aspetta di vedere, madonne con bambini in braccio o crocefissi....
per forza, nell'arte contemporanea il significato di rappresentazione E'
MORTO, è inutile cercarlo, non c'è è basta.

Per favore non domandatevi mai COSA VOLEVA DIRE L'ARTISTA? perchè tanto non
potete arrivarci, perchè l'artista non aveva nessun particolare significato
da dirci.
Se invece lasciate andare gli occhi lungo i colori e le macchie, apprezzando
gli accostamenti e i vari effetti, allora potrete capire Pollock e tanti
altri, solo se NON ci si chiederà COSA VUOL DIRE.

L'arte contemporanea dà a voi la in parte la possibilità di rivedere come
più vi piace l'opera che avete davanti, senza critici, senza simboli, senza
codici, senza linguaggi nazionali... forse tanta libertà a molti spaventa
O..O
tonysuper
2003-07-31 10:04:04 UTC
Permalink
FInora siamo rimasti nell'ambito della musica leggera ma il quartetto
ha voluto dimostrare le sue qualità (!!!) anche nell'ambito della
musica colta e così la parte finale del concerto cominciava con la
composizione Cat O' Nine Tails di John Zorn.
all'anima della musica colta che è John Zorn
Ho potuto
riconoscere in quel concerto senza ombra di dubbio temi e armonie di
King Crimson e Soft Machine a mano bassa e poi anche Jethro Tull,
Yes, Emerson Lake e Palmer, ed a tratti nel suo sassofono mi sembrava
persino di sentire echi del buon vecchio Andy Mackay dei Roxy Music, e
brutti scopiazzamenti di Ornette Coleman, ma avessi sentito una sola
nota, una sola armonia, una sola idea che fosse originale e creativa.
in pratica un concerto di prog rock
Prima di passare agli ultimi due brani previsti il sorprendente
quartetto kronos ci faceva scoprire il suono di un quartetto col
distortorsore ed eeguiva la famosa versione di Jimi Hendrix dell'inno
americano, quella di Woodstock.
sempre prog rock
Per finire siamo andati sul soporifero deciso, prima col brano in
stile New Age dal titolo Flugufrelsarinn di Sigur Ros
i Sigur Ros sono tra gli alfieri del neo-prog .... tutto in programma :-)

(arr. Stephen
Prutsmann) ed infine col Triple Quartett del neo-Glassiano Steve
Reich.
oibò questo non doveva essere malaccio


--
Ascolta e pentiti e se hai tempo vergognati
http://art.supereva.it/tonysuperprog
Daniele Zini
2003-07-31 10:59:48 UTC
Permalink
entrato il Kronos Quartett che per la cronaca è guidato dal Violinista
David Harrington, accompagnato dal Violinista John Sherba, dal
Violista Hank Dutt e dalla bella VIoloncellista Jennifer Culp.
Già da questo si evince quanto tu ne capisca di musica: il primo violino è
accompagnato dagli altri tre!
Complimentoni!
Daniele
Giovanni De Merulis
2003-07-31 11:25:38 UTC
Permalink
On Thu, 31 Jul 2003 10:59:48 GMT, "Daniele Zini"
Post by Daniele Zini
entrato il Kronos Quartett che per la cronaca è guidato dal Violinista
David Harrington, accompagnato dal Violinista John Sherba, dal
Violista Hank Dutt e dalla bella VIoloncellista Jennifer Culp.
Già da questo si evince quanto tu ne capisca di musica: il primo violino è
accompagnato dagli altri tre!
Complimentoni!
Daniele
Parlavo della formazione del quartetto che come non sai perchè non te
l'hanno spiegato ha sempre un leader che nella fattispecie è il primo
violino che si accompagna ad altri tre musicisti che insieme fanno la
formazione "quartetto".

Chiede scusa per aver saltato dei passaggi ed aver semplificato con le
parole "guidato da" e "accompagnato da" ma da tempo non frequentavo
questo NG e non mi potevo rendere conto che ci fossero degli ignoranti
che, come sempre capita agli ignoranti, specie se imbecilli, non
sapendo di cosa si parla danno dell'ignorante agli altri.


Giov. Diemme


==================================
Il resto nol dico
già ognuno lo sa

(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
===================================

Giovanni De Merulis
***@iss.it
Antonio Giorgio BanKche
2003-07-31 12:39:31 UTC
Permalink
osceno Renzo Piano
stai scherzando vero?
ieri 30 luglio 2003 ospitava un cosiddetto
concerto del Quartetto "Kronos". Questo quartetto sembra essere
celebrato come uno di migliori e più acclamati complessi cameristici
di musica contemporanea
e lo è
i sedili sono scomodi,
questo tantissime volte è vero: lo trovo anch'io assurdo
sono di un orrendo colore rosso acceso che disturba la vista per tuto
il tempo in cui la sala è illuminata
altra cosa assurda che ho riscontrato: il verde questo sconosciuto
I quattro, legittimamente vestiti da concerto Pop si seggono e
iniziano a suonare. E qui la sorpresa: il suono non veniva dal palco
ma da una cassa collocata alla mia sinistra (io ero nella galleria
destra proprio di fianco, in alto al quartetto) ìn pratica stavo
acoltando un CD dal vivo.
non è che era un live electronics? se suonano sopra una traccia
preregistrata (e lo han fatto tutti, anche Arditti) l'unica soluzione è far
passare questa su un sistema amplificato
A qusesto punto la sorpresona, per me, della serata: il brano Aaj Ki
Raat di Rahul Dev Burman (arr. di Osvaldo Golijov), colonna sonora del
filme omonimo vedeva comparire, non sulla scena ma registrata e
immessa come sottofondo la musica di un sitar e di vari tablas sulla
cui traccia il quartetto suonava (ma va a capire se erano dal vivo o
in Play Back pure loro, perchè il suono veniva sempre tutto dalla
cassa acustica alla mia sinistra e non dal palco!)
ribadisco il concetto
ed infine col Triple Quartett del neo-Glassiano Steve
Reich
guarda che Glass ha imparato da Reich praticamente tutto quello che gli è
servito per le sue composizioni minimaliste
E' inutile che vi dica che il triple quartett era eseguito per
due terzi dalle casse acustiche e per il rimante terzo dall'unico
quartetto fisicamente presente.
infatti l'opera è per 3 quartetti (come dice il titolo) e prevede anche la
possibilità di un quartetto che suoni su una base preregistrata, come dice
il Maestro stesso.
Il pubblico entusiasta (!!!!) reclamava il bis che immagino ci sia
stato perchè mi sono trattenuto vari minuti nell'orrenda Cavea
dell''orrendo nuovo auditorium di Roma opera dell'osceno Renzo Piano a
fumare una sigaretta e a smadonnare, incazzato nero, sull'ennesima
fregatura dell'estate romana.
bah!
Il Kronos Quartett mi ha dato l'impressione di essere un quartetto ben
costruito un fenomeno da star system, qualcosa di simile al fenomeno
Jason Pollock nell'arte pittorica. Un bel pacchettino ben confezionato
ma inutile e vuoto: Non saprei nemmeno dire se siano bravi perchè con
tutte quelle casse acustiche non sono riuscito a sentire nemmeno le
sonorità di un quartetto.
probabilmente hanno suonato male, ma anche in quel caso avresti dovuto
accorgerti della loro bravura
Il biglietto? 18 Euro in galleria, 28 in Platea. Per me e mia moglie
che siamo stati in galleria 18 Euro a testa, il prezzo di un CD con la
differenza che il CD te lo porti a casa e te lo risenti quando vuoi e
lo paghi una volta sola per sentirlo in due.
Xenakis ha detto che il concerto è un modo antiquato di fruire della musica:
"Mia sorella al concerto ha trovato marito" gli ha risposto il pupazzo di
Berio (tratto da "C'è musica e musica" ROTFL)
Che dire in conclusione? speriamo che arrivi presto un Jupiter
Quartett che sisalvi dalle fauci del Kronos Quartett e con l'aiuto del
Rea Quartett lo spodesti e ci dia della buona musica. Per la verità un
quartetto siffatto c'è già, si chiama Quartetto Arditti.
e del "Helicopter quartet" suonato da quel quartetto che mi dici? o ci
mettiamo anche a disprezzare
Stokhausen?
Prova ad ascoltare quel capolavoro di Luigi Nono dal titolo "La lontananza
nostalgica utopica futura".
Ci suona Irvine Arditti su una base di 8 (!!!!!!!! visto che ti piacciono i
puti esclamativi) piste.

