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शà¥à¤µà¤®à¤¿à¤¤à¥à¤°à¤Anche io devo ringraziare a Peanuts per avermi messo in mente
l'idea di Beethoven, quando avevo dieci anni. Mio padre amava la
musica classica e così la sentivo ogni giorno fino dai primi tempi
Per me è stato il contrario, prima Beethoven (credo fosse il
compositore preferito da mio padre) e poi i Peanuts. I quali sono
entrati un po' a fatica nel mio orizzonte: in Italia erano pubblicati
su "Linus", rivista tuttora esistente e che prende nome per l'appunto
dal fratello di Lucy van Pelt (*), ma decisamente orientata a sinistra
- troppo, per i gusti del mio genitore, un liberale d'antan.
Il 16 dicembre 1970, giorno del bicentenario beethoveniano, organizzai
una festa in casa, invitando tutti i miei amici. Mio padre fu ben
lieto di contribuire con un appetitoso buffet e un bel po' di dischi.
Ma non fu affatto una "cosa seria" alla Schroeder - io non ne sarei
comunque capace - e ci divertimmo tutti moltissimo.
(*) Shulz era - è - un grande, ne sono sempre stato certo, così come
sono sicuro che non per caso abbia dato a uno dei suoi personaggi il
nome del mitologico creatore della melodia :)