°°°°°°°°°°°°°°°°°
breve autopresentazione: mi piace la musica classica (ma va'? :-) sopratutto
quella barocca (Bach, Vivaldi), quella contemporanea (diciamo quella del
'900 ivi incluso il minimalismo: Reich è il mio idolo), quella elettronica
ed il progressive rock (dei Gentle Giant i miei preferiti in assoluto
amministro una ml) ed ho deciso di partecipare a questo ng perchè leggo che
c'è gente molto competente e vorrei espandere le mie conoscenze (portafoglio
permettendo).
Qualcuno ha qualche notizia su it.arti.musica.studio?

Cià!

Antonio BanKche

now playing: 4'33'' - John Cage

"I fell the need to move on, not to sell out or cop out, but just to move
on" - Steve Reich

.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°
http://groups.yahoo.com/group/GentleGiantItalia
http://www.theenid.com
http://www.stevereich.com
http://www.mellotron.com
.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°
Antonio Giorgio BanKche
2003-07-31 20:12:45 UTC
Permalink
<sarcasmo on>
Ha pure fatto la "barca" del Prometeo di Nono (ovvove! contempovanea!),
noto compositore veneto (quindi ubriacone ;) diventato famoso solo per
la tessera del PCI. Come Berio.
<sarcasmo off>
comprato proprio pochi giorni fa (il "Prometeo"): meraviglioso!
e pensare che era fuori catalogo da anni.
Anche Berio compagno?
Chissà cosa avrebbe detto se avesse ascoltato "Different trains" del
"neo-glassiano" Reich. Orrore, non due, ma TRE quartetti preregistrati,
e pure una voce. ARGH.
la più bella e geniale composizione che abbia mai sentito.
Ancora oggi se la riascolto mi sbalordisco per l'impressionante sensibilità
musicale di Steve Reich.
E intanto aspetto che mi arrivi "The cave" (costruita con lo stesso
procedimento).
... e aspetto che mi passi l'incazzatura per essermi perso il suo concerto
(coi suoi "Musicians") a Fano il 19 luglio.
Se becco il webmaster di Reich gli suono "Drumming" addosso.
Qualcuno c'è stato? Sa quanta gente c'era?
In questo non sono molto d'accordo con Xenakis (uno dei miei idoli).
penso fosse una sua provocazione (neanche io sono d'accordo con lui)
Post by Antonio Giorgio BanKche
"Mia sorella al concerto ha trovato marito" gli ha risposto il pupazzo di
Berio (tratto da "C'è musica e musica" ROTFL)
pupazzo di berio?
sì! non l'hai vista? simpaticissima macchietta che interveniva qua e la
durante il documentario: da sbottare dalle risate! :-D
Post by Antonio Giorgio BanKche
Prova ad ascoltare quel capolavoro di Luigi Nono dal titolo "La lontananza
nostalgica utopica futura".
Ci suona Irvine Arditti su una base di 8 (!!!!!!!! visto che ti piacciono i
puti esclamativi) piste.
se poi lo ascolti in CD, è doppiamente finto!
a me sembra verissimo! sopratutto in cuffia
BENVENUTO!
deng iù!
E rinforzi le (magre) file degli amanti della contemporanea, qui
attraversate
ogni tanto anche da faide pericolose, non solo da attacchi dei più.
vabbè: me l'aspettavo
Ligeti, Grisey, Stockhausen,
Kurtag, per me stanno al fianco di Bach, Beethoven, Mozart, Brahms, Bartok
e
pochi altri, e se dimentico dei nomi, è perchè sto scrivendo velocemente
:)

d'accordo
Per ora è assente qualcuno che ti direbbe "ma la musica barocca ti serve
per
digerire quella contemporanea che assomiglia al suono di un camion di
maiali
che si scontra frontalmente con un camion carico di rottami metallici?",
ma
ti avverto che quando tornerà (torna, torna, il Marcelli) la battuta te la
farà.

guarda che quelle battute le faccio anch'io: un po' di ironia non guasta
mica! :-)
Quando ritorna Zazie, attento al portafoglio :)
allora aspettiamo Zazie
GROWL
URCA!
_/ i fascisti e gli antifascisti" -- Ennio Flaiano
ROTFL

Cià!

Antonio BanKche

now playing: 4'33'' - John Cage ... preferisco di più la prima parte ...
dopo si trascina dietro il solito tema '_'

"I fell the need to move on, not to sell out or cop out, but just to move
on" - Steve Reich

.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°
http://groups.yahoo.com/group/GentleGiantItalia
http://www.theenid.com
http://www.stevereich.com
http://www.mellotron.com
.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°
Paolo Tramannoni
2003-08-01 07:48:07 UTC
Permalink
mi chiedo quanto abbiano contribuito a rendere scontata e leziosa la
musica di Vivaldi i vari Solisti Veneti e Musici
Ormai, nel pomeriggio di Radio Tre si ascoltano solo loro (almeno, credo
di identificarli come interpreti negli intermezzi delle trasmissioni di
storia contemporanea). In effetti, un bel tuffo nel passato. Suono
gonfio e tronfio, solisti carichi di vibrato, un'inesorabile piattezza
ritmica.
Ti consiglio di seguire la collana dell'Istituto dei Beni Musicali in
Piemonte (www.ibmp.it) che sta patrocinando un ottimo progetto di
incisione delle musiche dei manoscritti vivaldiani conservati alla
Nazionale di Torino.
Grande notizia. Grazie.

Ciao,
Paolo
--
Paolo Tramannoni
Porto Recanati, Italy
Giovanni De Merulis
2003-08-01 16:03:39 UTC
Permalink
On Thu, 31 Jul 2003 14:39:31 +0200, "Antonio Giorgio BanKche"
Post by Antonio Giorgio BanKche
osceno Renzo Piano
stai scherzando vero?
no perchè tu sì?
Post by Antonio Giorgio BanKche
ieri 30 luglio 2003 ospitava un cosiddetto
concerto del Quartetto "Kronos". Questo quartetto sembra essere
celebrato come uno di migliori e più acclamati complessi cameristici
di musica contemporanea
e lo è
Ti ringrazio, scusa, non me n'ero accorto.
Post by Antonio Giorgio BanKche
i sedili sono scomodi,
questo tantissime volte è vero: lo trovo anch'io assurdo
TI ringazio, fiuuuuuuuu! vai che almeno una l'ho azzeccata!
Post by Antonio Giorgio BanKche
sono di un orrendo colore rosso acceso che disturba la vista per tuto
il tempo in cui la sala è illuminata
altra cosa assurda che ho riscontrato: il verde questo sconosciuto
Grazzzzzzzieeeee! e due!
Post by Antonio Giorgio BanKche
I quattro, legittimamente vestiti da concerto Pop si seggono e
iniziano a suonare. E qui la sorpresa: il suono non veniva dal palco
ma da una cassa collocata alla mia sinistra (io ero nella galleria
destra proprio di fianco, in alto al quartetto) ìn pratica stavo
acoltando un CD dal vivo.
non è che era un live electronics? se suonano sopra una traccia
preregistrata (e lo han fatto tutti, anche Arditti) l'unica soluzione è far
passare questa su un sistema amplificato
Cazzo! perchè non lo fanno pure gli altri allora? mi immagino Pollini
che fa un concerto di Mozart con la base, che costa pure meno
dell'orchestra no?
Post by Antonio Giorgio BanKche
A qusesto punto la sorpresona, per me, della serata: il brano Aaj Ki
Raat di Rahul Dev Burman (arr. di Osvaldo Golijov), colonna sonora del
filme omonimo vedeva comparire, non sulla scena ma registrata e
immessa come sottofondo la musica di un sitar e di vari tablas sulla
cui traccia il quartetto suonava (ma va a capire se erano dal vivo o
in Play Back pure loro, perchè il suono veniva sempre tutto dalla
cassa acustica alla mia sinistra e non dal palco!)
ribadisco il concetto
ribadisco pure io. Se vado ad un concerto di musica dal vivo, la
musica mi piacerebbe ascoltarla dal vivo.
Post by Antonio Giorgio BanKche
ed infine col Triple Quartett del neo-Glassiano Steve
Reich
guarda che Glass ha imparato da Reich praticamente tutto quello che gli è
servito per le sue composizioni minimaliste
Ti ringrazio, meno male ci sei tu che mi insegni tante cose! io, sai
com'è, non capisco un cazzo nè di musica nè di Reich.
Post by Antonio Giorgio BanKche
E' inutile che vi dica che il triple quartett era eseguito per
due terzi dalle casse acustiche e per il rimante terzo dall'unico
quartetto fisicamente presente.
infatti l'opera è per 3 quartetti (come dice il titolo) e prevede anche la
possibilità di un quartetto che suoni su una base preregistrata, come dice
il Maestro stesso.
Un motivo in più per non amare Reich. Caspiterina, ma se devo fare
musica preregistrata, tanto vale che preregistri anche la mia di
performance. Clic! parte la musica e alla fine mi becco l'applause per
aver fatto clic! al momento giusto! perchè mai mi devo dannare ad
andare a tempo e non sbagliare un nota per correre dietro al nastro
magnetico?
Post by Antonio Giorgio BanKche
Il Kronos Quartett mi ha dato l'impressione di essere un quartetto ben
costruito un fenomeno da star system, qualcosa di simile al fenomeno
Jason Pollock nell'arte pittorica. Un bel pacchettino ben confezionato
ma inutile e vuoto: Non saprei nemmeno dire se siano bravi perchè con
tutte quelle casse acustiche non sono riuscito a sentire nemmeno le
sonorità di un quartetto.
probabilmente hanno suonato male, ma anche in quel caso avresti dovuto
accorgerti della loro bravura
No anzi, hanno suonato benissimo, avevano l'amplificazione messa
benissimo e l'interop spettacolo, comprese le luci erano segno di
assoluto professionismo. Ma che c'entra questo? anche gli spettacoli
di Madonna sono scenograficamente e coreograficamente perfetti.
Post by Antonio Giorgio BanKche
Il biglietto? 18 Euro in galleria, 28 in Platea. Per me e mia moglie
che siamo stati in galleria 18 Euro a testa, il prezzo di un CD con la
differenza che il CD te lo porti a casa e te lo risenti quando vuoi e
lo paghi una volta sola per sentirlo in due.
"Mia sorella al concerto ha trovato marito" gli ha risposto il pupazzo di
Berio (tratto da "C'è musica e musica" ROTFL)
Yannis Xenakis che è per me uno dei migliori musicisti della sua
generazione, in questo caso ha detto una stronzata. Ma non c'è niente
di strano, è lo snobismo dell'artista moderno che non accetta che la
sua opera possa dipendere dal giudizio di chi la fruisce. La classica
spocchia dell'artista moderno che sotto certi aspetti è persino
comprensiile dato che oggi per essere affermati bisogna soprattutto
avere un bravo press agent.
Post by Antonio Giorgio BanKche
Che dire in conclusione? speriamo che arrivi presto un Jupiter
Quartett che sisalvi dalle fauci del Kronos Quartett e con l'aiuto del
Rea Quartett lo spodesti e ci dia della buona musica. Per la verità un
quartetto siffatto c'è già, si chiama Quartetto Arditti.
e del "Helicopter quartet" suonato da quel quartetto che mi dici? o ci
mettiamo anche a disprezzare
Stokhausen?
Sto Cazzo! guai chi ci tocca il mostro sacro! Guai a profanare il
tempio di Darmstadt con tutte le stronzate che ha prodotto, Guai a chi
tocca Boulez e soci!
Post by Antonio Giorgio BanKche
Prova ad ascoltare quel capolavoro di Luigi Nono dal titolo "La lontananza
nostalgica utopica futura".
Nono chi il musicista ufficiale del PCI?
Post by Antonio Giorgio BanKche
Ci suona Irvine Arditti su una base di 8 (!!!!!!!! visto che ti piacciono i
puti esclamativi) piste.
Il fatto che mi piacci il QUartetto di Irvine Arditti non vuol dire
che mi piaccia tutto ciò che fa Irvine. Mi piace molto pure Gidon
Kremer e pure lui ha inciso Nono e allora?


Giov. Diemme


==================================
Il resto nol dico
già ognuno lo sa

(Da Ponte/Le Nozze di Figaro)
===================================

Giovanni De Merulis
***@iss.it
Antenore la Bestia
2003-08-01 19:05:42 UTC
Permalink
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antonio Giorgio BanKche
I quattro, legittimamente vestiti da concerto Pop si seggono e
iniziano a suonare. E qui la sorpresa: il suono non veniva dal palco
ma da una cassa collocata alla mia sinistra (io ero nella galleria
non è che era un live electronics? se suonano sopra una traccia
preregistrata (e lo han fatto tutti, anche Arditti) l'unica soluzione è far
passare questa su un sistema amplificato
Cazzo! perchè non lo fanno pure gli altri allora? mi immagino Pollini
che fa un concerto di Mozart con la base, che costa pure meno
dell'orchestra no?
C'è una fondamentale differenza.

Il concerto di Mozart è scritto per pianoforte ed orchestra.

Il pezzo di Reich è scritto per tre quartetti oppure per
un quartetto con due quartetti preregistrati.

Sarebbe sbagliato eseguire il concerto di Mozart con la base,
pardon, l'orchestra preregistrata -- non solo perchè è una
violazione del testo, e bella grossa, ma perchè la prassi
interpretativa di Mozart prevede anche una certa flassibilità
nei tempi che non sempre può essere fissata a priori. Il
quartetto di Reich invece prevede tempi assolutamente fissi.
Post by Giovanni De Merulis
Ti ringrazio, meno male ci sei tu che mi insegni tante cose! io, sai
com'è, non capisco un cazzo nè di musica nè di Reich.
Non è che non capisci un cazzo di musica. Anzi, secondo me
ne capisci molto più della media. Non capisci nulla di Reich
e hai una idea molto vaga del '900.


[...]
Post by Giovanni De Merulis
Un motivo in più per non amare Reich. Caspiterina, ma se devo fare
musica preregistrata, tanto vale che preregistri anche la mia di
performance. Clic! parte la musica e alla fine mi becco l'applause per
aver fatto clic! al momento giusto! perchè mai mi devo dannare ad
andare a tempo e non sbagliare un nota per correre dietro al nastro
magnetico?
Ci sono anche pezzi per nastro magnetico solo, infatti.

Ma la musisca per ensemble e nastro sincronizzati ha un suo
senso -- e tra l'altro c'è una tensione estrema che si verifica
nel momento in cui gli esecutori sono, per così dire, "ingabbiati"
dal nastro. Una tensione che è sempre e comunque la tensione
fondamentale di tutta la musica difficile (da suonare). Realizzata
in modo diverso, ma sempre parte dell'esperienza di concerto.

E poi non vedo perchè un compositore di oggi non debba sfruttare
le tecnologie che gli sono offerte. Per le stesse ragioni dovremmo
dire che erano degli sconsiderati i compositori che adottarono
quel nuovo strumento a tastiera, il pianoforte. Solo per l'effetto
sorpresa! C'èra gia il fortepiano. Continua a tornare indietro
e scoprirari che l'unico modo "senza barare" di suonare è prendendosi
a clavate il petto (body percussion).
Post by Giovanni De Merulis
No anzi, hanno suonato benissimo, avevano l'amplificazione messa
benissimo e l'interop spettacolo, comprese le luci erano segno di
assoluto professionismo. Ma che c'entra questo? anche gli spettacoli
di Madonna sono scenograficamente e coreograficamente perfetti.
L'arte colta ha sempre ricavato materiale e idee dal mondo popolare.
Dove sta scritto che, che ne so, dopo Brahms deve smettere?

Elogi Yannis Xenakis, anche per me uno dei maggiori musicisti della
sua generazione. Lui ha preso poca ispirazione dall'arte popolare,
ma la sua strada non è l'unica.
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antonio Giorgio BanKche
e del "Helicopter quartet" suonato da quel quartetto che mi dici? o ci
mettiamo anche a disprezzare
Stokhausen?
Sto Cazzo! guai chi ci tocca il mostro sacro! Guai a profanare il
tempio di Darmstadt con tutte le stronzate che ha prodotto, Guai a chi
tocca Boulez e soci!
Veramente, oggidì, Stockhausen a Darmstadt è pure visto male.
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antonio Giorgio BanKche
Prova ad ascoltare quel capolavoro di Luigi Nono dal titolo "La lontananza
nostalgica utopica futura".
Nono chi il musicista ufficiale del PCI?
Nono che con il PCI ci ha avuto pure delle crisi, se è per questo.
E da quando in qua essere di una ben precisa militanza politica
pregiudica il valore di un artista? Questo lo si faceva nella
Russia Sovietica :) Io sono assolutamente anticomunista (e sono
anche anti-bushista). Questo non mi impedisce di apprezzare Nono.
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antonio Giorgio BanKche
Ci suona Irvine Arditti su una base di 8 (!!!!!!!! visto che ti piacciono i
puti esclamativi) piste.
Il fatto che mi piacci il QUartetto di Irvine Arditti non vuol dire
che mi piaccia tutto ciò che fa Irvine. Mi piace molto pure Gidon
Kremer e pure lui ha inciso Nono e allora?
Però se due artisti che apprezzi molto hanno mostrato interesse per
Nono, questo dovrebbe darti da pensare. Nono forse deve il suo
status a qualcosa di diverso che l'essere stato comunista.


GROWL
<A>
--
_/_/ Antenore la Bestia <><
/_/ "In Italia i fascisti si dividono in due categorie:
_/ i fascisti e gli antifascisti" -- Ennio Flaiano
/ "Timeo Antenorem et dona ferentem" (d'après Alberto d'Onofrio)
Antonio Giorgio BanKche
2003-08-02 15:15:41 UTC
Permalink
"Antenore la Bestia" <***@neurotix.com> ha scritto nel messaggio

scusa se taglio ...
sottoscrivo in pieno tutto quello che hai detto

Cià!

Antonio BanKche

now playing: 4'33'' - John Cage

"I fell the need to move on, not to sell out or cop out, but just to move
on" - Steve Reich

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http://groups.yahoo.com/group/GentleGiantItalia
http://www.theenid.com
http://www.stevereich.com
http://www.mellotron.com
.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°Oo.oO°
Danny Rose
2003-08-02 12:14:25 UTC
Permalink
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antonio Giorgio BanKche
guarda che Glass ha imparato da Reich praticamente tutto quello che gli è
servito per le sue composizioni minimaliste
Fra l'altro se confrontato agli altri compositori di rilievo del suo periodo
Reich fa un po' la parte del conservatore. Lo dice pure il musicologo che ha
stilato l'articolo per il dizionario della Utet; un po' troppo parco, ma
l'edizione del Groove che ho consultato lo è anche di più...:-)
Post by Giovanni De Merulis
Post by Antonio Giorgio BanKche
"Mia sorella al concerto ha trovato marito" gli ha risposto il pupazzo di
Berio (tratto da "C'è musica e musica" ROTFL)
Yannis Xenakis che è per me uno dei migliori musicisti della sua
generazione, in questo caso ha detto una stronzata.
No, ha detto una cosa semplicemente discutibile. Perché una stronzata?
Qualcosa di simile lo sosteneva anche quel reazionario di GG (forse non
reazionario, ma conservatore lo era indubbiamente).
Post by Giovanni De Merulis
Ma non c'è niente
di strano, è lo snobismo dell'artista moderno che non accetta che la
sua opera possa dipendere dal giudizio di chi la fruisce. La classica
spocchia dell'artista moderno che sotto certi aspetti è persino
comprensiile dato che oggi per essere affermati bisogna soprattutto
avere un bravo press agent.
Con tutta la simpatia: questo genere di discorsi avviliscono soprattutto chi
li fa. E' un po' troppo facile, ed è un costume "politico" nel senso
deteriore della parola, attribuire chissà quali interessi a chi sostiene
ipotesi peregrine o impopolari. Le motivazioni di GG erano di tutt'altro
spessore, e se ricordo bene pure quelle di Xenakis.
Vorrei poi sapere in che modo evitando i concerti (il che non significa che
si evitino le esecuzioni o le audizioni pubbliche) si schiva il giudizio del
pubblico.
Post by Giovanni De Merulis
Sto Cazzo! guai chi ci tocca il mostro sacro! Guai a profanare il
tempio di Darmstadt con tutte le stronzate che ha prodotto, Guai a chi
tocca Boulez e soci!
Forse Gianni si ricorda di quanto io diffidi dei sessantottini in servizio
permanente effettivo. Ma anche quest'idea del tempio di Darmstadt è fuori
della realtà. I famosi corsi estivi non si tennero poi per tanti anni, e
ormai sono storia da tantissimo tempo. Che poi quello che è passato di lì
sia tutto catalogabile come stronzata, mi pare un poco forte. Scorrendo i
programmi ci si accorge che venne eseguita anche parecchia musica al di là
di ogni sospetto.
Un'accusa come la tua coinvolge una persona che, pur non avendo avuto il
piacere di conoscere (è morto troppo presto), neppure di lontano, ammiro
moltissimo: Bruno Maderna. Intendo proprio il personaggio, prima del
compositore. Un uomo di cultura di primissimo livello. Basta vedere cosa ne
racconta Nono, il quale ammette un debito grandissimo.
Sai, l'anatema contro Darmastadt rischia di diventare un'altra
generalizzazione comoda.

ciao

dR
Antonio Giorgio BanKche
2003-08-04 10:14:18 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Post by Antonio Giorgio BanKche
guarda che Glass ha imparato da Reich praticamente tutto quello che gli è
servito per le sue composizioni minimaliste
ehm... la precedente è una mia frase...
Post by Danny Rose
Fra l'altro se confrontato agli altri compositori di rilievo del suo periodo
Reich fa un po' la parte del conservatore. Lo dice pure il musicologo che ha
stilato l'articolo per il dizionario della Utet; un po' troppo parco, ma
l'edizione del Groove che ho consultato lo è anche di più...:-)
ho letto il libro di Enzo Restagno (EDT, un capolavoro consigliatissimo) che
parla di un grandissimo innovatore (e io sono d'accordo).
Il fatto che Reich abbia rifiutato l'atonalità non è sinonimo di
conservatorismo: Reich ha inventato ed elaborato diverse tecniche di
composizione: il pulse shifting, il phase shifting, il sistema dei pattern
risultanti e il procedimento di estrazione della melodia dal parlato (vedi
"Different trains", "City life" e "The cave"). Non sono sicuro del metodo di
sostituzione, ma mi pare di capire che anche questa sia una sua idea.
Inoltre ha "giocato" molto spesso con l'ambiguità tonale ed ha impiegato la
modalità (quest'ultimo aspetto non giustifica le "accuse" comunque) in un
contesto di costruzione graduale del tema, talvolta utilizzando le cose
simultaneamente.
Sicuramente è un musicista dalla mentalità molto aperta e tesa alla ricerca
ed alla sperimentazione.
Un mio vecchio sign diceva: "A good ending for me tries to avoid e V-I
cadence" (S. Reich).
Penso che questo non sia indice di conservatorismo!

Cià!

GiAnt
(Milan - Italy)

now reading: "Nono" - Enzo Restagno

"I fell the need to move on, not to sell out or cop out, but just to move
on" - Steve Reich

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http://groups.yahoo.com/group/GentleGiantItalia
http://www.theenid.com
http://www.stevereich.com
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Antonio Giorgio BanKche
2003-08-04 20:14:04 UTC
Permalink
Ad esempio la sua è una
posizione relativamente conservatrice in merito all'uso
dell'improvvisazione
se non ricordo male praticamente assente. Questo in
un'ottica di confronto con Riley, naturalmente
in effetti Reich ha sempre formalizzato con delle partiture rigorosamente
strutturate le sue composizioni. E ha anche detto che rispetto a Riley
(appunto) preferisce, diciamo così, fare una sintesi del proprio lavoro di
creazione riordinando ed organizzando tutto il materiale.
Vero è, tuttavia, che avendo suonato jazz agli inizi della sua carrieria di
musicista (è uno strepitoso percussionista diplomato) l'improvvisazione (e
la collaborazione con i "suoi" musicisti) è stata quasi sempre una costante
durante la fase di composizione
Da quanto ho
capito, l'estensore dell'articolo voleva far notare come questo e altri
parametri (il tradizionalismo delle forme di espressione grafica, se
ricordo
bene) siano singolari, in un compositore postcageano.
che non si ispira però principalmente a Cage, anzi non ne condivide numerosi
pensieri.
Il Maestro parla piuttosto di Perotinus, Bach e Morton Feldman come i suoi
massimi ispiratori.
Certo, l'elenco delle
opere si fermava ai primi anni ottanta, per cui penso che anche l'articolo
non faccia necessariamente testo per quanto segue
beh! per quello che dici si può estendere tutto anche alle opere successive,
sempre più improntate ad un costante utilizzo della scrittura sul
pentagramma.
Ma nel quadro della prima
attività di Reich, soprattutto confrontata alla produzione di quegli anni
(parliamo degli anni sessanta e settanta, soprattutto) non mi pare
un'affermazione del tutto insensata.
certo
Post by Antonio Giorgio BanKche
Il fatto che Reich abbia rifiutato l'atonalità non è sinonimo di
Il conservatorismo (sia o meno attribuibile a Reich) di per sé non è
qualcosa di negativo
infatti!
E' una scelta. Sicuramente ricorderai cosa diceva
Schoenberg di Brahms. :-)
no, non lo ricordo :-)=)
Post by Antonio Giorgio BanKche
Reich ha inventato ed elaborato diverse tecniche di
composizione: il pulse shifting, il phase shifting, il sistema dei pattern
risultanti
Certo, se ho ben capito idee sviluppate anche in conseguenza della sua
esperienza di studio etnomusicologica. Di grande interesse.
ehm ... no, perchè sono tutte cose nate prima del suo stage in Africa
(almeno le prime 2)
Post by Antonio Giorgio BanKche
ed ha impiegato la
modalità (quest'ultimo aspetto non giustifica le "accuse" comunque)
Scusa, quali accuse? Di cosa l'avrei accusato?
ho virgolettato, non trovavo un termine migliore: parlavo del
tradizionalismo :-)
1) per il modesto scrivente (Danny Rose) conservatore non significa né
reazionario né superato, né è un giudizio di ordine qualitativo.
2) Per lo stesso modesto scrivente, l'innovazione non è sempre e
necessariamente un valore.
sottoscrivo
Diciamo pure che l'accezione ultraprogressiva,
vettorialmente monosensa e unidimensionale della Storia che a volte ancora
si incontra in giro è cosa che lo fa leggermente rabbrividire.
io invece penso che comunque la ricerca in ambito musicale sia una
componente fondamentale da portare assolutamente avanti
Post by Antonio Giorgio BanKche
Un mio vecchio sign diceva: "A good ending for me tries to avoid e V-I
cadence" (S. Reich).
Penso sia "a V-I cadence".
:-D
iù ar ràit! :o)
Post by Antonio Giorgio BanKche
now reading: "Nono" - Enzo Restagno
Bel libro. Anche l'intervista iniziale è piacevolissima.
ed è anche un bel mattone: accidenti che cultura il grande Gigi! :-O

Cià!

Antonio BanKche

now playing: "Volumina" - Ligeti ... anche con soli cluster si possono fare
delle cose meravigliosamente stupefacenti

"I fell the need to move on, not to sell out or cop out, but just to move
on" - Steve Reich

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http://groups.yahoo.com/group/GentleGiantItalia
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Danny Rose
2003-08-05 19:37:43 UTC
Permalink
Gianni Morelenbaum Gualberto <***@uni.bocconi.it> wrote in
message ***@usenet.libero.it...

Beh, innanzi tutto grazie per la materia di riflessione. Vorrei solo
aggiungere un paio di precisazioni, quasi del tutto inutili.
noto che si tende ad accomunare artisti che, in realtà, hanno avuto in
comune soprattutto un'etichettatura ideata da altri, e di rado congrua.
Indubbiamente. Non pretendo di passare per un conoscitore, anche solo nella
ridotta veste dell'appassionato, quando non lo sono. Reich lo conosco un
poco perché possiedo alcune registrazioni. Di Glass e Riley (senza con
questo volerli equiparare) ho sentito alcune cose che, al primo ascolto, non
mi hanno (a titolo puramente personale) entusiasmato. Possibilissimo che in
futuro accada il contrario. Devo dire, a mio particolare disonore, che
Glass, come Nyman, "vanno forte" in ambienti che mi tocca frequentare per
lavoro, ambienti in cui di musica si parla tanto e a vanvera, IMHO (alcuni
frequentatori del newgroup ci si troverebbero bene). Ora, chiaramente non è
colpa sua; è mia, ho un pessimo carattere. Com'è ormai noto, narcisista che
sono.

In ultimo: non per discolparmi infantilmente, ma ho ripreso lo schema del
thread e delle voci di Enciclopedia che ho consultato (anche il Groove, se
non mi confondo, tende a fare un po' di confusione; almeno l'edizione che ho
potuto consultare in biblioteca).
Ciò detto, è pur vero che come compositore Reich può apparire
essenzialmente
più complesso (soprattutto in ambito ritmico) rispetto ad altri autori
citati. In realtà, spesso si tende a concepire la complessità come un
qualcosa di relativo alla qualità,
In tutta franchezza, non avevo in mente quello. Il ragionamento si muoveva
ad un profilo assai più basso: Reich scrive una partitura più o meno
ordinaria, utilizza degli strumenti in modo tradizionale (non la cassa
armonica, la cordiera o altro, per intenderci), compone in senso
tradizionale; mentre, per fare un altro esempio dettato da affinità
puramente anagrafiche, La Monte Young utilizza "materiali" assai diversi
(spostare gli strumenti senza suonarli, introdurre elementi di forte
aleatorietà e via dicendo; se non erro sono composizioni degli anni
sessanta, quando ha iniziato a farsi conoscere anche Reich). Questo era
suggerito dagli articoli di cui sopra.
Ho anche avuto una spiacevole conferma: in materia io ricordavo le poche
frasi dedicate all'argomento da Mario Bortolotto (poche ma fascinose: devo a
lui una certa curiosità che mi spinse a cercare registrazioni di Feldman) in
Fase Seconda, e poco altro. Ho scoperto che in Italiano in effetti *non*
c'era stato alcun altro contributo critico, almeno dovuto a musicologi di
quella "portata", per molto tempo.

(su Feldman)
In other words; when Bach gives us a diminished fourth,
I cannot respond that the diminished fourth means Oh, God. I cannot
respond
to that diminished fourth as a symbol.
Beh, più o meno è la posizione di Cage.
They have
no longer any moral basis. And what are our morals in music? Our moral in
music is 19th century German music, isn't it? I do think about that, and I
do think about the fact, that I want to be the first great composer that
is
Jewish")
Non rischia di essere un tantino semplicistico, in questi termini? Con tutto
il rispetto per la tensione etica, tipicamente nordamericana (questa sì) che
si ritrova anche in alcune riflessioni di Gould.

(ometto materiale interessantissimo, grazie ancora)
(lo stesso Feldman intravedeva del fascismo in
tutte le esperienze del rock,
No, no, ha ragione...:-D


ciao

dR
Antonio György BanKche
2003-08-07 14:24:24 UTC
Permalink
Post by Danny Rose
Reich lo conosco un
poco perché possiedo alcune registrazioni.
sto per concludere la raccolta della sua opera omnia: dovunque metta mano il
Maestro salta fuori un capolavoro. Niente da fare è: un Genio.
Se vuoi qualche dritta...
Post by Danny Rose
Di Glass e Riley (senza con
questo volerli equiparare) ho sentito alcune cose che, al primo ascolto, non
mi hanno (a titolo puramente personale) entusiasmato
che cosa hai ascoltato? "2 pages" e "Einstein on the beach" sono da avere
assolutamente, e
anche "Music with changing parts" (Glass). Di Riley assolutissimamente "A
rainbow in a curved air" (lo vendevano a 5,90 euro con la Repubblica poco
tempo fa).

Per tornare sul termine "minimalismo" (inventato da Nyman) sicuramente è
datato e a Reich stesso (per esempio) sta stretto, però penso che renda bene
l'idea: in
effetti moltissime composizioni catalogate in questo ambito sono costruite
usando lo stesso approccio: dal materiale musicale di partenza scarno si
costruisce
per "processi graduali" (espressione coniata da Reich in un saggio del 1968)
l'evoluzione del
brano applicata a tutti i "parametri" possibili: ritmo, melodia, tempo, etc.

Cià!

Antonio BanKche

now playing: "The four section" - Steve Reich

"I fell the need to move on, not to sell out or cop out, but just to move
on" - Steve Reich

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http://www.theenid.com
http://www.stevereich.com
http://www.mellotron.com
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Gianni Morelenbaum Gualberto
2003-08-08 10:06:37 UTC
Permalink
A proposito: qual è la pronuncia esatta di "Reich"?
intendo la "c" di "ciao")
La seconda che hai detto.
Grazie per le gentili parole.
In effetti, il mondo estremamente vario e ampio della percussione africana
offre spunti straordinari: certo, fino a quando continueremo a pensare che
l'unica civiltà degna di avere una cultura sia solo quella europea, certe
affascinanti creazioni continueranno a rimanere sconosciute o quasi.

GMG

GMG

--------------------------------
Inviato via http://usenet.libero.it

Neo
2003-07-31 14:05:09 UTC
Permalink
Narra il mito che Crono
M'hai già rotto il cazzo
Carlo
2003-07-31 14:14:44 UTC
Permalink
Ciao,
questo messaggio non è per scatenare un flame, ma mi viene come
l'impressione che tu abbia una conoscenza molto approfondita di alcuni
aspetti, ma te ne manchi qualcun altro... cerco quindi di fornire
degli spunti di riflessione, ok?
Questo quartetto sembra essere
celebrato come uno di migliori e più acclamati complessi cameristici
di musica contemporanea
Diciamo che hanno fatto dei bei dischi. Ovviamente anche l'avere un
contratto con un'etichetta come Nonesuch ha fornito loro una
piattaforma di osservazione privilegiata. D'altra parte, i loro cd che
ho sentito non mi sono dispiaciuti, anche per l'anticonformismo che li
contraddistingue (suonare amplificati, usare le luci sul palco, non
vestire costantemente in frac, fare "Purple haze" di Jimi Hendrix come
bis....
e, nel foglietto distribuito in poche copie al
pubblico in sala, si autocelebra affermando che "Più di 400
composizioni sono state scritte o arrangiate per il Kronos, e il loro
vasto repertorio spazia da Shostakovic, Webern, Bartok e Ives a Astor
Piazzolla, John Cage, Raymondo Scott e Howlin WOlf. Oltre a
collaborare attivamente con artisti del valore di Terry Riley (!!) e
H.M. Gorecki (!!!!!!!), il Kronos Quartett commissiona lavori ai
compositori più innovativi della loro generazione........".
Beh, è esattamente quello che fanno, non ci vedo nulla di falso o
"gonfiato".
Bene, direte voi, finalmente un bel concerto di Contemporanea in cui
si potranno ascoltare le nuove tendenza della viva e vivace
cameristica contemporanea! Nulla di tutto questo.
Ah no? E cosa? Andiamo avanti...

<CUT>
Per questo sono rimasto stupito quando ho visto sul
palco ogni ben di dio di casse acustiche, distribuite un po'
dappertutto insieme ad un apparato di luci da concerto Pop.
Tutto questo rientra nel ben noto anticonformismo del Kronos. E poi,
sai, le casse acustiche si usano anche per modificare il suono, non
solo per amplificarlo. Ma non mi sembra una novità usare strumenti
amplificati nella musica contemporanea (ormai la musica elettronica
non è sicuramente una novità)
I quattro, legittimamente vestiti da concerto Pop si seggono e
iniziano a suonare. E qui la sorpresa: il suono non veniva dal palco
ma da una cassa collocata alla mia sinistra (io ero nella galleria
destra proprio di fianco, in alto al quartetto) ìn pratica stavo
acoltando un CD dal vivo.
Ah, cioè andare a un concerto in cui il suono provenga dalle casse
equivale ad ascoltare un cd dal vivo? Prospettiva interessante...

(non commento i primi brani di cui hai parlato perchè non li conosco.
L'usare suoni preregistrati dal vivo non mi sconvolge più di tanto,
però. Di fatto è un modo un po' annacquato di usare elettronica dal
vivo...)
FInora siamo rimasti nell'ambito della musica leggera
e su che base sarebbe leggera?
ma il quartetto
ha voluto dimostrare le sue qualità (!!!) anche nell'ambito della
musica colta e così la parte finale del concerto cominciava con la
composizione Cat O' Nine Tails di John Zorn.
Poco tempo fa ero andato, seguendo i consigli di mia moglie ad
ascoltare un concerto del quintetto di John ZOrn
<stracut>

Non so con che formazione tu abbia sentito Zorn, ma forse ti
servirebbe documentarti un po' su di lui, che non è proprio il
classico sassofonista che suona col suo quintetto, eccetera eccetera.
Se prendi il progetto naked city, dischi come "news for Lulu", "the
classic guide to strategy", "Cobra".... e ti renderai conto che non
sembrano propriamente dischi incisi dalla stessa persona. Il parallelo
tra l'arsenale del prog che hai citato mi sembra un po' eccessivo,
devo dire (anche perchè dire che un suo pezzo assomiglia a thick as a
brick che è una suite da tre quarti d'ora mi sembra un po' vago...).
D'accordo, per te sarà spazzatura, per me non lo è, anche perchè molte
cose che ci sono dentro non le capisco ma mi danno parecchi spunti di
riflessione, e questo è già qualcosa.
Ebbene anche nel comporre quartetti il Sig. Zorn non si smentiva
infatti il suo quartetto sembrava una copia di un quartetto di Gorecki
all'epoca in cui Gorecki componeva copiando Bartok.
In altre cose invece Zorn si ispira parecchio a Messiaen. Non
sottovaluterei anche l'influenza di Scriabin.
Prima di passare agli ultimi due brani previsti il sorprendente
quartetto kronos ci faceva scoprire il suono di un quartetto col
distortorsore ed eeguiva la famosa versione di Jimi Hendrix dell'inno
americano, quella di Woodstock.
Vabbè, questa è davvero una tamarrata...
Per finire siamo andati sul soporifero deciso, prima col brano in
stile New Age dal titolo Flugufrelsarinn di Sigur Ros (arr. Stephen
Prutsmann)
I sigur ros sono un gruppo islandese tra i più originali che abbia
sentito recentemente. La loro caratteristica sta nell'elevata
dilatazione del tempo e nel costruire armonie che scorrono lente e
inesorabili. Ti consiglio l'ascolto del loro album "agaetis byrjund".
Io ne sono rimasto davvero stupito.
ed infine col Triple Quartett del neo-Glassiano Steve
Reich.
A parte il fatto che Glass e Reich hanno la stessa età, si tratta di
compositori con radici completamente diverse...
Cmq, per tornare al tuo concerto, per darti un'idea, uno dei brani più
belli e famosi di Reich si chiama Different trains e il suo organico
prevede un quartetto d'archi, un quartetto d'archi su nastro magnetico
e delle voci campionate. E' ovvio che per eseguire questo brano dal
vivo serviranno delle casse acustiche. O no?

Cmq concordo con l'apprezzamento per l'Arditti, che è davvero una
formazione notevole. E un'altra formazione che mi piace molto, specie
per il novecento storico, è il quartetto LaSalle.

Ciao

Carlo
Carlo
2003-08-02 00:01:13 UTC
Permalink
Grazie, ho scelto i miei Maestri già da tempo, non mi rimane più
spazio per Maestri, preferirei una discussione paritaria, grazie lo
stesso
E chi ha parlato di maestri? Mi sono limitato a riferire qualche
elemento oggettivo relativametne ad autori che, dal tuo post
originale, sembravano essere stati mal interpretati non per malafede
ma solo per mancanza di informazione, tutto qui. Non mi sembra il caso
di smontare il Kronos solo perchè hanno eseguito alcuni brani (come
triple quartet) esattamente come dalle specifiche dell'autore, o
perchè tu ritieni che Zorn sia un cretino perchè ti ha ricordato i
Soft Machine durante un concerto tot anni fa.... Diciamo che, forse,
con qualche informazione in più, molte cose sarebbero potute sembare
meno "eretiche"...
Ciao
Carlo
Neo
2003-07-31 15:51:28 UTC
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dell'osceno Renzo
E' una delle cose migliori che ha prodotto l'italia, incomparabilmente
superiore a fighettine come te in vena di critiche da parrucchiere.
Tiziana Pannunzio
2003-07-31 17:24:07 UTC
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La orrenda sala Sinopoli dell'orrendo nuovo auditorium di Roma
mai quanto gli Arcimboldi...
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___
('v')
(( )) Tiziana Pannunzio ©
---/-"---"------------- www.tizianapannunzio.it
pp7dd
2003-08-01 13:20:53 UTC
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I quattro, legittimamente vestiti da concerto Pop si seggono e
iniziano a suonare. E qui la sorpresa: il suono non veniva dal palco
ma da una cassa collocata alla mia sinistra (io ero nella galleria
destra proprio di fianco, in alto al quartetto) ìn pratica stavo
acoltando un CD dal vivo.
Certo che un quartetto d'archi in un auditorium, delle dimensioni di un
teatro lirico, un po' si perde.

Certo che se ci si ostina a fare concerti con musica da camera per spazi
immensi, questa è la indegna fine dell'ascolto dal vivo.

Dovrebbero suonare invece nei ridotti dei teatri (es. la magnifica sala
maffeiana a Verona) o nelle piccole chiese (es. S. Giorgetto a Verona,
ottimo per il liuto) O..O
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